Questa sera ho legato i capelli in una coda che mi arriva quasi a metà schiena, la frangia iniziava a confondersi tra le mie ciglia dandomi fastidio, così l'ho accorciata di pochi millimetri e ho indossato una camicetta bianca a righe nere verticali su un paio di jeans chiari, aderenti, a vita alta.
Quando entriamo in pizzeria, Margherita e Luciano mi presentano alcuni dei loro amici. Oltre a Valerio ci sono altri tre ragazzi e tre ragazze che mi accolgono calorosamente.
Poi ci sediamo a tavola, io mi accomodo accanto a Margherita, Valerio prende posto vicino a me, appoggiando un braccio alla spalliera della mia sedia.
Quand'è che gli ho dato 'sta confidenza?!
- Io e Giulia andavamo a scuola insieme! - annuncia a tutti ammiccando, così i suoi amici si mettono a ridere.
- Sì. - rispondo spostando la mia sedia dalla sua (in modo da costringerlo a togliere il braccio) e alimentando questa scenetta.
- Quello è un due di picche, amico! - gli fa notare un ragazzo con gli occhiali da vista, prendendolo in giro.
- Beh, Giulia era maestra in questo, quanti due di picche hai dato alle medie? - dice rivolgendosi a me.
Lo guardo interrogativa, stiamo ancora scherzando o sta cercando di mettermi in imbarazzo?
- Piantala Vale, non ho dato nessun due di picche alle medie! - rispondo scuotendo la testa e sorridendo, ma in realtà sta iniziando a darmi fastidio.
- Sei sicura? Perché io me ne ricordo uno in particolare! - dice riempiendosi un bicchiere d'acqua.
Improvvisamente tutti i presenti sembrano interessati a ciò che sta dicendo e ho la sensazione che si stia riferendo a Ermal. Ma perché diavolo lo sta facendo?
Si porta il bicchiere alla bocca e si volta lentamente verso me.
- Questo non è carino da parte tua. - gli faccio notare.
- Dico solo che... - fa per rispondere ma, fortunatamente, Marghe lo interrompe.
- Ragazzi, allora com'è andata la partita oggi? - chiede ai suoi amici, così uno di loro inizia a raccontare di questa partita e un altro lo aiuta nel racconto, catturando l'attenzione di tutti gli altri.
- Non ci fare caso, è uno stronzo! - bisbiglia la ragazza riccia seduta di fronte a me, riferendosi a Valerio.
Annuisco sorridendole, poi rivolgo uno sguardo di ringraziamento a Marghe.
È veramente uno stronzo, ma come si permette? Che voleva fare, vendicare il suo amico per una cosa da ragazzini? È un coglione e dubito che gli rivolgerò la parola d'ora in poi.
Si è sempre comportato così nei confronti di Ermal, anche alle medie, quando usciva con Marika e proponeva sempre uscite di gruppo per poter inserire il suo amico straniero con la scusa di doverlo integrare. Non credo che ad Ermal andasse di frequentare gli eventi sociali, era silenzioso e se ne stava sempre in disparte, nonostante gli sforzi di Valerio di farlo stare in mezzo alla gente.
Valerio non è cambiato in questo, continua a proteggerlo da ogni cosa e a questo punto mi torna un'altra volta il dubbio che ho avuto questo pomeriggio: forse stanno insieme.
Eppure perché oggi Ermal mi ha chiesto cosa farò domani? Potrebbero esserci decine di motivi, potrebbe avermelo chiesto per semplice curiosità o solo Dio sa per quale altro motivo! L'unica cosa che so è che quella domanda "Che fai domani?" continua a rimbombarmi nel cervello dal momento in cui l'ha pronunciata e magari non saprò mai quello che avrebbe voluto chiedermi.
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Voce del verbo Sbagliare
FanfictionERMAL META FANFICTION Cosa accadrebbe se il destino facesse in modo che due persone apparentemente lontane, si rincontrassero dopo anni? Una storia piena di sbagli, a volte commessi per il semplice terrore d'amare. N.B.: La storia non parla dei Meta...