Capitolo 24

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Il fatto che io non abbia ancora iniziato a piangere per ciò che sono venuta a sapere oggi, non è per niente un buon segno.

Significa che, dentro di me, al momento è la rabbia ad avere la meglio e finché non la sfogo tutta quanta, non ci sarà nessuna lacrima ad accarezzare il mio viso consolandomi.

Mi rendo conto di non sapere niente di lui, non ha nemmeno ritenuto importante dirmi che stava per infilare l'anello al dito di un'altra donna solo un anno fa. A quanto pare non sono importante quanto lui lo è per me ed era questo ciò che temevo di più. Nella mia vita ho sempre dato più cuore di quello che ho ricevuto e, invece di smetterla di fidarmi della gente e continuare a fortificare la mia corazza, alla fine ci sono ricascata.

Deglutisco rumorosamente prima di digitare il suo nome sulla pagina web, in cerca delle informazioni che Alessandro mi ha assicurato che avrei trovato.

Il primo risultato mi porta a un articolo su un blog chiamato Gossip Town, "Chi è l'uomo che ha lasciato sull'altare Giorgia Valle?".

Chi diavolo è Giorgia Valle?

Scorro in basso sulla pagina e scopro essere una giornalista molto conosciuta in città che, dopo l'accaduto, si è trasferita a Londra.

È bella, i suoi occhi sono azzurri, i suoi capelli morbide onde biondo cenere e un'altra foto la ritrae con un vestito da sposa bianchissimo, prevalentemente in tulle, mentre un cerchietto di fiorellini bianchi le decora i capelli raccolti.

Ma ciò che mi colpisce di più al cuore è l'immagine che mi è appena apparsa davanti agli occhi. Ermal sorride appena all'obiettivo, i suoi capelli sono perfettamente in ordine, le mani nelle tasche dei pantaloni neri, mentre un gilet grigio si abbina a una cravatta dello stesso colore. La giacca che indosserà di lì a poco, se ne sta appoggiata alla spalliera di una sedia appena davanti a sé. È bello da mozzare il fiato, ma i suoi occhi sono più malinconici che mai, non sembra felice, non sembra sereno.

È tutto vero e queste foto ne sono la conferma. I miei occhi si inumidiscono al pensiero che stesse per sposare un'altra donna, avrei potuto perderlo prima ancora di ritrovarlo e lui non me l'ha neanche detto.

E Margherita? Lei lo sapeva? Se lo sa tutta la città, perché lei non me l'ha detto?

Non posso crederci, non so nemmeno io di che diavolo di persone mi sto circondando! È ormai ovvio che ho sbagliato a fidarmi anche di lei, eppure ero convinta che mi volesse bene, che fossimo amiche, ma evidentemente mi sono sbagliata su tutti.

A volte penso che io non sia destinata a meritare il bene delle persone, che il mio destino sia quello di rimanere chiusa in me stessa senza mai aspettarmi niente da nessuno, contare solo sulla mia stessa lealtà.

Decido di stampare la foto di Ermal, dopodiché esco di casa velocemente e suono al campanello di Margherita, senza nessuna idea su cosa dirò.

Margherita apre la porta dopo pochi secondi e vedendomi mi sorride, ma il sorriso le si spegne nell'immediato quando mette a fuoco la mia espressione.

- Che è successo? - chiede allarmata.

- Perché non me l'hai detto?

- Dirti cosa? - mi chiede corrugando la fronte, ma dopo qualche istante si illumina e, imbarazzata, distoglie lo sguardo. - Io non sapevo come dirtelo. - si giustifica.

Non so cosa dire, continuo a guardarla con espressione delusa e con una gran voglia di piangere.

- Giulia, è solo che lui non vuole che se ne parli. - si avvicina e mi prende le mani. - Non guardarmi così, ho pensato di dirtelo diverse volte, ma ero certa che prima o poi te l'avrebbe detto lui stesso e adesso che l'ha fatto...

Voce del verbo SbagliareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora