Cattiva compagnia

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Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.
La fanart della copertina non mi appartiene.
Nessun copyright si intende violato.

-AFTER ALL -
CAPITOLO 40 - CATTIVA COMPAGNIA

She never really had a chance
On that fateful moonlit night
Sacrificed without a fight
A victim of a circumstance
Now that I've become aware
And I've exposed this tragedy
A sadness grows inside of me
It all seems so unfair
I had to suffer one last time
To grieve for her and say goodbye
Relieve the anguish of my past
To find out who I was at last

(Through her eyes)

Se trentun giorni prima le avessero detto che ci sarebbe stata lei, di lì a poco, in una bara di cristallo, Pan probabilmente non ci avrebbe creduto. Se le avessero detto che, al posto di sua nonna, ci sarebbe stata lei sotto gli occhi inumiditi di tutti, probabilmente si sarebbe messa a ridere e avrebbe detto "ma figuriamoci, sono troppo giovane per morire".
E invece Pan era lì, chiusa in una bara trasparente, con un vestito rosso a pois e i capelli contornati in una coroncina di fiori bianchi.
Morire a trent'anni non era un concetto facile da accettare per nessuno. Tuttalpiù che quella stramba compagnia di combattenti era sempre stata abituata alla reversibilità della morte, qualora essa fosse avvenuta per mano di un nemico. E invece, in quel caso, il potere delle Sfere del Drago era venuto meno, non ci sarebbe stato desiderio che avrebbe riportato indietro la loro amica.
Così avevano deciso che il funerale si sarebbe dovuto svolgere il prima possibile, appena il giorno dopo, per chiudere in fretta quel triste capitolo delle loro vite e dare la possibilità al piccolo Goku Jr di tornare alla "normalità" il più presto possibile.
Bra, con gli occhi lucidi e la voce rotta, fece di tutto per non scoppiare in lacrime durante la lettura del memoriale, ma non ci sarebbe stata persona in quel patio a giudicarla per quel motivo. Tutti faticarono a tenere celate le lacrime. Persino Vegeta - che chi più di lui avrebbe potuto immedesimarsi nel figlio maggiore - dovette assentarsi per qualche minuto dalla cerimonia per nascondere gli occhi lucidi a tutta quella marmaglia di gente. Non era tipo da piangere in pubblico, lui, ma vedere sua nuora – così giovane e bella – rinchiusa in una stupida bara, faceva salire lui una tristezza e una rabbia al di fuori dell'immaginabile.
Trunks, invece, non si vergognò di piangere, ma dovette ricomporsi il più in fretta possibile. Doveva farlo per suo figlio il quale, fortunatamente, era fin troppo piccolo per comprendere davvero il concetto di irreversibilità della morte.
L'unica persona che non versò neanche una lacrima fu proprio Gohan. A detta di Videl, non aveva più proferito parola dalla sera precedente, quando aveva accusato e picchiato suo padre. Si era alienato e non era più tornato in lui. Estraneo a se stesso, con gli occhi vuoti e la pelle del viso tirata dal nervoso, stette immobile per tutta la durata della cerimonia. Non si alzò, non mosse un solo muscolo e Goku, seduto vicino al figlio minore, faticò a riconoscere il suo primogenito. Gli lanciò occhiate nervose, di tanto in tanto, occhiate che non ricevettero mai risposta.
Si sentì male, in colpa, ma promise a se stesso che avrebbe dato una lezione a chi aveva ucciso Pan e poi, quando tutto sarebbe finito, sarebbe andato di persona nell'Aldilà a riprenderla. Avrebbe tentato il tutto per tutto per la sua nipotina, non si sarebbe arreso a quella morte orribile. Lo avrebbe fatto per lei, per Trunks, per il piccolo Goku Jr e soprattutto per Gohan. L'aveva promesso a Vegeta, si sarebbe rialzato e avrebbe combattuto da vero Saiyan.
Ma, quel caldo pomeriggio di inizio estate, non riuscì a fare a meno di piangere. Si diede tempo quel giorno, solo quel giorno per soffrire. Cedette al senso di colpa e a tutte le emozioni negative e poi, solamente il giorno dopo, si sarebbe rimesso in piedi.

After All || ᴠᴇɢᴇᴛᴀ x ɢᴏᴋᴜ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora