36. Gioia non fa per te stalle lontanaMi era dispiaciuto molto che gli amici di Gioia fossero andati via, mi avrebbe fatto piacere passare altro tempo con loro. A parte Andrea, mi erano sembrati disponibili e simpatici, avevano voluto rendermi partecipe della loro giornata e mi aveva fatto davvero stare bene, avevo paura di essere di troppo, ma loro erano stati capaci di farmi sentire parte di un gruppo.
Avevo deciso di non parlare con Gioia di ciò che era accaduto, non volevo fare la fine dell'altra volta, potevo sembrare un vigliacco, ma in quel momento non mi andava affatto, non trovavo giusto essere umiliato di nuovo, se lei avesse parlato con me avrei accettato di ascoltarla, ma già ero stato male una volta, non volevo stare male una seconda. Già mi ero ripromesso di non provare nulla per una donna per molto tempo, ma non avevo mantenuto la mia promessa, ora dovevo mettere la dignità al primo posto.
Ciò era quello che la mia coscienza voleva sentirsi dire, quello che avrebbe fatto di me un ragazzo con una vera dignità, ma dovendo essere sinceri non ero stato io a decidere di non parlarle, mi era stato chiesto o meglio imposto ed io, pur di non fare la scelta sbagliata, che alla fine sarebbe ricaduta solo ed esclusivamente su me e lei, decisi di rifletterci davvero attentamente.
Inizio flashback
"Niccolò scusa posso parlarti?" Mi sembrava strano che Andrea volesse parlare con me e mi sembrava altrettanto strano che lo volesse fare qualche momento prima della partenza. Decisi di acconsentire altrimenti sarei passato io per l'infame che non l'aveva voluto ascoltare, quando colui che non mi aveva parlato per niente era stato proprio lui.
"Certo dimmi tutto." Ero davvero scettico, non essendoci scambiati nemmeno una parola in questi giorni non sapevo come comportarmi, solitamente ero tranquillo quando parlavo con dei ragazzi, mi metteva più in soggezione quando dovevo interloquire con le ragazze, ma in quel momento se ci fosse stata una via di fuga l'avrei presa davvero volentieri.
"Volevo parlarti di Gioia e del vostro rapporto." Appena sentii quelle parole rimasi leggermente scioccato, noi non avevamo alcun rapporto strano o meglio lo stavamo costruendo piano piano e lui non poteva sapere meglio di me quale fosse il nostro rapporto, stavo iniziando ad alterarmi.
"Io e Gioia non abbiamo nessun rapporto, siamo coinquilini e stiamo cercando di costruire un qualcosa che ci possa portare a stare in pace durante le nostre giornate, ci sono problemi riguardo ciò?" La mia voce era abbastanza chiara, mi ero alterato talmente tanto da diventare rosso in viso, non mi piaceva che persone a me sconosciute cercassero di entrare nella mia vita senza il mio permesso, soprattutto quando queste mi guardano dall'alto in basso giudicandoti perennemente.
"Non fare il finto tonto, vi ho visti che vi baciavate al Colosseo." Appena sentii quella frase sbiancai, avevo fatto di tutto per non farci scoprire, Gioia voleva anche che non ci baciassimo in "pubblico", ma io non avevo resistito, avrei voluto parlare con lei per dirle che tutto ciò che ci eravamo detti dopo che ci eravamo scambiati il nostro primo bacio erano cazzate, scuse che non dovevano esistere perchè da come si vedeva noi non sapevamo stare lontani. Lo volevo e lo dovevo a me stesso.
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𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/
Fanfiction[COMPLETA] Una ragazza campana si trasferisce a Roma per frequentare la Sapienza, cerca disperatamente un coinquilino per far sì che possa sostenere le spese. Dopo una lunga ricerca riesce a trovare un nuovo inquilino. Chi busserà alla sua porta? Tu...