Capitolo 4

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4. Tennent's

Erano le sei del mattino e tutti erano andati via, la mia vita si svolgeva al contrario, la notte ero sveglio e il giorno dormivo, o almeno era così per la domenica sera e il lunedì mattina

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Erano le sei del mattino e tutti erano andati via, la mia vita si svolgeva al contrario, la notte ero sveglio e il giorno dormivo, o almeno era così per la domenica sera e il lunedì mattina. Nonostante ciò avevo scelto quel lavoro perchè non amavo molto dormire e nonostante fossi un tipo molto riservato mi piaceva molto vedere la gente divertirsi. Adriano mi aveva invitato a dormire a casa sua e di certo non avrei rifiutato, sicuramente avremmo giocato a Fifa e chiacchierato del più e del meno.

"Niccolò, possiamo andare, il turno lo ha appena iniziato Gabriele." Venne il mio migliore amico a risvegliarmi dai pensieri. Mi ero rinchiuso nel mio ufficio per eliminare maggiori scartoffie possibili, tra pagamenti e contratti per i barman.

"Andiamo andiamo, sono pronto." Indossai la giacca ed uscii dal locale. Avevo detto al mio migliore amico di venire con i mezzi, così il ritorno lo avremmo fatto insieme. Salutai i ragazzi che avevano iniziato il turno e lasciai loro le chiavi per chiudere. La pausa del locale andava dalle tre del pomeriggio alle sette della sera, poteva sembrare molto, ma rimanevamo aperti tutta la notte, dovevo dare il tempo a tutti per potersi riposare.

"Senti Nì, prima Ludovica, o meglio la sua amica, mi ha lasciato un biglietto. Mi ha detto se potevi darci un'occhiata, cercava un coinquilino e voleva che tu appendessi l'annuncio nel locale. So che non sei disposto a fare queste cose, ma lei ha insistito e io le ho promesso di provarci." Quella proposta calzava a pennello, non avrei dovuto nemmeno cercare altre case sul giornale, avevo a portata di mano una proposta, decisi di prendere il bigliettino e lo posizionai all'interno della giacca.

"Adrià non lo appenderò." Dissi, ma prima che potessi continuare il mio amico mi interruppe.

"Lo immaginavo Nì, lei non sembrava nutrire molte speranze mi ci ha provato lo stesso."

"Me fai finì de parlà o no?!" Mi fece un cenno con la testa e continuai "Non lo appenderò perchè ci andrò direttamente io in quella casa. Non so se ti ricordi che ti avevo detto di voler andare a vivere da solo, forse questa sarà la volta buona."

"Niccolò l'appartamento lo divideresti con una ragazza, hai capito questo piccolo particolare?!" Mi chiese con dare scettico il mio amico.

"Sì Adrià, me lo hai detto prima, che problema c'è?!" Chiesi a quel punto io.

"No credevo volessi abitare solo in casa, non credevo la volessi condividere."

"Cassiolì trovare una casa di questi tempi è difficile, non economicamente, ma praticamente, giro da mesi e ogni casa è impresentabile, non vorrei buttare un'offerta del genere, potrei comunque trasferirmi in un'altra, quando la troverò, questi di sicuro sono contratti annuali."

...

La giornata seguente, nonostante avessi voluto vedere la casa sin da appena sveglio, avevo dovuto lavorare. Appena avevo finito il mio turno ero andato spedito a quell'indirizzo, volevo vedere l'appartamento, non avevo alte aspettative date tutte le delusioni che avevo ricevuto dalle altre case. Avevo riposto una speranza maggiore in quella casa dato che all'interno di essa viveva una ragazza, ma mi ero convinto che se non avessi trovato in quell'ambiente uno spazio dove abitare, avrei trovato un terreno edificabile e me ne sarei fatto costruire una nuova. Non avevo ancora moltissimi soldi, ma l'eredità che mi aveva lasciato il mio capo mi permetteva di costruirmi una piccola villetta. Suonai scettico al campanello, non sapevo se ci fosse qualcuno, ma lo speravo davvero, ero andato verso l'ora di cena, prima di andare a lavoro, così da avere maggiori possibilità.

𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora