Meglio prima che poi

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 Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.
La fanart della copertina non mi appartiene.
Nessun copyright si intende violato.

-AFTER ALL -
CAPITOLO 27 - MEGLIO PRIMA CHE POI

«Lo rivelerà. Lo dirà a tutti».
«Non può essere tanto sciocco».
Sette paia di occhi socchiusi si scrutarono e, uno dopo l'altro, gli individui scossero la testa in segno di disappunto. Al centro della stanza un ologramma, luce bluastra semitrasparente e lui, un uomo dall'aria triste, afflitta, preoccupata. Un uomo dai capelli sbarazzini, il fantasma del ragazzo spensierato e ingenuo di un tempo. Son Goku.
«Lo ha già fatto con l'altro, colui che fu designato al compito» gracchiò una figura bassa dalla pelle rosso ciliegia e due lunghe vibrisse nere. «È solo questione di tempo prima che lo dica anche agli altri».
«Dobbiamo prendere provvedimenti» suggerì Polunga, uno dei draghi antropomorfi più anziani in quella brillante stanza rotonda.
Onyma si sporse in avanti e osservò con le mani congiunte l'ologramma sbiadito. Goku si stava mordendo il labbro, indeciso.
«Non possiamo attendere oltre» incentivò un losco figuro dalla pelle viola e i denti aguzzi come stalattiti.
«Lo avete sentito tutti: Son Goku ha dichiarato che non resterà sulla Terra» insistette ancora una volta Shenron alzandosi in piedi, muovendo le vibrisse nervosamente.
«Non sembra più convinto, oramai» incalzò Polunga.
«Gli abbiamo dato cinquanta giorni. Cinquanta giorni non sono ancora passati!»
«I cinquanta giorni erano una prova, la sua ultima prova» parlò finalmente Onyma. Si adagiò con lentezza allo schienale del suo trono, con le mani conserte e le squame metalliche che vibravano. «Avrebbe potuto scegliere di farsi uccidere immediatamente, ma non lo ha fatto perché è umano, troppo umano».
Shenron schiuse le labbra come per dire qualcosa, ma non disse niente. Il suo aspetto era differente dal drago che tutti conoscevano come un grosso serpente maestoso. Aveva due braccia, due gambe, il viso allungato e una statura alta e longilinea.
«Ad ogni modo è vero, non sono ancora scaduti i cinquanta giorni e, a meno che Son Goku non riveli a quella marmaglia di umani del nostro mondo, lo osserveremo attentamente. Ha ancora a disposizione trentun giorni per rinunciare alla sua umanità».
«Onyma, Son Goku ha già rivelato a un altro essere umano del nostro mondo» ci tenne a precisare il drago rosso.
«Era necessario perché lo uccidesse, ci aveva chiesto il permesso per designarlo a quel compito e noi l'avevamo accordato» perse la pazienza Shenron nel vedere che nessuno, tranne lui, avesse a cuore le sorti di uno dei migliori combattenti della Dimora dei Draghi.
E poteva ben conoscere il perché: questione di prestigio, questione di prevaricazione, questioni ben lontane dal tempo e dallo spazio che pochi eletti avevano avuto l'onore di sapere. La gerarchia dei draghi.
Immediatamente Onyma mosse un braccio e spostò il focus dell'ologramma. Vegeta, immobile, guardava dritto di fronte a sé con le unghie conficcate nella carne delle mani. Era arrabbiato, affranto, frustrato.
«Il Re dei Saiyan non lo ucciderà, abbiamo già visto che non ne è in grado. Son Goku dovrà trovare un altro modo per morire» constatò il Drago Superiore, socchiudendo gli occhi sanguinari.
«Vegeta non lo farà?» domandò Shenron, confuso.
«No, non lo farà perché...» gracchiò Onyma. Si sporse in avanti per scrutare lo sguardo profondo e i lineamenti appuntiti di Sua Maestà. «Perché, come essere umano, lui prova dei sentimenti».
«Ma cosa ne sarà di lui, allora? Se realmente non dovesse realizzare il compito che Son Goku gli ha affidato?» chiese Shenron, conoscendo in cuor suo già la risposta. Nessuno, a parte esigui umani scelti e le divinità superiori, può apprendere l'esistenza di quel mondo mistico ai confini dell'Aldilà e dell'universo. Un luogo troppo sacro, inviolabile, elevato.
Onyma tacque per un momento, catalizzando l'attenzione e il focus dell'ologramma sul viso di Vegeta.
«Dovremo ucciderlo».

After All || ᴠᴇɢᴇᴛᴀ x ɢᴏᴋᴜ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora