10. Mi sei mancataConoscere la madre di Niccolò mi aveva fatto specie. Lei era completamente diversa da suo figlio, non mi sarei mai aspettata una donna come Anna, tutt'altro, anche se rividi nei gesti premurosi di Anna quelli che ebbe Niccolò il giorno in cui gli chiesi di dormire con me, l'unico giorno in cui non avevamo litigato.
Vedere Anna e Niccolò insieme mi aveva fatto pensare, non ero invidiosa, ma anche io avrei desiderato poter avere mia madre al mio fianco, avrei desiderato anche io poter ricevere una sua visita nella mia nuova casa, invece, ero solo io che potevo andare da lei.
Da quando avevo litigato con Niccolò ero riuscita a fare l'importante passo di rivedere mia madre, mi era mancata tantissimo, da quando l'avevo incontrata nuovamente non riuscivo a fare a meno di andare da lei tutti i pomeriggi, era come se stessi recuperando il tempo perso.
Oramai vivevo le mie giornate per stare con lei, per poter passare del tempo con lei, per poter recuperare quel tempo che mi era stato sottratto a soli quindici anni. Avrei pagato per stare tutti i giorni con lei, ma il cinismo delle persone non ha confini, almeno mio padre aveva avuto la decenza di posizionarla all'interno di una clinica nella quale le davano le giuste attenzioni. Erano tutti infermieri che trattavano bene i propri pazienti, mia madre si era affezionata a tutti, in particolare a Michela, l'infermiera con la quale passava più tempo e che mi faceva da tramite per permettere a me e mia madre di comunicare.
"Ciao mamma." Le dissi entrando nella sua camera, quel giorno era felice davvero di vedermi, mi ricordavo ancora il primo giorno che venni.
Inizio flashback
Ero in ansia per davvero, non vedevo mia madre da quando avevo quindici anni e non sapevo come comportarmi, non sapevo se mi avesse potuta riconoscere o se mi avesse voluto fuori dalla sua vita. L'avrei compresa e per nulla biasimata, me lo meritavo, non ero mai andata a trovarla e lei non aveva nessuna colpa, ero io, non volevo vederla perchè avevo paura della mia reazione e allo stesso tempo nessuno mi permetteva di andare da lei.
Mio padre aveva portato via mia madre da casa nostra nel momento in cui aveva scoperto che sul suo testamento c'era scritto il mio nome e non il suo, mio padre voleva i soldi di mia madre, ma purtroppo lei aveva scelto me, voleva che il suo patrimonio diventasse il mio. Da quel giorno mi allontanò da lei facendola trasferire in una città distante che mai avrei potuto raggiungere senza il suo consenso e senza il suo aiuto, ma mio padre era crudele, voleva non farmi più vedere mia madre con la speranza che lei cambiasse idea e che alla sua morte il patrimonio di sua moglie diventasse il suo, ma così non fu.Bussai davanti la sua porta avevo ancora timore, infatti, il suono fu davvero flebile, ma fortunatamente mia madre mi sentì. Aprii la porta e rimasi a guardare la donna che era diventata, in tre anni era cambiata, era leggermente invecchiata, ma era sempre la mia mamma. I miei occhi si fecero lucidi in pochi minuti e appena mi vide sul suo volto si formò un sorriso che allo stesso tempo era velato dalle lacrime.
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𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/
Fanfiction[COMPLETA] Una ragazza campana si trasferisce a Roma per frequentare la Sapienza, cerca disperatamente un coinquilino per far sì che possa sostenere le spese. Dopo una lunga ricerca riesce a trovare un nuovo inquilino. Chi busserà alla sua porta? Tu...