- Dormi? - mi chiede mentre me ne sto con la testa appoggiata sul cuscino, il naso incollato alla sua spalla e gli occhi chiusi.
- No. - sussurro rimanendo immobile. - Mi godo il tuo profumo.
Lo sento sorridere e allo stesso tempo percepisco che mi sta osservando, quindi apro lentamente gli occhi e incontro i suoi, talmente belli che mi viene voglia di rifare l'amore subito.
- Sei così bello! - dico a bassa voce osservando i suoi lineamenti e sfiorandoli delicatamente con la punta delle dita, nonostante la penombra della stanza non lasci trapelare molto.
Ermal corruga la fronte.
- Hai battuto la testa? - mi chiede ridendo.
- Perché?
- Davvero? Mi trovi bello? - mi guarda dubbioso.
- Ti trovo molto bello, Ermal. - preciso scostandogli un grosso ricciolo che gli copre l'occhio destro. - E i tuoi occhi sono i più belli che abbia mai visto. - rivelo.
- Addirittura!
Sembra divertito, ma io non sto scherzando.
- Sono seria. - rispondo. - E l'ho sempre pensato.
- Sempre? Che vuol dire?
- Beh, mi sono sempre piaciuti i tuoi occhi, fin da quando eravamo ragazzini. Poi ci siamo persi di vista ed io credevo di essermi dimenticata di te, ma quando ti ho rincontrato, un paio di mesi fa, mi è sembrato di tornare alla sera della festa...
- La festa? - mi interrompe.
- La festa a casa di Francesco Ranieri. - spiego.
Dirgli la verità, tirare finalmente fuori i sentimenti che ho continuato a tenermi dentro per mesi, reprimendoli e nascondendoli perfino a me stessa, mi fa sentire decisamente meglio. Mi sembra di aver trattenuto il respiro per tutto questo tempo e di ricominciare a respirare solo adesso, solo ora che lui sa come mi sento e come mi sono sentita a causa sua.
Perché la colpa è solo sua se sono ridotta così: perdutamente innamorata, nuda, avvinghiata al suo corpo nudo quanto il mio, caldo quanto il mio e desideroso quanto il mio.
- Non capisco, credevo di non piacerti. - dice guardandomi perplesso.
- Lo credevo anch'io, ma non mi sei stato esattamente indifferente. Mi sono spaventata che tu potessi piacermi davvero e non mi andava di ammetterlo. - confesso.
Sembra stupito, non si aspettava minimamente questa confessione da parte mia e sta fissando un punto nel vuoto, riflettendo su ciò che ho detto.
- Giulia, ho sempre pensato di non avere speranze con te. - dice poi.
- La cosa che mi fa arrabbiare è che non le avresti avute, non ti avrei dato modo perché ero così stupida... - mi incolpo.
- Adesso non essere ingiusta con te stessa. - dice. - Erano altri tempi, è andata così, ma ora siamo insieme e non importa quanti sbagli abbiamo fatto per arrivarci, ci siamo arrivati e tu... Tu... Prima hai detto qualcosa. - mi ricorda.
- Ho detto quello che sento, ma non devi sentirti in dovere di rispondere che per te è lo stesso, non è importan...
- Credo di aver iniziato ad amarti io per primo. - rivela.
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Voce del verbo Sbagliare
FanfictionERMAL META FANFICTION Cosa accadrebbe se il destino facesse in modo che due persone apparentemente lontane, si rincontrassero dopo anni? Una storia piena di sbagli, a volte commessi per il semplice terrore d'amare. N.B.: La storia non parla dei Meta...