Uomo

130 11 9
                                    

Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.
La fanart della copertina non mi appartiene.
Nessun copyright si intende violato.


-AFTER ALL -
CAPITOLO 32 - UOMO



There's still a little bit of your taste in my mouth
There's still a little bit of you laced with my doubt
You step a little closer each day
So close that i can't see what's going on
(Cannonball)

Buio, oscurità. Per un attimo Vegeta non riuscì a vedere più niente, poi vide il tutto. Tutto il mondo, la luce, colori che non era nemmeno certo esistessero. Inspirò con il naso e scoprì che l'aria aveva tutto un altro odore, in quel momento. Profumo di casa, di tranquillità ma anche di sfida, di guerra.
Si perse galleggiando in quella sensazione, ma solo per un attimo, giusto il tempo di riaprire gli occhi per spalancarli e rendersi conto che non si trattasse affatto di un sogno. Stava succedendo davvero e faceva male, male da impazzire. Faceva male perché, dannazione, faceva anche così bene! E fece ancora più male nel momento in cui quelle labbra sottili si staccarono dalle sue. Fu come se gli avessero appena tolto l'ossigeno, come se avesse fame d'aria.
Kaarot. Kaarot lo fissò di nuovo, sempre così vicino da desiderare di staccarsi e di tuffarsi nuovamente su di lui nel contempo. Cielo, non poteva pensarlo sul serio. Il naso di Kaarot aderiva al suo, così come la sua fronte. Percepiva il suo petto muoversi su e giù a velocità accelerata, il suo respiro farsi più rapido. Come se avessero appena corso una maratona, come se mancasse l'aria in quel pianeta e l'unico modo per poter respirare sarebbe stato uno, uno soltanto.
Goku si avvicinò di nuovo, lo sfiorò di nuovo e il Principe rabbrividì.
Una scossa elettrica gli percorse tutta la schiena e Vegeta si destò da quella realtà così limpida. No, no, no. Non poteva essere successo, non poteva averglielo concesso. Non a lui, non a Kaarot, non a quell'idiota, non al suo rivale.
Con un gesto brusco lo strattonò e lo allontanò da sé. Egli lo guardò strabuzzando gli occhi, avvampando così tanto da diventare rosso come un pomodoro.
«MA CHE DIAVOLO STAI FACENDO?!» urlò Vegeta, paonazzo, ancora con il fiatone, ancora senza la forza di muoversi. Gli si annebbiò la vista, si ritrovò sul punto di svenire. Dovette resistere, dovette lottare contro se stesso per scacciare via la voglia di aggrapparsi a lui, lui che continuava a fissarlo con quello sguardo, con quegli occhi nei quali era troppo facile perdersi.
«Io... io» balbettò Goku. Ancora le labbra gli bruciavano. «N-non lo so... non...»
«Certo che non lo sai! Quando mai sai qualcosa, tu!»
Vegeta si appoggiò con la testa all'indietro contro il tronco dell'albero nel tentativo di riprendere il controllo, di tornare in sé. Respirò profondamente e resistette dall'accasciarsi a terra.
«Mi dispiace» mormorò Goku, mentre ancora tentava di arretrare.
«Ti... TI DISPIACE!?» urlò il Principe. Scattò in avanti con aria minacciosa e gli puntò un dito contro.
Goku inciampò e cadde sull'erba. «Non volevo farti arrabbiare... è stato... è stato un errore».
«KAAROT, DANNAZIONE, SEI UN IDIOTA!» inveì Vegeta. Si portò le mani tra i capelli e si voltò di spalle.
Un errore? Era davvero stato un errore? Sicuramente, ma perché aveva voglia di commetterlo di nuovo? No, non sarebbe potuto rimanere lì nemmeno un minuto di più, per la sua sanità mentale, per non cadere ancora in quello sbaglio.
«Preparati, giuro su tutti gli Dei che domani te la farò pagare. Nove in punto. E non provare mai più a... a... a baciarmi!» ringhiò Sua Maestà, puntandogli infine il dito contro.
Ma Goku inaspettatamente sorrise e lo fece infuriare ancora di più, quindi Vegeta si portò alla svelta due dita alla fronte e scomparve nell'ombra.
Goku si lasciò andare sull'erba con la testa, riprendendo fiato. Sorrise. Sorrise perché, in fondo, gli aveva appena detto che si sarebbero rivisti, che nonostante tutto non lo avrebbe lasciato solo, non lo avrebbe abbandonato.
Se quel burbero davvero non lo avesse voluto si sarebbe staccato prima, lo avrebbe colpito con più forza, magari persino mandandolo all'altro mondo. E invece si era limitato a urlargli contro e minacciarlo, senza impegno, senza la solita enfasi e cattiveria di sempre. C'era un stato qualcosa di diverso nel suo tono di voce, negli occhi furiosi con i quali lo aveva fissato. Ed era così facile sospettare che in realtà non gli fosse così tanto dispiaciuto, quel bacio.
Goku si portò una mano sulla faccia e iniziò a ridere da solo, su quel praticello all'ombra del bosco. Se qualcuno fosse passato di lì in quel momento lo avrebbe preso per pazzo, e avrebbero avuto ragione: era pazzo per davvero! Rise ancora più forte. Aveva appena baciato Vegeta. Vegeta! Il suo eterno rivale di sempre. Lo aveva baciato e ne era persino uscito indenne! Soffocò la sua risata e chiuse gli occhi, senza però smettere di sorridere.
Lo aveva baciato e non aveva mai provato nulla di simile, nulla di così forte nulla di così strano. Si sentiva strano, si sentiva felice.

After All || ᴠᴇɢᴇᴛᴀ x ɢᴏᴋᴜ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora