10 giugno 2011
Le cose sono decisamente cambiate.
Manca un solo giorno al matrimonio e durante le ultime settimane, tutte le mie certezze, che già a fatica si reggevano in piedi, sono crollate.
Non sono più sicuro di volermi sposare, ho forti dubbi sulle decisioni che ho preso nell'ultimo anno, non riesco più nemmeno a capire se sono davvero innamorato di Giorgia e, addirittura, se lo sono mai stato.
Forse avrei fatto meglio a non tornare in paese, se non avessi sentito parlare di Giulia Clarke, adesso le cose sarebbero diverse, io sarei ancora convinto di tutte le mie scelte e avrei vissuto felice nelle mie illusioni.
No, forse felice no.
A volte le illusioni ti proteggono, ti fanno stare in una bolla, lontano dalla realtà e ti fanno credere che la vera realtà sia quella che più ti conviene, quella che più ti fa vivere tranquillo. Ed è questo quello che è successo: sono stato chiuso per anni in una bolla dentro la quale ero un uomo felice e innamorato di Giorgia e la cosa peggiore è che mi ci sono infilato io stesso.
Sono invisibili le bolle, non ti accorgi mai di esserci dentro, tutto ciò che sta intorno si vede appannato, i suoni che arrivano dall'esterno sono ovattati, sembrano lontani ed è proprio quando sei convinto di essere completamente al sicuro che la tua bolla scoppia, catapultandoti davanti alle tue scelte e costringendoti a farci i conti.
Un disastro.
Ti ritrovi a dover ripulire gli schizzi d'acqua causati dallo scoppio, così che nessuna delle persone intorno a te possa scivolare a causa del tuo stesso danno.
Non voglio che Giorgia scivoli sui residui dei miei errori, lei non se lo merita.
Ma ormai non posso più tirarmi indietro, è tutto pronto e onestamente non sarebbe corretto nemmeno nei confronti della sua famiglia.
Forse dovrei semplicemente abbandonarmi al mio destino, sposarmi e provare a essere felice con la donna con cui ho trascorso gli ultimi tre anni. Magari una volta sposati le cose cambieranno, forse costruendomi una famiglia tutta mia smetterò una buona volta di lasciarmi tormentare dal fantasma di una ragazza che non mi ha mai voluto.
"È ancora molto bella" ha detto mia madre quel giorno.
Sì, certo che lo è. Giulia Clarke è sempre stata molto bella, ma ricordarmelo poche settimane prima del matrimonio non è stato affatto benefico.
Certo, mia madre non l'ha fatto apposta, lei non sa niente della mia lunga e colossale cotta per Giulia... O forse sì?
E se mia madre, negli anni, se ne fosse accorta?
E se, parlandomi di lei, volesse dirmi qualcosa? Qualcosa del tipo "Non sarai mai felice con Giorgia, lo sai che sei innamorato di un'altra la cui relazione, tra l'altro, non sta andando bene".
E se, invece, io mi stessi solo facendo milioni di film mentali?
Forse sto semplicemente cercando di giustificare a me stesso i miei sentimenti per non sentirmi troppo in colpa. Forse dare la colpa a mia madre mi fa sentire meno cattivo.
Qualche giorno dopo quella conversazione con mia madre, l'ho vista.
Ero in centro con Giorgia, faceva un caldo asfissiante e, nel tentativo di portarmi indietro qualche riccio che iniziava ad appiccicarsi alla fronte, l'ho vista.
Camminava velocemente verso l'auto di suo padre con le mani piene di sacchetti, avrei voluto aiutarla, sollevarla dal peso che stava portando, che fosse quello dei sacchetti o qualsiasi altro peso lei si portasse dietro.
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Voce del verbo Sbagliare
FanfictionERMAL META FANFICTION Cosa accadrebbe se il destino facesse in modo che due persone apparentemente lontane, si rincontrassero dopo anni? Una storia piena di sbagli, a volte commessi per il semplice terrore d'amare. N.B.: La storia non parla dei Meta...