Le voci della vittoria

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Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.
La fanart della copertina non mi appartiene.
Nessun copyright si intende violato.



-AFTER ALL -
CAPITOLO 73 - LE VOCI DELLA VITTORIA



He said will you defeat them
Your demons and the plans that they have made?
I'm just a man, I'm not a hero
Do or die, you'll never make me
Because the world will never take my heart
Go and try, you'll never break me
We want it all
Let's shout it loud and clear
Defiant to the end we hear the call
To carry on
We'll carry on

Welcome to the Black Parade



«Sei sicuro che sia stata una scelta giusta?» domandò il Sommo Kaiohshin con lo stesso tono di voce del principe dei saiyan in persona, facendo sussultare Goku dalla paura.
Proprio nello stesso istante la terra iniziò a tremare, a sgretolarsi. Gli alberi persero tutte le foglie, i fili d'erba sembrarono essersi bruciati. L'odore di morte gli penetrò nelle narici e giunse fino ai polmoni, asfissiandolo.
Goku urlò dal terrore e, d'impulso, tentò di correre dai suoi figli per metterli al riparo, per teletrasportarli da un'altra parte. Si avvicinò di corsa a Gohan ma, appena lo toccò con una mano, egli si dissolse come fumo. Lui come tutti gli altri.
«MA CHE COSA STA SUCCEDENDO!?» gridò in preda al panico. Provò a teletrasportarsi altrove ma, con estrema sorpresa, si rese conto di non avere le mani. Di non avere un corpo. Di non essere più fisicamente esistente. Provò a urlare di nuovo ma non ci fu suono, solo il rumore assordante di un pianeta in esplosione.
Poi, di nuovo, tutto bianco.



«Kaarot!» lo chiamò nuovamente il principe dei saiyan.
Goku sussultò e respirò affannosamente e, finalmente, i suoi occhi tornarono a essere vivi. Iniziò a tremare e scattare come se gli fosse stata versata una secchiata d'acqua gelida addosso ma, guardandosi repentinamente intorno con sguardo spaesato, ben presto riconobbe quel luogo. Namyoke. Era ancora su Namyoke, Vegeta era di fianco a sé e il Drago Superiore aleggiava minaccioso e tetro sopra di loro, ancora in attesa della risposta a ciò che gli aveva appena proposto. Tuttavia, nonostante il pericolo nel quale erano immersi fosse decisamente alto, si sentì sollevato.
Si guardò intorno con affanno come per cercare una risposta, qualcosa che gli permettesse di capire cosa diavolo avesse appena visto, come mai avesse avuto quell'allucinazione, quella visione. Trovò risposta solo quando, in lontananza, ammirò la figura di Kaiohshin il Sommo annuire e poi scomparire nel nulla.
Aprì la bocca come per chiedere qualcosa, ma non disse niente. Non disse niente perché aveva appena capito: il Sommo aveva utilizzato i suoi poteri per mostrargli quello che sarebbe successo se non avesse combattuto, se avesse accettato la proposta di Onyma. Quel dannato drago stava mentendo, dannazione! Come poteva non averlo capito subito? Non avrebbe mai riportato in vita nessuno, non avrebbe potuto cancellare dalle loro menti un bel niente! Era una sporca bugia, un tranello per assoggettarlo per sempre al suo volere senza mantenere quelle false promesse. E, con tutta probabilità, avrebbe persino fatto scomparire la Terra e tutte le persone che amava.
No, no! Non avrebbe rinunciato alla sua umanità per nulla al mondo e, soprattutto, una cosa era certa: non si sarebbe mai più piegato a Onyma. Non nutriva più stima e rispetto nei suoi confronti come quando si trovava nella Dimora, non dopo tutto quello che quel maledetto aveva fatto. Ripensò a Pan, al Genio, a Riff, a Tensing, a tutte le persone morte a causa dei Draghi e la loro smania di potere e prestigio. Non avrebbe contribuito a far rifiorire un luogo tanto malsano, nemmeno per tutto l'oro del mondo.
E non avrebbe rinunciato a lui... Vegeta. Si era sentito così male durante quell'allucinazione, solo al pensiero che lui non ricordasse più nulla. Sentì le gambe tremare ma poi, di riflesso, Goku lo guardò e lo incatenò a sé con quegli occhi, quegli occhi dei quali non riusciva più a fare a meno. Cielo, no! Come avrebbe potuto vivere per l'eternità nella Dimora dei Draghi con il rimpianto di come sarebbe potuto essere... stare insieme a lui? Non riusciva a immaginare una vita senza Vegeta, non più. Si guardarono a lungo, si guardarono fissi, poi finalmente Goku trovò il coraggio di tornare in sé, di dimenticare ciò che aveva visto ma di tenerlo come monito per compiere quella decisione in modo diverso. Ringraziò il cielo e il Sommo per avergli indicato la via, per averlo guidato in quella scelta, poi sorrise.
Sorrise a Vegeta ed egli, con il cuore in gola, tirò un sospiro di sollievo. Capì tutto solo da quel sorriso: il suo rivale ce l'aveva fatta, era rinsavito. Dannazione, che razza di deficiente! Ci aveva pure pensato!
Goku prese forza dallo sguardo del principe e, con una nuova consapevolezza in fondo al cuore, si girò di scatto verso il Drago Superiore e in un solo attimo non lo trovò più così temibile. Lo trovò ripugnante.
«Mai» soffiò velenoso Goku, alimentando poi di colpo la propria aura dorata. «NON MI RIAVRAI MAI!»
Onyma fremette e fece tremare tutte le sue squame metalliche.

After All || ᴠᴇɢᴇᴛᴀ x ɢᴏᴋᴜ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora