Andata e ritorno

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PREMESSA:

Questa storia è ambientata nel futuro sulla linea temporale di Dragon Ball GT, esattamente quindici anni dopo la sconfitta dei draghi malvagi. Non sono mai stata una grande fan di questa saga ma ho voluto sfruttarne il finale per scrivere qualcosa di alternativo, lontano da tutto ciò che è successo nel passato. Il fatto di voler ambientare questa storia così distante nel tempo mi ha permesso di creare un futuro del tutto nuovo senza però intaccare quello che è accaduto in precedenza. Le cose sono notevolmente cambiate dopo la partenza di Son Goku con il drago Shenron: la pace regna sovrana sulla Terra, molti personaggi sono cresciuti, alcuni sono scomparsi, altri sono completamente diversi da come li ricordiamo e ciò che è accaduto durante questi anni verrà svelato piano piano attraverso i ricordi dei protagonisti. Il loro vissuto influenzerà il loro modo di agire, di comportarsi, di pensare.Quello che accadrà, invece, è ancora un mistero...
Vi auguro buona lettura!

Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.
I diritti della fanart in copertina non mi appartengono.
Nessun copyright si intende violato.


-AFTER ALL -
CAPITOLO 1 - ANDATA E RITORNO

- Atto I -

Un vestito blu. Un abito dai drappi color ciliegia tipico della tradizione orientale. Il viso contornato da capelli grigi disposti ordinati dietro le orecchie. Solo un velo di rossetto lucido e una polvere rosa sulle guance che sembrava darle un aspetto più vivo, anche se di vivo non si poteva certo parlare.
Sarebbe stato il suo ultimo vestito, quello che l'avrebbe accompagnata in un regno maestoso che in passato, seppur per poco tempo, aveva avuto l'occasione di ammirare. Era bellissima esattamente come il giorno del suo matrimonio, delicata come una pesca, la pelle rilassata e gli occhi chiusi in un eterno riposo.

Il sole di maggio, piacevolmente tiepido, rendeva quella veglia meno straziante del previsto. Un gazebo sotto un albero in fiore raccoglieva una ventina di persone in abiti scuri. C'erano tutti, proprio tutti. Beh... almeno quelli che erano rimasti.
Il canto degli uccellini accompagnava le lente parole commosse di una donna che, con voce tremante, si sforzava di non cedere. Avrebbe dovuto farlo per suo padre e per suo zio, oltre che per il piccoletto in braccio a suo marito. Era lieta che suo figlio fosse riuscito a conoscere la bisnonna e che ella, anche se solo per un paio d'anni, avesse potuto amarlo come da tempo immemore non era stata in grado di fare.
Fortunatamente Goku Jr era troppo piccolo per poter comprendere appieno cosa stesse succedendo. Tuttavia, quando con paroline confuse le aveva domandato come mai la bisnonna fosse sdraiata a dormire in una scatola di vetro e nessuno la stesse svegliando, le era venuta una stretta al cuore.
Guardò suo figlio dall'alto del patio e, dopo aver inghiottito un boccone amaro, continuò l'omelia con estrema forza d'animo, ricacciando indietro le lacrime. Ci sarebbe stato un tempo privato per piangere, dopo. A letto.

«... perciò nonna Chichi è sempre stata una donna forte, ed è così che dobbiamo ricordarla: come una vera guerriera» concluse finalmente Pan, accartocciando il foglietto che teneva tra le mani. Si era persino dimenticata di guardarlo: non le era mai piaciuto attenersi al copione.
Sua nonna meritava un memoriale venuto dal cuore, improvvisato al momento, non qualcosa inciso su carta per non perdere il segno.
Chichi se n'era andata in una notte tiepida di maggio, nel sonno; il suo cuore oramai anziano non le aveva dato il tempo di salutare nessuno. Forse era stato meglio così. Quantomeno non aveva sofferto a lungo.
Pan si passò una mano tra i capelli neri - i soliti di sempre tenuti ordinati e pari alle spalle - poi scese dal patio e camminò nervosa in mezzo alla folla. Non badò agli occhi compassionevoli che la scrutavano e si posizionò di fianco all'uomo che aveva preso per marito cinque anni prima. Lui le sorrise e non disse nulla: era ovvio che fosse stata tenace a riuscire a parlare davanti a tutti senza versare una lacrima. Con il braccio libero la cinse per la vita e l'avvicinò a sé e a quel bellissimo bambino dai capelli sbarazzini che teneva senza fatica appoggiato ad un fianco.

After All || ᴠᴇɢᴇᴛᴀ x ɢᴏᴋᴜ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora