Eterno

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Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.
La fanart della copertina non mi appartiene.
Nessun copyright si intende violato.

-AFTER ALL -

CAPITOLO 52 - ETERNO



Think of all the roads
Think of all their crossings
Taking steps is easy
Standing still is hard
Remember all their faces
Remember all their voices
Everything is different
The second time around
The sun is out, the day is new
And everyone is waiting, waiting on you
You've got time

Occhi rossi taglienti, due lame affilate trafissero i sensi del Principe dei Saiyan. Una condanna, una maledizione. Sorrise di nuovo, Freezer, come se nulla fosse successo. Come se non fosse stato ridotto in pulviscolo a malapena una manciata di minuti prima.
Con le braccia incrociate e la coda scattante di gesti nervosi apparve dalla tormenta, al cospetto di Sua Maestà. Vegeta si immobilizzò e il suo cuore - già martoriato dai recenti avvenimenti - mancò di un battito. Tutto intorno a lui sembrò soffocarlo. Il freddo, la neve, il vento, i nemici, la guerra. Com'era possibile che quel bastardo fosse rimasto in vita? Lo aveva visto estinguersi, lo aveva sentito urlare di dolore e aveva percepito la sua aura maligna regredire fino a sparire per sempre. Non era sopravvissuto, ne era certo. Di lui non era rimasto più niente e Vegeta era certo che egli non potesse rigenerarsi. Eppure era lì, di fronte a lui, e rideva ancor più fastidiosamente di prima.
E poi tutto d'un tratto il Principe capì. O meglio, ebbe un grave presentimento su quanto fosse accaduto. Totale panico. Si guardò intorno e ammirò la battaglia sotto ai propri piedi, si girò, si rigirò, osservò lo scenario e la sua bocca si storse in un'espressione terrorizzata.
«Bubu-settete, scimmione!» lo schernì Freezer, con tono piatto e il consueto sorriso sadico dipinto in volto.
Vegeta lo squadrò schivo, di sfuggita, continuando poi a guardarsi intorno più che intento a trovare uno, un misero indizio per confutare l'ipotesi. Ma non lo trovò, non trovò niente che potesse rassicurarlo.
«Ohohoh, carino, sei sorpreso di vedermi? Oh sì, lo immagino, lo immagino. Eri troppo impegnato a fare il brillante, a dare il meglio di te e sfoggiare la nuova forza per poterti rendere conto di quel che stesse succedendo. Tu come gli altri babbei. Ma dalla tua faccia credo proprio che finalmente tu abbia capito. Meglio tardi che mai» commentò lui, lasciandosi poi andare in una risata assordante.
«Sei ripugnante» ringhiò Sua Maestà, sconvolto. Era tutto vero.
«Ohohoh! Sì, lo sono... e sono anche eterno. Non importa quante volte mi ucciderai, non importa quante volte tu perderai le staffe, io potrò sempre vedere la frustrazione nei tuoi orribili occhi. Perché, per ogni volta che mi spedirai dall'altra parte, ci sarà sempre un drago pronto a riportarmi in vita. Così e per sempre. Non solo per me, ma per tutti gli altri guerrieri. State perdendo il vostro tempo, stupidi nauseabondi Saiyan!»
Dopo l'accurata spiegazione, Freezer allargò le braccia come per far contemplare all'avversario l'immenso potere dei draghi delle Sette Sfere, dando così a Vegeta l'ennesima prova che ciò aveva ipotizzato fosse, purtroppo, la dura realtà.
Ecco perché i nemici sembravano non finire mai, ecco perché, nonostante gli alleati stessero combattendo con coraggio, la battaglia sembrava durare in eterno. Come aveva fatto a non accorgersene prima? Certo, la tormenta e la nebbia rendevano limitata la visuale sul campo di battaglia, ma come aveva fatto a non notare che i corpi esanimi dei loro avversari non si trovassero più ai loro posti, dove erano stati uccisi?
E così, con il fiato corto e le mani tremanti di sconfitta, Vegeta iniziò ad avere realmente dei seri dubbi sul fatto che potessero vincere quella guerra. Ma come avrebbe potuto arrendersi, arrivato a quel punto? Come avrebbe potuto gettare la spugna così, davanti al suo nemico giurato di sempre? No, non gli avrebbe dato quella soddisfazione. Erano giunti sin lì e sarebbero andati avanti, come sempre. Avrebbero trovato una soluzione.
Proprio per quel motivo, arrabbiato più che mai, Vegeta alimentò ancor di più l'aura dorata che lo avvolgeva, poi scagliò una grossa sfera di energia al proprio nemico per poter guadagnare tempo. Tempo per andare a cercare dove fosse finito Kaarot.

After All || ᴠᴇɢᴇᴛᴀ x ɢᴏᴋᴜ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora