Questione di fiducia

247 13 13
                                    

Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.
La fanart della copertina non mi appartiene.
Nessun copyright si intende violato.

-AFTER ALL -
CAPITOLO 14 - QUESTIONE DI FIDUCIA



«Kaarot! Kaarot! Dannazione, apri gli occhi!»
La voce di Vegeta era ovattata, come se si trovassero sott'acqua. Il buio intorno a sé divenne mano a mano sempre meno opprimente, sempre meno definito. E finalmente Goku lo vide.
«Ma guarda cosa hai combinato...» mormorò Sua Maestà, tenendo il corpo martoriato dell'idiota adagiato sulle proprie ginocchia. Il sangue sgorgava a fiotti dalle sue ferite, i suoi vestiti erano quasi completamente bruciati e alcune parti erano addirittura colate e fuse con la pelle, provocandogli ustioni profonde.
«Argh-ahh» bofonchiò Goku, invaso da fitte di dolore. Tentò di alzare la testa ma la sentì pesante, alzò le braccia per poter capire la gravità della situazione ma non ci riuscì.
«Ma dico, ti ha dato di volta il cervello!?» lo redarguì Vegeta. Si strappò la parte inferiore dei pantaloni della tuta per tamponargli la vistosa ferita alla base del collo.
«C-cosa è successo?» balbettò Goku.
«Ti sei fatto saltare per aria, pezzo di cretino! Ma a che stavi pensando?!» lo rimproverò nuovamente.
Vegeta l'aveva visto portare le braccia al cielo per sferrargli quell'attacco, era sicuro che l'avrebbe fatto ma, da un momento all'altro, era come se qualcosa l'avesse bloccato. L'aveva visto investito in pieno dalla sua stessa enorme sfera di energia, l'aveva visto esplodere.
Per un attimo aveva pensato che fosse morto, che fosse rimasto polverizzato. Probabilmente c'era mancato davvero poco, troppo poco.
«Sono proprio distratto, eheh... argh! AHHH!» gridò di dolore Goku. Percepì ogni ferita bruciare come se ci avessero appena messo del sale.
«Tsk... dobbiamo andarcene da qui, dobbiamo andare dal muso verde a farti curare» gli ordinò Vegeta, alludendo a Dende e le sue straordinarie capacità curative. Non c'era altro da fare, oltretutto non era nemmeno il periodo migliore per la crescita dei Senzu.
«NO!» urlò Goku. Si premette una mano su un fianco e tentò di divincolarsi dalla presa stretta del Principe, ma questi se ne guardò bene dal lasciarlo andare.
«Sei ridotto troppo male».
«No, non se ne parla!»
«KAAROT! NON È IL MOMENTO DI FARE SCENEGGIATE» sbraitò Vegeta, scuotendolo. Poi si ricordò che strattonarlo non fosse la cosa migliore da fare date le sue condizioni. «Maledizione, vuoi lasciarci le penne, per caso?»
«Sopravvivrò... e... argh! Anche Kibitoshin può guarirmi». Goku tentò di effettuare il teletrasporto, invano. «Se solo riuscissi a teletrasportarmi, argh!»
«Ho il telefono con me, è di nuova generazione, si può comunicare anche con altri pianeti. Fammi chiamare Trunks, troverà il modo di venire a prenderci in qualche modo. Ancora non so come, ma lo troverà».
«NO, VEGETA, TI PREGO!» lo supplicò Goku. Si aggrappò più forte alla spalla di Vegeta, facendo così avvicinare di più i loro volti. «Ti scongiuro. Aspettiamo che arrivino qui i Kaiohshin... sopravvivrò».
Vegeta lo guardò con rabbia. Avrebbe voluto strangolarlo e porre fine alle sue sofferenze con le sue stesse mani. Gli ringhiò in faccia, ma poi distolse lo sguardo per non tradirsi e mostrare preoccupazione.
«Kaarot, se muori giuro che ti uccido» lo minacciò, poi cacciò di nuovo il telefono in tasca.
«Eheh... allora un po' ti sto simpatico» lo punzecchiò Goku, poi iniziò a tossire. Non era realmente sicuro di farcela, ma quantomeno in caso contrario sarebbe morto e si sarebbe risparmiato un bel po' di grane. Fine della storia.
«Tsk, ma fammi il piacere!» sbuffò Vegeta, con lo sguardò fisso negli occhi di quel deficiente. Simpatico, diceva. Per un certo periodo era anche sicuro di averlo odiato, quello squinternato. Non aveva mai provato "simpatia" per nessuno. C'erano persone che gli piacevano, altre che gli piacevano meno.
