Gemello

110 11 6
                                    

Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.
La fanart della copertina non mi appartiene.
Nessun copyright si intende violato.



-AFTER ALL -
CAPITOLO 58 - GEMELLO


Diverso. Quel posto, del quale echi ed echi di narrazione avevano influenzato il suo modo di pensare, era semplicemente molto diverso da come se l'era immaginato. E, soprattutto, non era poi così dissimile dal luogo dal quale proveniva.
Trunks si guardò intorno, di soppiatto. Non sapeva cosa avrebbe potuto comportare mostrarsi lì e oltretutto non sapeva nemmeno se gli fosse consentito. Quali conseguenze sarebbero capitolate? Non era ancora chiara la dinamica di funzionamento di quel macchinario ma, se sua madre lo aveva nascosto e categorizzato come "utilizzo vietato", forse non avrebbe dovuto usarlo con tanta leggerezza. Che poi si era trattata davvero di leggerezza? A parer suo non ci sarebbe stata altra scelta. E, in fondo, l'avevano già utilizzata due volte e non era successo proprio un bel niente. Non esattamente lo stesso modello ma una copia simile, ma questi erano minimi dettagli.
Dopo essersi accertato che nessuno lo stesse osservando si diresse verso la grande porta a vetri infrangibili, posizionandosi dritto davanti allo scanner facciale e, dopo aver visto in verde la scritta "accesso consentito" - e come avrebbe potuto essere altrimenti? - si addentrò in quell'ingresso che gli sembrò di conoscere da sempre. Beh, molti dettagli erano differenti, a dirla tutta. Il colore delle pareti, il pavimento, le foto sul comò, l'arredamento ben più antiquato (o quantomeno che andava di moda quando egli era solo un bambino), decisamente ben più polvere sui soprammobili.
Sorrise senza uno specifico perché, poi si avvicinò a un quadretto appeso vicino alla porta del salotto e il suo sguardo cambiò: divenne accigliato, forse sorpreso. Era così strano vedere solo due persone invece che quattro in quel ritratto di famiglia, ed era altrettanto strano che, proprio lì vicino, vi era un'altra foto di una persona che mai si sarebbe aspettato di vedere lì. Allungò il dito verso di essa, sfiorando a malapena il volto di quell'uomo dai capelli neri e un aspetto molto differente da quello che conosceva. Perché Gohan non portava gli occhiali?

«Sei cresciuto, vedo».
Trunks si girò di scatto per mettersi sulla difensiva, con un sobbalzo. Ma di che cosa poteva essere spaventato, del resto? Sapeva che probabilmente lo avrebbe ritrovato lì. Solo che non pensava di vederselo spuntare alle spalle così presto e, soprattutto, con quell'aspetto. Si specchiò in lui con occhi sgranati e il fiato corto, abbassando poi le mani dalla difensiva a una posizione rilassata, lungo i fianchi.
«T-Trunks» soffiò provando quasi divertimento a pronunciare quel nome. Il suo stesso nome. L'uomo di fronte a lui alzò un sopracciglio, senza però muovere un solo muscolo.
«Arrivi dall'epoca che salvai molti anni fa, non è vero?» domandò Mirai Trunks alzando leggermente il mento ricoperto da una folta barba grigia.
«C-credo di sì, le coordinate erano quelle scritte sul foglio degli appunti di mia madre. Mi hanno raccontato molto di te» si apprestò a rispondere il ragazzo dai lunghi capelli lilla, non potendo fare a meno di contemplare quella versione di se stesso una ventina di anni avanti. Beh, se non altro non sarebbe invecchiato affatto male. Capelli grigi raccolti in uno chignon spettinato, la barba curata, poche rughe e una massa muscolare ancora ben definita. Anzi, molto più definita della sua.
«Capisco...» sussurrò Mirai Trunks, guardando fuori dalla finestra con il pensiero rivolto a quell'epoca nel quale era stato mandato più di venticinque anni prima. Quanti ricordi, quante volte aveva ripensato a suo padre - all'unico padre che aveva avuto modo di conoscere, il padre di quel ragazzo (oramai uomo) che si ritrovava davanti, impalato e terrorizzato come un perfetto imbecille. Era solo un bambino quando l'aveva conosciuto, aveva persino lasciato che giocasse con i suoi capelli. Sorrise, poi lo guardò di nuovo con aria triste e una sola domanda per la testa. «Loro... loro sono ancora... vivi?»
Trunks rimase sorpreso, ma effettivamente era una domanda più che legittima.
«Papà sì e anche Bra, ma purtroppo la mamma ci ha lasciati sei anni fa» confessò Trunks, poi ripensò alla fotografia appesa al muro. «Oh, anche Gohan sta bene!»
«Mi dispiace per la mamma. Anche qui è morta oramai vent'anni or sono, il cancro l'ha portata via...» spiegò l'uomo del futuro lasciandosi poi andare a un'espressione stranita. «Ma... ma chi è Bra?»

