Capitolo 41

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41. Siamo in pausa

"Lorenzo ciao, dovrei parlarti un secondo, nulla di grave eh

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"Lorenzo ciao, dovrei parlarti un secondo, nulla di grave eh." Avevo chiamato Lorenzo per poter parlare con lui ed avvisarlo della richiesta di Niccolò, non avrei mai potuto rifiutare un'opportunità del genere, avrei di nuovo guidato la sua macchina. Sapevo fosse più giusto dirgli di no, non se lo meritava affatto, mi aveva calcolato pochissimo, solamente per chiedermi con chi uscivo, anche se la risposta era sempre la stessa, stavo con Lorenzo oramai da diversi giorni e non mi stavo trovando affatto male, di certo non si poteva chiamare amore, ma poteva essere l'inizio di un forte interesse. Non avrei mai pensato di poter conoscere una persona e fidanzarmici in così poco tempo. Non ne ero totalmente convinta all'inizio, mi sembrava una conoscenza unilaterale fino a quando non ci eravamo conosciuti meglio, lui era una persona brillante, stava studiando medicina e gli mancavano gli ultimi esami per potersi laureare. I nostri tre anni di differenza non si sentivano affatto.

"Tesoro non posso venire adesso, riesci a dirmelo per telefono?" Avrei preferito parlare con lui faccia a faccia, ma mi accontentai, alla fine non c'era nulla di grave in ciò che gli stavo dicendo.

"Niccolò mi ha appena chiamato e mi ha detto che devo assolutamente partire per Milano, ha dimenticato una cosa a casa e non può farne a meno, altrimenti non gli fanno acquistare il locale." Non sembrava sopportasse tanto il mio coinquilino e non capivo se fosse una questione di gelosia o semplicemente fosse una cosa a pelle, l'unica cosa di cui ero sicura era che la cosa era reciproca. Niccolò lo aveva visto una sola volta di sfuggita, come anche Lorenzo, ma non era scattato quel qualcosa che li potesse portare ad avere una conversazione. Ovviamente non lo avevo portato a casa, non dovevo presentarlo a nessuno e non c'era nemmeno così tanta fretta, potevamo andare con calma. Avevo mentito a fin di bene, Lorenzo non sapeva che fossi la socia di Niccolò e non glielo avrei voluto dire per adesso, non mi sembrava ancora il caso.

"Cosa sei la sua segretaria e il suo taxi personale Gioia?!" Il suo tono era alternato, ma non capivo il motivo per il quale ogni volta che nominavo Niccolò, Lorenzo scattava come una molla, dal primo giorno in cui lo aveva visto non lo digeriva, gli aveva dato fastidio sin da subito che vivevamo insieme e questa cosa, durante le nostre discussioni, era sempre presente.

"Mi ha chiesto solamente un piacere, perché non farlo?" Sapevo che la scusa che gli avevo propinato non potese essere del tutto esaustiva, ma avrei dovuto iniziare dal principio e sinceramente non mi andava.

"Gioia tu stai con me! Non sei la sua ragazza!" Non capivo il motivo per il quale stesse facendo quella scenata di gelosia, non gli avevo detto che lo avevo tradito, assolutamente, se a Niccolò serviva la mia firma non potevo non concedergliela, glielo dovevo.

"Lorenzo sentimi bene, non è che se sto con te non posso avere amici maschi, ne ho altri a Napoli che mi trattano come una sorella, non è che appena li vedi li allontani da me solo perchè sei geloso. Poi io e Niccolò non siamo nemmeno amici, quindi puoi stare tranquillo." Sapevo che il nostro rapporto non poteva essere definito un rapporto di amicizia, soprattutto in quel periodo, infatti nel momento in cui mi chiese di accompagnarlo in aeroporto non credevo lo stesse dicendo a me, ma essendo soli in casa non vedevo altra alternativa.

𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora