Mi sveglio di soprassalto, nudo nel mio letto disfatto, tra le lenzuola bianche che ho stropicciato ieri sera facendo sesso con Martina. Non ha dormito qui, non lascio che le ragazze dormano nel mio letto, tiro sempre fuori scuse come "Domani devo alzarmi presto", anche oggi che in realtà ho il giorno libero.
Credo che dormire insieme sia più intimo che fare sesso. Addormentarsi accanto a una persona significa fidarsi di essa, lasciare che invada i tuoi spazi, che respiri il tuo stesso respiro... No, non voglio condividere tutto questo con una persona che per me non significa niente.
Rotolo sul materasso finendo a pancia in giù, abbraccio il cuscino e richiudo gli occhi, mentre la mia erezione mattutina sfrega contro le lenzuola, facendomi pensare che forse non è solo la solita reazione di ogni risveglio, ma il residuo di un desiderio soddisfatto solo per metà. Così inizio a riflettere se valga la pena che io ci riprovi da solo, magari riuscirei a ridurre un po' dello stress degli ultimi giorni, ma quando apro leggermente gli occhi, puntando lo sguardo sull'orologio, salto letteralmente in aria.
Cazzo, è tardissimo ed io non ho ancora nemmeno pranzato!
Salto giù dal letto abbandonando, a malincuore, l'idea di toccarmi e mi precipito in doccia, dove lavo via le impronte e il profumo di una donna che non m'interessa minimamente. Ma nonostante il getto d'acqua e la distrazione da ogni pensiero impuro, la mia situazione fisica riguardo al risveglio mattutino non è migliorata affatto e tira dolorosamente aspettando di essere soddisfatta.
D'accordo, lo faccio, basta che ci sbrighiamo!
Prendo in mano il frutto di un accumulo di stress che da giorni mi pesa addosso e provo a dare sollievo da solo a ciò che ieri sera non sono riuscito del tutto a placare. Sospiro sotto il getto caldo della doccia e la mia mente inizia a vagare incontrollata attraverso le immagini più erotiche che possano attraversarla. Una donna, quella donna, la vedo tirarsi giù le calze autoreggenti, la vedo darsi piacere da sola utilizzando le proprie mani e mi mordo il labbro davanti all'immagine del suo sguardo eccitato.
La vedo nuda sul mio letto, la immagino mentre mi dà piacere con le sue labbra di quel dannato rosa che mi fa letteralmente impazzire e gemo, mentre la mia mano continua a scorrere velocemente perché io possa smettere di pensarci e tornare ai miei impegni senza questa fastidiosa voglia di sesso o d'amore.
La vedo sedersi su di me, farmi perdere nel calore del suo corpo accogliente, immagino il suono della sua voce che geme e mi avvicino pericolosamente all'apice di un piacere che cresce smisurato. Accelero il ritmo, appoggio un braccio al muro e ci appoggio la fronte, immagino di prenderla sotto questa doccia e, pochi istanti dopo, esplodo nel massimo del mio piacere, cercando di non cedere sulle mie stesse gambe e lottando con tutte le mie forze per non pronunciare quel fottutissimo nome.
Oggi mi sono dimenticato perfino di prendere la mia auto in officina e adesso sono costretto ad andare a scuola a piedi.
Cammino velocemente per la strada, da lontano vedo il semaforo per i pedoni scattare dal verde al giallo e inizio a correre con l'intenzione di attraversare la strada prima che diventi rosso. Una volta sulle strisce pedonali, però, qualcosa mi dice che è appena scattato il rosso perché una macchina mi ha urtato leggermente, facendomi cadere sull'asfalto e frenando bruscamente.
Perfetto, se non è una giornata di merda questa...
Credo di stare bene, sono solamente caduto, così alzo un braccio per fare un cenno a chiunque sia al volante e fargli capire che sto solo provando a rialzarmi.
- Sto bene! - dico ad alta voce, poi sento il rumore di uno sportello.
- Ermal! Cazzo, stai bene? Ti sei fatto male? - Giulia mi sta guardando con aria terrorizzata ed io non riesco a capire se è davvero lei o se ho battuto la testa.
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Voce del verbo Sbagliare
FanfictionERMAL META FANFICTION Cosa accadrebbe se il destino facesse in modo che due persone apparentemente lontane, si rincontrassero dopo anni? Una storia piena di sbagli, a volte commessi per il semplice terrore d'amare. N.B.: La storia non parla dei Meta...