21. Vorrei tu fossi più al sicuroEravamo tornati a casa da poco e avevo cercato in tutti i modi di far tornare il sorriso a Gioia, lo meritava, non poteva passare una brutta giornata per colpa di una domanda scomoda. Mio padre non lo aveva sicuramente fatto apposta, solitamente non era affatto una persona invadente, anzi, stava sempre nel suo senza dare fastidio a nessuno. Credeva semplicemente che ciò che Gioia aveva raggiunto derivasse dal suo duro lavoro, ma che, allo stesso tempo, fosse stata incoraggiata da terze persone, come molte volte succedeva. Io non ero a conoscenza della sua situazione, altrimenti avrei parlato in precedenza con la mia famiglia e gli avrei chiesto di non toccare determinati argomenti, ma purtroppo non era stato possibile.
Avevamo fatto la nostra piccola scenetta di presentazione e ci eravamo divertiti moltissimo, ovviamente non era potuta mancare una presentazione con la nostra battuta iniziale che lei ancora ricordava molto bene, questa volta, però, ci eravamo presentati subito, non avevamo aspettato il momento della firma del contratto e sembrava che tutto stesse andando per il meglio.
Dopo il nostro piccolo sketch ci eravamo seduti anche sullo stesso divano per guardare un film e io, per cavalleria, avevo fatto scegliere a lei. Fortunatamente non era una ragazza che conosceva solo film romantici, anzi. Mi aveva proposto più di una volta, nell'arco di cinque minuti di iniziare una serie TV, Friends, anche se lei già l'aveva vista. Lo avrei anche fatto, mi avevano sempre affascinato le serie americane, ma non avevo mai avuto il coraggio di iniziarne una dato che erano lunghissime, il problema era che lei la volesse vedere in inglese, con i sottotitoli in italiano, ma io essendo totalmente ignorante non ci avrei capito assolutamente nulla. Nonostante le avessi proposto di guardarla in italiano, lei si era rifiutata categoricamente dicendo che la comicità dei personaggi non avrebbe sortito lo stesso effetto, dato che il doppiaggio era fatto malissimo.
Alla fine vedemmo un film comico, il principe abusivo, di Siani. Adoravo quell'attore, ogni volta che vedevo un suo film non riuscivo mai a smettere di ridere. Ci divertimmo molto, stare senza litigare o battibeccare era qualcosa di diverso che sinceramente non mi dispiaceva e fui felice che, durante quelle due ore le era tornato il sorriso. Speravo davvero che non se la fosse presa per l'invadenza di mio padre, non per lui, ma per me. Stavamo per prendere una birra e per iniziare a preparare la cena, come se da nonna avessimo pranzato poco, quando squillò il mio telefono. Capii subito fosse mio padre. Avevo le suonerie personalizzate, mi servivano per distinguere le chiamate di lavoro da quelle di famiglia.
"Pronto pà dimmi." Volevo bene a mio padre, ma lui non era mai stato il mio primo sostenitore, sapevo benissimo che ciò che aveva detto a Gioia era riferito a me. Lei stava studiando e quello era ciò che mio padre desiderava che facessi. Avevamo da sempre avuto un rapporto amore-odio, da quando avevo aperto il locale era venuto a trovarmi e si era complimentato per i miei progressi, aveva potuto vedere con i suoi occhi che ero riuscito a realizzare il mio sogno e, nonostante fosse felice per me, lui voleva comunque che mi aprissi più strade, studiando, secondo lui in quel modo avrei avuto un futuro più sicuro. Il locale non entrava nei canoni del futuro sicuro, per lui nella vita bisognava sempre mirare al posto fisso.
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𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/
Fanfiction[COMPLETA] Una ragazza campana si trasferisce a Roma per frequentare la Sapienza, cerca disperatamente un coinquilino per far sì che possa sostenere le spese. Dopo una lunga ricerca riesce a trovare un nuovo inquilino. Chi busserà alla sua porta? Tu...