Extra 7 - Riferimento a Capitolo 6

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- Mi chiedo come tu faccia a nutrirti quando io non ci sono! - esclama mia sorella agitando una padella sul fornello.

- Sinceramente me lo chiedo anch'io! - dico ridendo di me stesso.

- Riesci almeno a cucinarti qualcosa? - mi chiede.

- Ci provo. - faccio spallucce.

- Sei negato! - ride contagiando anche mio fratello.

- Siete venuti qui a prendermi per il culo? - chiedo a entrambi.

- Sì, siamo venuti soprattutto per quello! - risponde divertito.

- Ti ho preparato la cena perché stasera abbiamo una festa di compleanno. - annuncia lei.

- Ah, mi mollate! Fate finta di venire qui per me e poi ve la spassate in giro! - dico ironico.

- Esattamente! - rispondono in coro facendomi ridere.

- Che stronzi! - esclamo portandomi una sigaretta alla bocca.

- Fuori! - mia sorella mi indica il balcone, ordinandomi di andare a fumare all'esterno.

- Sono in casa mia. - le ricordo.

- Ma i polmoni sono i miei! - ribatte costringendomi ad arrendermi con uno sbuffo.

Esco sul balcone e mi accendo finalmente una sigaretta in santa pace, ma mio fratello mi raggiunge e appoggia le braccia alla ringhiera.

- Che hai? - chiede senza girarci troppo intorno.

- Che intendi?

- Sembri pensieroso, è tutto ok?

Sbuffo di nuovo distogliendo lo sguardo dal suo. Odio non riuscire a nascondere i miei stati d'animo, ma in fondo è mio fratello, potrei anche dirglielo e ascoltare qualche suo consiglio, siamo cresciuti insieme, chi meglio di lui?

- Giulia Clarke. - dico semplicemente.

Mi guarda come se avesse appena sentito la cosa più assurda del mondo.

- Non credo di aver capito. - risponde.

- Lei è qui. - spiego, ma non riesco a sostenere il suo sguardo stupito.

- E tu sei ancora... - lascia la frase in sospeso e lo ringrazio mentalmente per non averla conclusa. - Mio Dio, Ermal, davvero?

- Credimi, lo avrei volentieri evitato.

- Ma sono passati...

- Diciotto anni. - finisco la frase al suo posto.

- Wow, pensavo di meno! - riflette tra sé e sé.

- Mi sembra tutto così assurdo: vive qui, fa il mio stesso mestiere, abita nel palazzo che dà sulla mia camera da letto ed è... È ancora bellissima. - aggiungo a bassa voce.

- Cavolo, credevo ti fosse passata da un pezzo! - osserva.

- Anch'io.

Voce del verbo SbagliareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora