Capitolo 13

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13. Vorrei esserci io al tuo fianco

"Signorina lei domani mattina può tornare a casa

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"Signorina lei domani mattina può tornare a casa." Il medico mi consegnò la cartella clinica e mi diede una delle notizie migliori, non vedevo l'ora di andar via di qui. Gli ospedali non mi erano mai piaciuti, non piacevano mai a nessuno.

"Grazie mille dottore." Sapevo di dover riposare, ma preferivo farlo a casa mia. Avrei seguito attentamente le direttive del dottore, non avrei potuto fare altrimenti, ma stare in casa mi avrebbe permesso di essere più libera, avrei potuto leggere un libro, avrei potuto scrivere qualche appunto, sempre standomene comodamente sul mio letto.

"Ho fatto solo il mio dovere, devo solo dirti di stare attenta ai movimenti che fai, più stai sdraiata, almeno per i primi tre giorni, più guarirai in fretta, fai meno cose possibili se hai qualcuno che può aiutarti in casa e non affaticarti inutilmente. Prenditi questi giorni di relax assoluto."

"Va bene dottore grazie." Nemmeno il tempo di terminare la frase che il mio coinquilino fece irruzione, forse non pensava ci fosse ancora il medico in camera.

"Gioia ho appena finito di parlare con il tuo amico." Disse Niccolò entrando in stanza, senza bussare. Appena vide il medico in stanza lo salutò e si misero a parlare.

"Niccolò credevo avessi richiesto un check up completo dato che eri senza far nulla." Gli disse il medico con tono ironico.

"Oddio perchè lo devo fare? Ne ho fatto uno il mese scorso!" Sembrava un ragazzo al quale gli avessero dato la notizia più brutta del mondo, quando a me sembrava semplicemente che Maurizio stesse scherzando.

"Niccolò scherzavo, non serve, ma la tua ipocondria mi aveva fatto pensare che in questi due giorni ne richiedessi uno." Se non avessi visto in foto il papà di Niccolò, per il bellissimo rapporto che avevano, avrei detto che erano padre e figlio. Anche se Niccolò aveva bei rapporti con tre medici differenti.  Arricchiva i fondi italiani dei medici di famiglia.

"Maurizio ma non è che io una cosa me la sento, ce l'ho, non è solo suggestione. Hai visto che Gioia aveva l'appendicite? Se non fosse stato per la mia ipocondria lei non ci sarebbe mai venuta in ospedale."

"Sì per questo hai fatto bene, ma in questi anni è la prima diagnosi che indovini, quindi credo che tu non sia il miglior medico per te stesso."

"Non capisco cosa ci provate tutti a prendermi in giro, sono ipocondriaco, non un pagliaccio."

"Dai Nì non te la prendere, se hai bisogno chiamami." Nonostante avessero un bel rapporto Niccolò era molto presuntuoso, quindi tendeva ad offendersi facilmente, anche perché il tono di Maurizio era scherzoso, ma lo scherzo non era fin troppo percepibile.

"Ciao Maurì."

"Arrivederci dottore." Dicemmo all'unisono. Non avevo la confidenza di Niccolò, per questo non lo chiamai per nome.

𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora