19 maggio 2011
Mi sembra di capire che qui in paese non è mai cambiato niente.
Le strade sono sempre affollate, la gente è sempre la stessa, troppo curiosa, troppo chiacchierona e ogni volta che vengo a trovare la mia famiglia insieme a Giorgia, tutti la guardano insistentemente chiedendosi chi è e da dove viene.
Che gliene importa poi?
Io e Giorgia stiamo insieme da tre anni, ci hanno presentati alla festa di compleanno di un nostro amico comune e il suo sorriso smagliante mi ha colpito immediatamente, così differente dal mio, troppo pacato, troppo riservato.
Giorgia è diversa da me, lei è estroversa, socievole, piena di vita, tutte caratteristiche che non mi sono mai appartenute. E forse è proprio questo che mi piace di lei, credo sia per questo motivo che sei mesi fa le ho chiesto di sposarmi.
Ormai mancano circa tre settimane al matrimonio e devo ammettere che la cosa inizia ad agitarmi. Non perché io abbia cambiato idea, intendiamoci, semplicemente perché sto realizzando, sempre di più, che tutto sta per accadere.
I progetti per l'imminente apertura della mia scuola di musica sono a buon punto, suo padre mi sta dando un grande aiuto economico e di questo gliene sarò sempre grato, anche se ho comunque intenzione di restituirgli fino all'ultimo centesimo.
Realizzerò il mio sogno di una vita: insegnare musica, la sua importanza, le sue funzioni, i suoi sviluppi e tutti i modi in cui si può fare.
Tutto ciò che ho sempre sognato si sta avverando e la casa in cui andremo a vivere tra poco è quasi pronta. I suoi genitori sono proprietari di questa villetta in campagna che, chiamarla villetta, non rende l'idea di quanto sia grande.
Devo ammettere che andare a vivere in una casa non completamente mia non mi alletta granché, per non parlare del fatto che mi sarebbe piaciuto poterla scegliere personalmente e che, se solo avessi potuto farlo, avrei scelto sicuramente una casa un po' più piccola.
Ma va bene così, insomma, la cosa importante è che io e lei diventeremo marito e moglie... No?
È tutto molto strano dentro di me: da una parte mi sento felice ed emozionato per i cambiamenti che stanno per avvenire nella mia vita, dall'altra mi chiedo se io stia facendo la cosa giusta, se le mie scelte non siano state un po' azzardate e un po' troppo guidate.
In realtà era da un po' che suo padre aveva iniziato a chiedermi cose del tipo "Sono già tre anni che stai insieme a mia figlia, non pensi che sia arrivato il momento di fare il passo successivo?".
Così ho pensato che avesse ragione, che in effetti era giunta l'ora di dare una svolta al nostro rapporto, ma non avevo considerato le ulteriori pressioni che avrei ricevuto da parte dei suoi parenti.
Ultimamente, poi, abbiamo passato così tanto tempo con la sua famiglia che mi è venuta una gran voglia di stare con la mia. Così adesso siamo qui, giù in paese a passare qualche giorno con mia madre e i miei fratelli.
Giorgia non ama particolarmente venire qui, dice che i paesini non fanno per lei, però va d'accordo con la mia famiglia, soprattutto con mia sorella, con la quale questo pomeriggio è uscita a fare spese. Ovviamente ero stato invitato ad andare con loro, ma preferisco godermi un po' di tranquillità in casa, piuttosto che andare in giro con due donne che parleranno solo di vestiti e scarpe, fermandosi a ogni negozio e chiedendomi consigli che poi, puntualmente, ignoreranno solo perché sono un uomo.
- Hai caldo? - mi chiede mia madre raggiungendomi in terrazza e porgendomi un bicchiere di tè freddo.
- È incredibile il caldo che fa qui a maggio, me ne ero quasi dimenticato! - osservo.
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Voce del verbo Sbagliare
أدب الهواةERMAL META FANFICTION Cosa accadrebbe se il destino facesse in modo che due persone apparentemente lontane, si rincontrassero dopo anni? Una storia piena di sbagli, a volte commessi per il semplice terrore d'amare. N.B.: La storia non parla dei Meta...