Capitolo 47

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47. Biliardo

Avevo proposto agli amici di Gioia, ad Adriano e Ludovica di andare a stare nella mia villa, almeno per la serata del suo compleanno, era più spaziosa di casa nostra e avremmo potuto festeggiare senza limitazioni di spazio, in più, la casa era iso...

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Avevo proposto agli amici di Gioia, ad Adriano e Ludovica di andare a stare nella mia villa, almeno per la serata del suo compleanno, era più spaziosa di casa nostra e avremmo potuto festeggiare senza limitazioni di spazio, in più, la casa era isolata e non avremmo dato fastidio a nessuno. La casa non era propriamente mia, ma di mio padre che l'aveva ricevuta in eredità da mia nonna. Ci passavo delle giornate insieme ai miei amici soprattutto d'estate, dato che c'era la piscina e mi sembrava perfetto passare lì la serata, ci saremmo divertiti davvero tanto.

"Giò senti io non ho nulla in casa, dovremmo preparare tutto noi, che ne dici se ordiniamo qualcosa? Se vuoi una festa migliore non mi offendo." Ero frenato dall'organizzare questa festa, non sapevo se potesse andarle bene, speravo solo di farla felice, non desideravo altro in quel momento. Avrei potuto prenotare in qualche ristorante se lei me lo avesse chiesto, ma mi sembrava una serata più intima e tranquilla quella a casa mia.

"Niccolò non posso smettere di ringraziarti, mi hai regalato una festa bellissima, non me lo sarei mai aspettato." Vedevo la luce nei suoi occhi, segno che ciò che avevo fatto gli era davvero piaciuto.

"Te lo meriti, sapevo quanto stavi soffrendo per il fatto che non potevi scendere dai tuoi amici e ho pensato che sarebbe stato meglio far salire loro." Avevo origliato la sua conversazione con Giuseppe e non potevo affatto fare finta di nulla, non mi era costato nulla fare una cosa del genere e in più vederla felice in quel modo non aveva prezzo.

"Grazie davvero, mica ti offendi se vado a trovare mamma? Lascerei tutti i miei amici qui, non so se può darti fastidio." Andava sempre a trovare sua madre e da quando ne aveva parlato con me la vedevo più serena e tranquilla, aveva ritrovato una parte importante della sua vita e stava cercando di passare più tempo possibile con lei.

"No, tranquilla, vai, noi intanto iniziamo a prenotare qualcosa per la cena, per te va bene tutto?"

"Sì tranquillo, preferirei evitare il sushi, ma se loro lo vogliono prendilo." Sapevo non digerisse bene il pesce crudo, anche se a volte cedeva alla tentazione dato che le piaceva, ma immaginavo non volesse rovinarsi la sera del compleanno per un'indigestione.

"Va bene adesso vai, noi intanto rimaniamo qui a fare due chiacchiere, dobbiamo decidere come andare." Dovevamo cercare di organizzarci al meglio con le macchine, dovendo portare l'alcool ci serviva dello spazio e servivano due macchine dato che eravamo otto.

"Allora regà, Gioia è andata da su madre." Appena Gioia andò via cercai di attirare l'attenzione dei suoi amici e del mio migliore amico e della sua ragazza, dovevamo organizzare una piccola festicciola in poco tempo e avevo bisogno dell'aiuto di tutti.

"Niccolò ti prego parla in italiano, non riusciamo a capirti." Oramai ero abituato con Gioia, stando a Roma per molto tempo aveva iniziato a capire il romano e se mi scappava qualche parola in dialetto lei riusciva a capirmi.

𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora