La prima ora in 4^ C è stata semplicemente snervante, quei ragazzi sono indisciplinati, scontrosi e così... Stupidi! Pochissimi elementi si salvano davvero, ma sono, appunto, troppo pochi per poter dire che è una classe in cui si lavora serenamente. Vorrei poterli rimettere a posto, guadagnarmi la loro fiducia e il loro rispetto, ma è ancora troppo presto per poter credere che questo accadrà nell'immediato futuro.
Tutte le altre classi sono frequentate da ragazzi disciplinati, tranquilli, più o meno attenti e ben educati. Tutte, tranne quella.
Il semaforo diventa rosso e mi fermo in prossimità delle strisce pedonali. Che palle, stavo quasi per arrivare a casa. Guardo l'orologio, sono le 13:40 e sto morendo di fame!
Finalmente diventa giallo, quindi mi tengo pronta a ripartire, ma non appena scatta il verde e accelero, una figura si precipita sulle strisce pedonali e sono costretta a frenare di botto per non metterla sotto.
Spaventata a morte, cerco di fare mente locale e realizzare ciò che è appena accaduto. Che cazzo, stavo per investire una persona, chi diavolo è? E soprattutto, l'ho uccisa?
Alzo lo sguardo terrorizzata, non vedo nessuno. Cazzo! è morta, ho ucciso una persona!
Ma proprio in quell'istante, vedo sbucare una mano da sotto.
- Sto bene! - dice qualcuno.
Mi precipito velocemente fuori e quando raggiungo la persona in questione, quasi mi prende un colpo.
- Ermal! Cazzo, stai bene? Ti sei fatto male? - chiedo allarmata chinandomi, ma lui appoggia una mano sull'asfalto e si tira lentamente su.
- Sto bene. - ripete cercando di rassicurarmi.
- Sei sicuro? Hai battuto la testa? Ermal, ti sei ferito?
Improvvisamente travolta dal panico, gli prendo il viso tra le mani, scrutandolo attentamente in cerca di una qualche ferita.
Ma solo quando le sue labbra si piegano in un mezzo sorriso mi rendo conto di quello che sto facendo. Siamo così vicini che sembra quasi io stia per baciarlo.
- Non mi sono fatto niente, ma se mi fossi fatto qualcosa, sicuramente adesso starei molto meglio! - mormora con gli occhi incollati ai miei.
Di colpo, smetto di toccarlo e mi scosto velocemente da lui, certa di essere arrossita in maniera imbarazzante.
Che nervi, per quale dannato motivo l'ho fatto? E poi perché mi fa sentire sempre a disagio con quei suoi occhi grandi?
- Dico, sei per caso impazzito? Ma ti rendi conto? Stavi attraversando col rosso, avrei potuto ucciderti! - lo rimprovero arrabbiata.
- Tecnicamente, era ancora giallo! - specifica come se questo bastasse a giustificarlo.
- Giallo? Ermal, sai cosa vuol dire quando un semaforo è giallo? Vuol dire che se stai già occupando la carreggiata, devi muoverti e toglierti di mezzo prima che qualcuno possa metterti sotto. E poi da dove sei saltato fuori? Stavi correndo, che diavolo ti salta in mente? - dico alzando la voce.
- Senti, andavo di fretta, ok? - risponde scocciato.
- Tu non hai idea, mi hai spaventata a morte, io... Sto ancora tremando, cazzo! Avrei potuto ucciderti... - ripeto, ma sento la mia voce cambiare tono, diventare tremolante.
- Hey, ti senti bene? - si avvicina preoccupato.
- Sto bene! - rispondo camminando in direzione della mia auto con fare agitato, forse sto per avere una crisi di pianto.
- Giulia, no, non puoi guidare in questo stato. - mi richiama.
- Devo spostare la macchina, potrebbe arrivare qualcuno e...
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Voce del verbo Sbagliare
FanfictionERMAL META FANFICTION Cosa accadrebbe se il destino facesse in modo che due persone apparentemente lontane, si rincontrassero dopo anni? Una storia piena di sbagli, a volte commessi per il semplice terrore d'amare. N.B.: La storia non parla dei Meta...