L'ultimo dei Draghi

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Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.
La fanart della copertina non mi appartiene.
Nessun copyright si intende violato.
-AFTER ALL -
CAPITOLO 71 - L'ULTIMO DEI DRAGHI




Then our hearts combined like
A neutron star collision
Then we told each other
With no trace of fear that
Our love would be forever
And if we die
We die together

Neutron star collision (Muse)


Piazza pulita. Quello era l'obiettivo principale di Loraymo. Quello era il compito che gli era stato assegnato dal Drago Superiore, in modo che poi avrebbe potuto contribuire ad aiutarlo in quell'ultima grande battaglia contro Son Goku. Evidentemente quei due saiyan piantagrane erano riusciti a distruggere tutti i Draghi, anche il grande Konero. Onyma, quindi, aveva preferito mettersi in una posizione più sicura, intimandogli di concludere i suoi affari su quell'insulso pianeta Terra il più in fretta possibile. Basta con i giochi, basta con gli scherzi. Era stato rigenerato della più potente delle energie ed era planato quasi fuori dall'atmosfera, infondendo il suo attacco cardine, quello che gli avrebbe permesso di far fuori tutti quei maledetti guerrieri con i quali stava combattendo già da troppo tempo e che avevano avuto persino la faccia tosta e le forze di umiliarlo. Li avrebbe guardati morire uno ad uno sotto la sua immensa sfera di energia, loro e persino quei buoni a nulla dei suoi alleati della Dimora dei Draghi. Poco importava se così sarebbero morti, quegli stolti, Onyma li avrebbe resuscitati in caso di bisogno... hah! Ma quale bisogno e bisogno! Lui sarebbe stato più che sufficiente. Era il più potente di tutti, il più forte, il più prestigioso e illustre, anche se era composto per cinquanta per cento di cellule di seconda classe del combattente Aymo.
Non avrebbe deluso il Drago Superiore e, in cambio, gli avrebbe chiesto di assoggettare al suo volere tutti i futuri combattenti della Dimora dei Draghi. Avrebbe ottenuto l'incarico che gli spettava, quello di capo dei combattenti.
Loraymo ridacchiò sadicamente tra sé e sé, ringhiando e spingendo più forte la sua sfera azzurra di energia congelata sulla Terra, ove quegli inutili sciocchi combattenti dai capelli biondi si stavano adoperando per contrastarla. Poveri illusi! Doveva ammettere che era stupito, quasi strabiliato dal vedere molti di loro di nuovo in piedi dopo l'ultima esplosione da lui causata, ma quel gioco doveva volgere al termine. Anche con tutte le energie e la forza a loro disposizione non sarebbero riusciti a resistere a lungo. Presto la sua sfera li avrebbe congelati e poi disintegrati ancor prima di toccare terra. E, per tutte le stelle, non vedeva l'ora di sentire le loro urla, annusare il profumo della morte e vedere quel pianeta disintegrarsi in milioni e milioni di coriandoli.


«È l'ultimo, Vegeta. È quasi fatta!» incitò con entusiasmo Goku, camminando velocemente in direzione del piazzale del tempio dell'Aldilà ove, da lì a pochi minuti, sarebbero salpati per Namyoke, l'ultimo grande pianeta.
«Lo spero vivamente. Non vedo l'ora di sedermi al bancone del bar per bere del whiskey e dimenticarmi di questa storia» commentò il principe, esasperato, abbandonandosi per qualche secondo alle cure miracolose di Kibitoshin il quale, con i suoi poteri, ristabilì aura ed energie prima a uno e poi all'altro combattente, allontanandosi poi per trovare la direzione esatta della galassia e del pianeta.
«Anche se non mi piace il whiskey, credo mi unirò a te. Ti dispiace?» domandò Goku, sognando finalmente il momento in cui avrebbero potuto avere un po' di pace. Ci sarebbe voluto ben più di un bicchiere per poter cancellare dalle loro menti tutto quel casino, anche se solo per una serata.
«Mi dispiacerebbe se non lo facessi» sussurrò Vegeta senza riflettere, senza pensare, pentendosi immediatamente di aver proferito una risposta del genere.
Goku lo guardò intenerito, sorridente. Ci sarebbe stato un altro momento per concludere il discorso iniziato in precedenza, un momento più tranquillo, quanto tutto sarebbe finito. Ecco, magari non ubriachi al bancone del bar, ma comunque in un altro momento.
«Che schifo! Puah! Mi hai fatto diventare una mammoletta. Forza, andiamo!» concluse il principe, non badando alla risata allegra del suo rivale il quale, scuotendo la testa, si avviò insieme a lui dal Kaiohshin in quale, pronto a partire, li prese entrambi per mano per portarli dritti al finale.

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