Mi sveglio di soprassalto ed ho la sensazione che sia terribilmente tardi. Allungo un braccio sul comodino per afferrare il mio cellulare e, con mia sorpresa, mi accorgo che mi sono semplicemente svegliata dieci minuti prima della sveglia, ma quanto cavolo ho dormito?
Mi volto verso la tv accesa, a quanto pare sono crollata senza nemmeno rendermene conto, perdendomi il finale del film che stavo guardando.
Ieri ho passato tutto il pomeriggio in casa, avevo bisogno di riposarmi e di stare lontana dalla gente, di staccare la spina da tutti, almeno per un giorno.
Scivolo giù dal letto sbadigliando e sentendomi beatamente riposata. Spengo la tv, poi mi avvicino alla finestra per controllare che tempo fa: è leggermente nuvoloso, ma si intravedono sprazzi di azzurro e qualche raggio di sole.
Faccio per chiudere le tende, ma qualcosa di familiare cattura la mia attenzione: nel palazzo di fronte, alla stessa altezza del mio appartamento, intravedo una folta chioma di ricci. Schiudo le labbra incredula quando mi rendo conto che è Ermal e ci metto un attimo a capire cosa sta facendo: si sta spogliando.
Dovrei chiudere le tende e rispettare la sua privacy? Sì, ovvio che dovrei, allora perché sembro non avere nessuna intenzione di farlo?
Ermal, seduto sul bordo del letto, si è appena sfilato i pantaloni di quella che sembra una tuta o un pigiama, scoprendo le sue lunghe gambe, dopodiché si alza in piedi, si sfila anche la maglietta e rimane praticamente in mutande. Per un attimo mi perdo a immaginare come sarebbe la sensazione delle mie mani che scorrono sul suo petto fino ad accarezzargli le spalle larghe. Si avvicina leggermente a quello che dovrebbe essere uno specchio -ma che da qui non riesco a vedere- e si porta una mano tra i capelli, forse nel tentativo di ravvivarli.
Qualcosa, però, deve aver attirato la sua attenzione, perché inaspettatamente si volta di scatto verso me ed io, colta in flagrante, lascio immediatamente che la tenda mi copra e mi porto una mano alla bocca, come se potesse sentirmi respirare.
Che figura di merda!
Che cavolo stavo facendo poi, spiare un tipo che si sta spogliando e non un tipo qualsiasi, ma proprio lui, quello che mi ero ripromessa di ignorare per il resto della mia vita.
Mi vergogno da morire, ma ora che ci penso non è detto che mi abbia vista, potrei essere stata abbastanza veloce da chiudere le tende prima che lui potesse accorgersi di me.
Forse dovrei cambiare casa!
Esco di casa velocemente pregando di non incontrarlo per strada, sarebbe veramente imbarazzante. Grazie a Dio noto che la sua macchina non c'è, questo vuol dire che è già andato via, allora tiro un sospiro di sollievo, metto in moto e mi dirigo verso la scuola.
Quando entro nell'istituto, mi accorgo subito di una gran confusione e un numero di ragazzi maggiore a quello del solito. Molto probabilmente sta accadendo qualcosa di cui non sono al corrente.
Da lontano intravedo Laura che, quando mi mette a fuoco, inizia a camminare velocemente verso me.
- Giulia, che fine hai fatto? Ieri sera ti ho mandato dei messaggi. - dice.
- Davvero? - le chiedo.
Tiro fuori il cellulare, in effetti stamattina avevo notato dei messaggi, ma poi qualcosa alla finestra mi aveva distratta...
- Vabbè, non importa, erano dei messaggi in cui ti ricordavo che oggi c'è l'orientamento.
Cavolo, mi ero dimenticata dell'orientamento scolastico!
- Ah, è vero! - mi porto una mano alla fronte. - Me ne ero totalmente scordata.
- L'orario rimane invariato tranne per il fatto che passeremo le prime due ore in palestra a farci annoiare dalla preside e altri docenti che spiegheranno a questi ragazzini delle medie perché scegliere l'Istituto Tecnico Commerciale! - spiega alzando gli occhi al cielo.
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Voce del verbo Sbagliare
FanfictionERMAL META FANFICTION Cosa accadrebbe se il destino facesse in modo che due persone apparentemente lontane, si rincontrassero dopo anni? Una storia piena di sbagli, a volte commessi per il semplice terrore d'amare. N.B.: La storia non parla dei Meta...