48. Tempismo perfetto"Nic, grazie, veramente." Eravamo appena tornati a casa ed ero veramente grata a Niccolò per ciò che aveva fatto per me, mi aveva fatto vivere un bellissimo compleanno insieme ai miei amici di sempre, mi aveva regalato dei momenti davvero indimenticabili. Lui non disse nulla, ma mi abbracciò, mi mancava essere stretta tra le sue braccia, ma in quel momento speravo che tutto ciò non finisse mai. Ultimamente eravamo diventati sempre più uniti, sentivo qualcosa crescere dentro di me ogni volta che ci abbracciavamo e che lui era vicino a me. Lo stomaco iniziava a contorcersi e non capivo più nulla, sapevo che il giorno giusto per parlare di ciò che stava succedendo tra no era arrivato e non avrei mai voluto che passasse altro tempo.
Ci staccammo dall'abbraccio e dopo nemmeno un secondo le nostre bocche si unirono in un bacio delicato che ben presto si trasformò in qualcosa di davvero passionale, forse ciò che dovevamo dirci, in quel momento, poteva passare in secondo piano, dato che non serviva sempre parlare per poter comunicare ciò che in quel momento stavamo provando. Il fatto che Niccolò avesse voluto fortemente che le nostre labbra combaciassero nuovamente mi faceva pensare che non ero l'unica a provare dei forti sentimenti per l'altra persona.
Niccolò mi scortò fino in camera e mi fece stendere sotto di lui, ma a me quella posizione non piaceva più di tanto, ribaltai, infatti, la posizione mettendomi a cavalcioni su di lui e cercando di fargli capire il mio intento con i fatti e non con le parole, che sarebbero state davvero superflue. Lui sembrò percepire immediatamente ciò che avevo voglia di fare e non si tirò di certo indietro, anzi decise immediatamente di togliere la mia maglietta lasciando il mio busto coperto da un misero reggiseno. Io ricambiai senza farmi alcun problema, non ero una persona intraprendente al massimo, ma in quel momento non desideravo altro, tolsi la sua maglietta ed iniziai a contornare i tatuaggi che aveva sul suo petto. Non era un modello, ma aveva un fascino indescrivibile, capivo il motivo per il quale non riuscivo più a resistergli.
Tra baci e succhiotti avevamo finito anche di spogliarci, eravamo rimasti solamente con un indumento, quello che copriva le nostre parti più intime, ma ero convinta che Niccolò li avrebbe fatti sparire in meno di un secondo. La sua voglia era davvero palese e in quel momento, fortunatamente, in casa non c'era nessuno ed entrambi eravamo sobri."Chi cazzo è che osa interrompere questo momento!" Nemmeno il tempo di poter pensare una cosa del genere che Niccolò sbottò dato che il campanello di casa iniziò a suonare incessantemente.
"Vado a vedere io, aspettami qui." Non riuscivamo mai ad avere un momento di pace, soprattutto quando ci ritrovavamo in momenti intimi.
"E se lasciassimo correre facendo finta che non ci siamo?!" Giustamente chiunque fosse stato al di là della porta non avrebbe potuto sapere che noi eravamo in casa.
"E se fosse qualcosa di importante?!" Non mi sarei mai voluta staccare, ma non riuscivo a far finta di nulla, non suonava mai nessuno a casa e ciò mi stava davvero preoccupando, solo che l'attrazione nei confronti di Niccolò era più forte di una preoccupazione, poteva anche essere il postino e poteva lasciare le lettere sotto la porta.
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𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/
Fanfiction[COMPLETA] Una ragazza campana si trasferisce a Roma per frequentare la Sapienza, cerca disperatamente un coinquilino per far sì che possa sostenere le spese. Dopo una lunga ricerca riesce a trovare un nuovo inquilino. Chi busserà alla sua porta? Tu...