«Oh, scusami! Bra è mia sorella!» si apprestò ad annunciare Trunks, realizzando solo in quel momento che in quell'epoca Bra non era mai potuta nascere ed esistere. Si diede dello sciocco, ma poi si concentrò per un attimo sul fatto che Mirai Bulma, invece, aveva subito l'esatto destino di sua madre. Probabilmente era scritto nelle pagine della sua vita che sarebbe dovuta andare in quel modo, a prescindere dall'epoca o la dimensione.
Mirai Trunks rise e scosse la testa. Vegeta e Bulma avevano così messo al mondo un altro figlio! Allora suo padre era cambiato per davvero! Ricordò i tempi nei quali aveva avuto l'onore e il privilegio di combattere fianco a fianco con lui e, beh, di certo non si era rivelato il più mite e malleabile degli uomini. Aveva dovuto lottare parecchio per ottenere attenzioni e fiducia da parte sua e, naturalmente, anche alla fine di quella incredibile avventura aveva potuto ammirare solamente il seme del cambiamento in lui piantato. Quanti anni erano passati prima che germogliasse? Cosa era successo al principe dei saiyan? Com'era diventato? La curiosità lo attanagliò, avrebbe voluto chiedere di più, scoprire di più, ma per il momento si fece bastare quella lieta e meravigliosa notizia.
«Una sorella? È incredibile... che bell'epoca che si è andata a creare!» constatò, estremamente felice e compiaciuto. Forse era stato persino lui stesso a dare la possibilità a Vegeta di cambiare sul serio, quando era morto durante lo scontro con Cell. Sicuramente quell'evento gli aveva aperto gli occhi, perlomeno.

«Già, davvero molto bella...» sorrise Trunks ripensando alla sua famiglia, ai suoi amici, a suo figlio... alla sua amata Pan. «Se non fosse...»
L'uomo si interruppe. Ripensò a sua moglie. Cielo, era morta da pochi giorni e già sentiva da morire la sua mancanza, ancora non riusciva a capire come avrebbe fatto senza di lei. Ripensò al motivo per il quale era giunto in quell'epoca, per il quale aveva intrapreso quella strada forse non condivisibile, e in quel momento Mirai Trunks lesse nei suoi occhi un senso di sconfitta che riconobbe. Era il suo stesso sguardo quando era giunto nell'epoca passata a cercare aiuto.
«Siete in pericolo, non è vero?» domandò indiscreto il più anziano, già certo della risposta che il suo gemello del passato gli avrebbe fornito, ed infatti egli annuì. E che cosa avrebbe potuto fare, quell'uomo, se non aiutarlo in qualsiasi modo come i suoi amici di quell'epoca avevano fatto con lui molti anni prima? «Raccontami ogni cosa».

After All || ᴠᴇɢᴇᴛᴀ x ɢᴏᴋᴜ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora