Stamattina Ivan è andato a scuola, l'ho accompagnato personalmente e sono rimasto davanti al cancello finché non ha oltrepassato l'ingresso dell'edificio, per assicurarmi che non facesse cazzate.
Gli ho fatto promettere di liberarsi di quella roba il prima possibile, ma non sono molto convinto che lo farà, ho l'impressione che mettersi nei guai lo alletti, che lo faccia sentire vivo, ma io non posso passare la mia vita a tirarlo fuori da ogni guaio in cui si infila, sono stanco di preoccuparmi per lui, nonostante gli voglia un gran bene.
È ora che lui stesso mi aiuti ad aiutarlo, altrimenti sarò costretto a passare alle maniere pesanti, a fargli capire che questo suo comportamento ha un prezzo e quel prezzo riguarda la cosa che lui reputa più importante: la musica.
Oggi è una giornata di merda, a scuola i ragazzi mi hanno fatto impazzire e Giulia non risponde ai miei messaggi da giorni.
Mi chiedo per quale motivo mi stia ignorando, il bacio che ci siamo dati è stato importante, è stato forte, colmo di emozioni da parte di entrambi. Ne sono convinto, io l'ho sentita la sua voglia di avermi, l'ho percepita forte e chiara, ma nonostante questo mi evita come se le avessi fatto qualcosa di male.
Non le ho fatto niente, se non farle ammettere a se stessa che le piaccio, che tra noi c'è un'attrazione per niente indifferente. Non capisco perché questo le pesi, sono io che ho qualcosa che non va? Forse non sono abbastanza per lei? Forse le hanno fatto del male?
In effetti spesso mi sembra di percepire come una corazza, una sorta di muro che lei innalza davanti a sé, pronto a difendere il suo cuore da chiunque possa ferirlo e a salvarla dalle sue stesse emozioni perché, si sa, le nostre emozioni sono le prime a tradirci.
E se fosse così, se lei non volesse innamorarsi di me per paura di ricevere una delusione, come farei a farle capire che non sarei mai capace di farle del male, che la sto aspettando da un'eternità e che l'unica cosa che desidero è poterle stare accanto?
Sarebbe un'impresa, non è facile convincere un cuore ferito, soprattutto quando si tratta di un carattere forte come il suo, bisognerebbe darle tante dimostrazioni, dimostrarle in maniera concreta che il sentimento nei suoi confronti è reale, è puro e inconfutabile.
- A che pensi? - mi chiede Valerio a un tratto. - Non ti ha ancora risposto?
Scuoto la testa ed emetto un sospiro, cominciando a valutare l'idea di arrendermi e lasciarla stare definitivamente.
- Non mi sorprende! - dice.
- Senti, risparmiami le tue opinioni su di lei, le conosco a memoria. - a volte Valerio sa essere pesante.
- Non mi sorprende, Ermal, perché la vedo occupata a rispondere a qualcun altro. - specifica.
Lo guardo, che intende dire?
In risposta, lui punta l'indice verso il bar di fronte, così i miei occhi seguono quella traiettoria, fermandosi esattamente su di lei, seduta su uno sgabello mentre chiacchiera con un uomo.
Rimango immobile a fissare quella scena, ricordandomi di tutte le volte in cui le ho scritto senza ricevere risposta, mentre adesso è qui, davanti ai miei occhi, a sorridere a un altro.
- Tuo cugino Alessandro. - osservo.
- Già, non sono colleghi?
Non rispondo, deglutisco, mentre sento la rabbia montarmi dentro, senza nemmeno capire se sono più incazzato con lui o con lei.
È gelosia, la sento crescere pungente, fastidiosa, ingombrante ed è più forte di quanto non lo sia mai stata. Sì, perché ora conosco il sapore delle sue labbra, la delicatezza delle sue mani tra i miei capelli e l'idea che un altro, chiunque sia, possa anche solo aspirare ad avere certe attezioni da lei, mi fa incendiare.
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Voce del verbo Sbagliare
FanfictionERMAL META FANFICTION Cosa accadrebbe se il destino facesse in modo che due persone apparentemente lontane, si rincontrassero dopo anni? Una storia piena di sbagli, a volte commessi per il semplice terrore d'amare. N.B.: La storia non parla dei Meta...