Capitolo 20

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Margherita ha deciso di fare una piccola festicciola a casa sua. In realtà dice che è stato Luciano ad insistere, che da quando ha scoperto che diventerà padre non smette un attimo di sorridere e che ha fortemente desiderato di festeggiare con gli amici.

Ho sempre pensato che il loro salotto fosse molto grande, di certo sarà appropriato per una festicciola in casa.

- Quanta gente avete invitato? - chiedo a Luciano mentre lo aiuto a spostare qualche mobile in modo da avere più spazio.

Sta per rispondere, ma quando Margherita afferra una sedia con l'intento di spostarla, Luciano si volta di scatto verso lei.

- Non riesci proprio a stare seduta su quel divano? - le chiede esasperato.

- Non penserai di fare così per tutta la gravidanza, mi auguro! - risponde lei alzando gli occhi al cielo. - Sono incinta, non malata.

- Non voglio che tu faccia sforzi, è tanto difficile?

- Ma... - fa per rispondere, ma io la interrompo.

- Marghe, magari ai mobili ci pensiamo noi, tu pensa al cibo o alla musica. - propongo.

Lei guarda me, poi guarda lui.

- Voi due vi siete messi d'accordo? - chiede mettendosi a braccia conserte.

- No! - rispondo ridendo. - Ma sono le cinque, hai detto che gli altri inizieranno ad arrivare verso le otto e non hai ancora scelto la musica. - le faccio notare.

- Ok, sceglierò la musica. - risponde scocciata lasciandosi cadere sul divano. - Potrò almeno ballare stasera? - chiede ironicamente a Luciano.

- Senza muoverti troppo! - risponde lui prendendola in giro.

- Comunque non mi avete ancora detto chi ci sarà. - faccio notare a entrambi.

Margherita e Luciano si scambiano un'occhiata veloce.

- Beh, gli stessi di sempre. - risponde Marghe. - Allora, direi che come spazio ci siamo... - dice guardandosi intorno, ma ho la sensazione che abbia appena cambiato argomento di proposito.

- Gli stessi chi? - domando ignorando ciò che ha appena detto.

- Accidenti, la torta! - esclama correndo verso la cucina.

Rimango in salotto con Luciano che, stranamente, evita il mio sguardo, così decido di raggiungere Margherita in cucina.

- La torta sta bene, l'hai infornata dieci minuti fa. - le ricordo appoggiando le mani sul tavolo.

- Non si sa mai! - risponde dopo aver richiuso il forno.

- Non farla tanto lunga, Marghe! Ci sarà Ermal? - le chiedo quando finalmente si gira a guardarmi.

- Beh, chi può dirlo...? - risponde a disagio.

- Che significa? Lo avete invitato o no? - perché diavolo non me lo dice?

- Non sapevo come dirtelo, Giulia. Lo sai, Ermal e Luciano sono amici, non potevamo escluderlo dal gruppo e...

- Ok, è la vostra festa, non devi darmi spiegazioni. - la interrompo.

- Però può darsi che non venga, non ha confermato e con lui non si sa mai... - riflette ad alta voce. - No, aspetta, Valerio ha confermato e quando Valerio conferma, Ermal si presenta quasi sempre. - spiega.

Fantastico!

- Va bene. - rispondo sforzandomi di sorridere.

- Ma ci saranno anche altre persone, non devi parlarci se non te la senti.

Voce del verbo SbagliareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora