18. Porta anche Gioia"Mamy com'è che sei qui?" Appena vidi mia mamma rimasi stupito, era venuta a trovarmi nuovamente dopo pochi giorni, avevo paura fosse successo qualcosa.
"Ho saputo che sei da solo e ho deciso di fare un salto." Non ricordavo di averglielo detto, ma soprattutto non sapevo che si sentisse con la mia coinquilina.
"Come hai fatto a saperlo?!"
"Niccolò ma te dimentichi? Me lo hai detto tu qualche giorno fa, dove hai la testa?!"
"Scusa mà in questi giorni dobbiamo fare moltissime cose per il locale e ho impegnato la mia memoria per non dimenticarmi nulla riguardo il lavoro."
"Non ti devi stancare troppo Nic, non ti fa bene alla salute."
"Stai tranquilla mà, sto bene. Valerio e Lorenzo come stanno?" Non vedevo i miei fratelli da molto tempo, lavoravano fuori Roma e riuscire a beccarli nella capitale era molto difficile. Avevano conseguito due lauree diverse ed erano riusciti a trovare lavoro fuori Roma, chi per amore, chi per necessità. Mi sarebbe piaciuto poter passare più tempo con loro, come quando eravamo bambini, ma quando si cresce bisogna rispettare le esigenze della vita. Lorenzo aveva trovato una ragazza in Spagna ed era riuscito a trovare un lavoro a tempo indeterminato, riuscendo a conciliare amore e lavoro, invece, Valerio aveva trovato lavoro a Parma, tanto che era più semplice riuscire a vederci, solitamente una volta al mese riuscivamo a stare insieme. Con Lorenzo era più difficile, avrebbero dovuto prendere le ferie per poter passare del tempo con noi a casa e non potevano permettersi di chiederle ogni mese. Ogni volta che veniva con la sua fidanzata, casa mia si trasformava in un teatro comico. Nonostante mi fossi diplomato al linguistico sapevo parlare bene tutte le lingue del mondo. No, non è vero, questa la cavolata più grande che potessi mai dire, non capivo un fico secco di ciò che la ragazza di mio fratello dicesse. Cercavo in tutti i modi di sforzarmi e di parlare con lei, lei aveva cercato anche di parlare in inglese, ma per me era ancora più difficile comprendere il tutto. Il colmo arrivava nel momento in cui io dovevo comunicare con lei, mi era stato detto che non capiva l'italiano e io che non riuscivo a mettere insieme due parole in spagnolo facevo crepare tutta la mia famiglia. Un giorno, però, lei venne vicino a me chiedendomi scusa per avermi preso in giro, ma era stato mio fratello a chiederle di parlare con me in spagnolo, dato che lei sapeva parlare bene in italiano e lo capiva benissimo.
"Grazie della compagnia mà, ci vediamo qualche altro giorno, ti prometto che un giorno me lo passo con voi." Avevamo parlato per ore, i nostri discorsi non finivano mai, iniziavamo a parlare di qualcosa, ma spaziavamo su numerosi argomenti. Avevo un rapporto speciale con mia madre, per carità, volevo bene anche a mio padre, ma lei era stata la persona che mi aveva appoggiato da sempre, mio padre, invece, aveva fatto più fatica. Considerando poi che i due si erano separati vedevo molto di più mia madre che mio padre. Avrei sempre dovuto ringraziare i miei genitori perchè erano sempre stati presenti entrambi, nonostante la loro situazione. Avevano cercato di rimanere uniti per il bene dei loro figli e, ancora oggi, passavano del tempo insieme.
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𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/
Fanfiction[COMPLETA] Una ragazza campana si trasferisce a Roma per frequentare la Sapienza, cerca disperatamente un coinquilino per far sì che possa sostenere le spese. Dopo una lunga ricerca riesce a trovare un nuovo inquilino. Chi busserà alla sua porta? Tu...