Stanotte non ho dormito granché, mi sono rigirato nel letto ripensando a quello che è successo ieri sera, a come avrei potuto evitarlo e a come potrei riparare.
Onestamente non lo so nemmeno io perché sono andato a letto con Jenny, ero avvilito, frustrato e non abbastanza lucido da pensare alle possibili conseguenze.
Insomma, se Giulia ieri mi avesse detto di sì, se avesse accettato di stare con me, questa cosa con Jenny non sarebbe mai accaduta, l'avrei trovata sotto casa, avremmo parlato per una decina di minuti e poi sarei andato su da solo.
È questo che intendo quando dico che Giulia non fa che confondermi: lei mi rifiuta, poi mi bacia, poi mi rifiuta di nuovo, poi si presenta a casa mia ed io non so più che fare, mi sembra anche di aver passato fin troppo tempo ad aspettare che decidesse, una volta per tutte, se mi vuole oppure no.
Certo, avrei potuto evitare di fare sesso con un'altra donna la sera stessa, ma la situazione mi è semplicemente sfuggita di mano. Pensavo che Giulia avesse deciso di lasciare le cose come stavano, lo ha detto lei stessa e se solo avessi saputo che avrebbe cambiato idea nel giro di qualche ora, mi sarei fatto trovare sotto casa sua nel momento esatto in cui avrebbe deciso di raggiungermi.
Oggi non l'ho cercata, non l'ho contattata, ho deciso di lasciarle il suo tempo, ma sinceramente non credo che questa cosa durerà a lungo. Prima di tutto perché, in ogni caso, lunedì saremo a scuola insieme e poi perché non credo nemmeno di arrivarci a lunedì. In realtà ho l'impulso di andare a casa sua adesso e spiegarle che la amo e che qualsiasi donna io abbia sfiorato in vita mia non ha mai significato granché, nemmeno quando credevo di essere innamorato di qualcuna di loro.
Io non so nemmeno come potrebbe essere fare l'amore con Giulia, per quel che ne so, potrebbe essere il mio amplesso migliore di sempre oppure uno dei peggiori rapporti sessuali della mia vita. Ma che importanza ha quando unire il mio corpo al suo, rappresenterebbe per me molto di più che un semplice contatto fisico?
Le darei la mia anima e ciò che ne resta di quel cuore che ha maltrattato. Lei mi darebbe la sua, il suo cuore impaurito e apparentemente duro ed io me ne prenderei cura come il più prezioso dei tesori, lo scalderei a contatto col mio oppure li fonderei insieme. Se solo lei si innamorasse di me...
Stasera non riuscivo a stare in casa, così ho deciso di fare un giro in macchina, guidando tra le strade affollate del sabato sera, dove la movida prende forma nelle zone più frequentate della città.
Mi accendo un'altra sigaretta e considero nuovamente l'idea di piombare sotto casa di Giulia e citofonarle, ma poi penso che così facendo potrei metterle pressione. Magari non è nemmeno in casa, forse è uscita con Marchi e mi ritrovo a stringere con forza il volante al solo pensiero.
Rallento quando, davanti a un distributore di sigarette, mi sembra di intravedere qualcuno che conosco: Luciano.
Io e Luciano ci conosciamo praticamente da quando sono arrivato in città, ci siamo semplicemente incontrati sotto casa e lui ha detto "Chi sei? Non ti ho mai visto qui!". Così ci siamo presentati, gli ho detto che ero il nuovo inquilino di un appartamento del palazzo di fronte e lui ha detto qualcosa come "Finalmente una faccia nuova!". Dopodiché gli ho offerto un caffè al bar dietro l'angolo e, successivamente, mi ha invitato alla festa di compleanno di Margherita. Così siamo diventati amici e la loro comitiva è ben presto diventata la mia.
Accosto vicino al distributore, spengo il motore e scendo dall'auto.
- Hey! - richiamo la sua attenzione e lui si volta di scatto.
- Ermal! - mi sorride, ci salutiamo. - Che fine hai fatto? Non sei più venuto a giocare a calcetto! - dice.
- Ho avuto degli impegni e poi tanto sono una schiappa! - rido e ride anche lui che, ovviamente, è d'accordo con me.
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Voce del verbo Sbagliare
FanfictionERMAL META FANFICTION Cosa accadrebbe se il destino facesse in modo che due persone apparentemente lontane, si rincontrassero dopo anni? Una storia piena di sbagli, a volte commessi per il semplice terrore d'amare. N.B.: La storia non parla dei Meta...