È quasi ora di cena quando raggiungo Valerio al negozio, sta ancora montando i nuovi scaffali nonostante abbia chiuso da un pezzo e mi dispiace avergli dato buca, il fatto di non averlo aiutato lo sta costringendo a finire più tardi del previsto, raggiungerlo mi sembrava il minimo che potessi fare.
Busso alla saracinesca per fargli capire che sono arrivato, lui la tira su e solleva un sopracciglio.
- Ce l'hai fatta! - dice.
- Scusa, mi ero dimenticato. - ammetto dispiaciuto.
- L'avevo capito. - sorride. - Entra!
Entro nel piccolo negozio e prendo subito in mano gli attrezzi per aiutarlo a finire il lavoro.
- Vedo che da solo te la sei cavata alla grande! - dico constatando che è a buon punto.
- Beh, mi sono dato da fare. - risponde osservandomi qualche istante di troppo.
- Smettila! - esclamo senza guardarlo.
- Di fare cosa? - mi chiede.
- Di studiarmi, lo sai che non mi piace! - spiego.
Lo conosco abbastanza bene da rendermi conto di come mi guarda anche senza guardarlo. Punta gli occhi su di me e cerca di capire la mia espressione, dice sempre che sono un libro aperto e non ho ancora deciso se questa cosa mi piace o no.
- Non ti sto studiando. - nega scuotendo la testa.
Sbuffo, odio quando nega davanti all'evidenza. Lascio cadere il discorso, anche se mi aspetto comunque delle domande e so che non tarderanno ad arrivare.
- È solo che sei strano. - osserva.
- Lo sono sempre stato. - rispondo con ovvietà continuando ad assemblare questo dannato scaffale.
- È vero, ma stasera sembri un po' troppo teso per essere uno che nel pomeriggio ci ha dato dentro!
- Non ci ho dato dentro! - preciso girando il cacciavite.
- Per favore! - ride. - Ho capito che eri con una ragazza da come parlavi, "Ho avuto degli imprevisti"! - mi sfotte.
- Ho avuto davvero un imprevisto. - spiego.
- Un imprevisto che non si chiama Jenny, allora come si chiama?
In un primo momento non rispondo, continuo a lavorare senza dire una parola.
Se gli raccontassi di me e Giulia, del fatto che stavamo per iniziare a spogliarci sul divano della mia saletta, lo troverebbe difficile da credere e pure a me sembra assurdo anche solo ripensarci.
- Mi passi le viti?
Valerio appoggia il sacchetto delle viti sulla mia mano, continuando ad aspettare una mia risposta.
Prendo il sacchetto, poi incontro il suo sguardo ed emetto un sospiro che lo fa sorridere.
- Non ci credo! - dice.
- Sì, ero con lei. - affermo.
- Giulia?
Annuisco, poi riprendo a prestare attenzione allo scaffale.
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Voce del verbo Sbagliare
FanficERMAL META FANFICTION Cosa accadrebbe se il destino facesse in modo che due persone apparentemente lontane, si rincontrassero dopo anni? Una storia piena di sbagli, a volte commessi per il semplice terrore d'amare. N.B.: La storia non parla dei Meta...