Ma, se proprio doveva ammettere a se stesso una cosa, era proprio che quell'idiota - con tutti i suoi innumerevoli difetti - aveva da tempo iniziato a piacergli. In quel momento, inoltre, era la cosa più simile a un amico. E quanto gli doleva ammettere che, se fosse morto, gli Dei solo sapevano quanto si sarebbe arrabbiato.
«Sei... il solito... orgoglioso» mormorò Goku a fatica. Si strinse più forte al corpo possente di Vegeta ad ogni fitta, come se scaricare il proprio dolore su di lui alleviasse un po' la pena che provava.
In una situazione normale Vegeta ci avrebbe messo meno di mezzo secondo a schiantarlo via di dosso e ridurlo a brandelli, ma quella non era una situazione normale. Faticosamente lo accolse, imbarazzato, continuando a tamponargli il rivolo di sangue che sgorgava indomabile dal collo.
«Beh- argh! Visto che dobbiamo aspettare, questo sarebbe il momento perfetto per continuare a raccontarmi quella storia» disse Goku.
Sua Maestà ebbe un fremito. Era chiaro che si riferisse a ciò che avevano passato lui e Bulma, a com'era morta per davvero. Quel decerebrato era quasi in punto di morte e voleva davvero che lui gli raccontasse una cosa simile? No, non era proprio il momento perfetto, neanche alla lontana. Forse sarebbe stato un bene aspettare in silenzio che i Kaiohshin arrivassero, senza parlare, senza fargli sprecare altre energie.
Ma Vegeta era curioso, troppo curioso. E se davvero fosse morto? Se ne sarebbe andato con un segreto da portarsi nella tomba.
«Tu vuoi sapere tante cose, Kaarot. Ma di te non mi hai ancora detto nulla, nemmeno riguardo a ciò che mi stai tenendo nascosto».
Le parole gli uscirono come un fiume in piena, senza filtri, senza remore. Goku, malridotto e accasciato tra le sue braccia, chiuse gli occhi per qualche secondo e inspirò forte con il naso.
«Vegeta... perché mi dici questo?»
«Perché!? Perché è da quando sei tornato che ti comporti in modo strano. Io ho tentato il più possibile di non farti domande, ma non sono un idiota: ho capito che c'è sotto qualcosa. E, mi dispiace, finché non ti deciderai a dirmi che diavolo ti frulla per quella testa bacata, non ti racconterò più un bel niente» sentenziò Vegeta, privo di ogni filtro.
E no, non sarebbe stato lì a guardarlo morire, piuttosto che chiamare aiuto.
«Non... argh... non posso» gracchiò Goku, con un'immensa fitta a livello delle costole. Probabilmente aveva persino un polmone bucato. Quella era la pena da pagare per essere uno dei combattenti più forti della galassia: una piccola distrazione era stata sufficiente per ridurlo in punto di morte. Autogol, come dicevano sulla Terra.
«Tu devi! Me lo devi!» insistette Vegeta.
Goku ebbe un sussulto: il Principe diceva il vero. Se c'era una persona che più di tutte si sarebbe meritata di conoscere la verità, questi era solo Vegeta. Ed effettivamente prima o poi avrebbe anche dovuto dirgli la verità. Era destinato a questo.
Vegeta era colui che aveva scelto sin dall'inizio. Ma, purtroppo, aveva fatto un errore di calcolo: lui non era indifferente. E la dimostrazione che persino al burbero Principe dei Saiyan importasse veramente qualcosa di lui la stava avendo proprio in quell'istante. L'aveva avuta la sera prima, l'aveva avuta da tutto ciò che gli stava dimostrando, pur con i suoi modi poco docili.
Quindi sì, rivelargli ciò che teneva nascosto sarebbe stata ben più dura del previsto.
«Lo so... ti prometto che te lo dirò. Lascia passare... argh... ancora un po' di tempo» mormorò Goku, continuamente colto da fitte lancinanti all'addome. No, non era ancora pronto. E se Vegeta lo avesse abbandonato? E se gli avesse dato il ben servito? Sarebbe stato un gran problema.
«E non puoi dirmelo ora, razza di imbecille?! Cosa ti cambia?» lo attaccò Vegeta, pur mantenendo un tono di voce piatto e calmo. Era troppo concentrato a controllare che l'Aura di quell'idiota non si spegnesse per riuscire ad adirarsi sul serio - o almeno così credeva.
«Devo prima capire se posso fidarmi di te».

After All || ᴠᴇɢᴇᴛᴀ x ɢᴏᴋᴜ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora