Fratello

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Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.
La fanart della copertina non mi appartiene.
Nessun copyright si intende violato.



-AFTER ALL -
CAPITOLO 64 - FRATELLO



But something has changed
I feel so alive
My life just blew up, I'd give it all up
Lets face all our fears
Come out of the shade
And wake up unscathed
Now life can begin, I've cleansed all my sins
I'm about to break through
I need something human, human
And I need your love

Something human (Muse)


No, impossibile. No categorico. E come avrebbe potuto fidarsi? Chi gli avrebbe potuto dare la certezza che li avrebbe aiutati per davvero? In fondo ci aveva già provato una volta a fregarlo, più di cinquant'anni prima; in quel momento gli sembrò che il tempo non fosse passato affatto. Fidarsi di lui, di un saiyan! Quella era proprio bella! Eppure... eppure quegli occhi stavano dicendo tutto tranne che una menzogna, in fondo. L'aveva sentito, l'aveva percepito nel proprio cuore il bisogno di lasciarlo vivere, poco prima. Aveva presagito l'impellenza di risparmiagli la vita e non aveva compreso il perché, ma il perché si stava mostrando proprio in quella frazione di secondo, ove la guerra strideva in retroscena.
«Come... come posso fida-»
«Fallo e basta, fratellino» lo interruppe Radish spazientito, comprendendo poi però che, effettivamente, per come si era comportato anni addietro, suo fratello avrebbe avuto ben più di un motivo per essere restio alla sua richiesta. Avrebbe dovuto fornirgli una buona motivazione. «Com'è lei? È davvero così forte?»
Goku serrò la mandibola, lasciandosi nuovamente colpire allo sterno con un pugno male assestato. Eva, stava parlando di Eva.
«Sì, molto più forte di te, se proprio ci tieni a saperlo. Ma questo cos-» affermò precipitevolmente Goku con tono seccato, venendo però nuovamente incalzato dal fratello.
«Voglio incontrare la mezzosangue. Voglio battermi con lei» asserì Radish, assestandogli un pugno sul mento, quella volta più forte. Diamine, non avrebbe voluto scoprirsi tanto a fondo, rivelargli quale fosse uno dei motivi di quel cambio di rotta – oltre a non voler assolutamente combattere dalla stessa parte di Freezer, in primis, e non potendogli fregare nulla di quella battaglia, in secondo luogo. Li avrebbe aiutati, sì, ma non avrebbe certo fatto niente per niente. Se veramente aveva una figlia ed era ben più forte di lui, allora avrebbe dovuto vederla con i suoi stessi occhi e misurare la sua forza in un combattimento all'ultima goccia di sudore. Ci avrebbe pensato dopo a dove andare, a cosa fare, a come agire. Era vivo, finalmente, e l'universo intero era a sua completa disposizione. Non avrebbe dovuto più prendere ordini da nessuno, né da Vegeta, né da Freezer, men che meno dai terrestri. Avrebbe dovuto decidere solo per se stesso e la prospettiva gli allettava molto di più che prendere ordini da quei Draghi di cui non sapeva assolutamente nulla. A collaborare con suo fratello e il suo amichetto avrebbe avuto tutto di guadagnato.
«Evangeline. Si chiama Evangeline» specificò Goku con sprezzo, colpendolo a sua volta con un calcio non troppo potente, ma abbastanza doloroso da farlo urlare.
«Quello che è. Dammi le sfere, adesso!» formulò imperativo Radish, ringhiandogli in faccia.
«Radish, ti ucciderò se non-» soffiò Goku ad un centimetro dal volto del fratello, percependo il suo alito caldo contro le guance.
«KAAROT, DANNAZIONE!» lo rimproverò lui, e gli fece intendere che gli aveva dato ben più di una prova di non volergli voltare le spalle, quella volta.
Si guardarono negli occhi, specchiandosi l'un l'altro. Occhi bui, occhi lucidi, occhi stanchi di quella guerra inutile. Che diamine ci facevano lì, dopo tutti quegli anni, muso contro muso? Non avevano avuto un bel niente di cui spartire, nella vita. Ma le origini... le origini sì. Gli afferrò i palmi delle mani, Goku, ringhiandogli più forte in faccia, e da esse percepì il suo stesso sangue scorrere nelle vene. Fratellino, sì. Lo aveva chiamato di nuovo così, e gliel'aveva concesso. E, sciocco com'era, gli avrebbe concesso anche la sua fiducia. Cielo, Vegeta lo avrebbe ammazzato una volta saputo. Ma aveva altra scelta, in quell'istante? Cosa diamine aveva da perderci? Mal che fosse andata gliele avrebbe strappate di mano e gli avrebbe strappato anche il cuore dal petto, quel cuore che per la prima volta aveva sentito battere insieme al suo.
Con un impercettibile occhiata Goku indicò la tasca della sua tuta e Radish, scaltro e veloce come una faina, ne prelevò il contenuto senza dar troppo nell'occhio, poi storse il viso in un sorriso aspro. Non disse nulla ma, con una recitazione degna di Broadway, si lasciò colpire con un calcio e cadde riverso con la schiena al terren e, dopo qualche istante, si rialzò per correre in direzione della casa più alta del promontorio.
Con un sospiro Goku si fiondò contro un nuovo nemico, tenendo d'occhio attentamente le mosse del fratello e Vegeta, che non aveva per niente compreso cosa fosse accaduto, gli si avvicinò per spendere poche parole sull'esito di quella battaglia. Si misero a combattere insieme, di nuovo, facendosi strada tra i nemici dalla varia provenienza ed etnia.

After All || ᴠᴇɢᴇᴛᴀ x ɢᴏᴋᴜ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora