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Appena finito di prepararmi afferro le chiavi della macchina e mi dirigo bersò l'uscita ma vengo fermata da mia madre "Ferma!"

"Perché? Sto andando da Jungkook." rispondo svogliata.

"Ti accompagnerà Tan con la macchina di famiglia." dice a braccia conserte.

"Ma- Mamma! Io già non ci voglio andare e tu mi costringi a mettere un vestito e anche a non andare con la mia auto." sbuffo "Perché non posso andare da sola?"

"Perché sei una ragazza e devi arrivare accompagnata, inoltre ti accompagnerà Jungkook al ritorno."

"Ma-" sto per protestare ma mi lancia uno sguardo ammonitore "D'accordo, ci vediamo dopo." sbuffo dandole le chiavi dell'auto e mi dirigo al cancello d'entrata dove il nostro maggiordomo mi stava aspettando nella BMW nero lucido. Salgo in auto e dopo aver acceso il motore e aver aperto il cancello automatico ci dirigiamo verso il ristorante.

"Signorina Jo, c'è qualcosa che non va?" mi chiede guardandomi dallo specchietto retrovisore.

"Stia tranquillo non è nulla." rispondo e lui non dice più nulla. Dopo una mezz'ora buona arriviamo davanti il ristorante dove Jungkook mi sta aspettando poggiato di schiena alla sua auto "Non so se mia madre te lo ha detto ma tornerò a casa accompagnata da Jungkook." lo avverto prima di scendere.

"Ne sono al corrente, arrivederci e buona fortuna."

"Arrivederci." saluto uscendo dall'abitacolo e appena Jungkook mi nota mi si avvicina "Jo!"

"Ciao Jungkook."

"Anche per te è stata una sorpresa quest'uscita vero?" mi chiede in una mezza risata.

"Si." rispondo con lo sguardo basso.

"Sei davvero carina." dice con un tenero sorriso.

"Grazie, neanche tu sei niente male." mi sorride ancora e poi entriamo nel ristorante andandoci a sedere ad un tavolo abbastanza appartato.

"Sai, sono contento di potermi allenare con te e tuo fratello." dice una volta accomodato "E' da quando sono piccolo che siamo solo io e mio padre, almeno ora avrò qualcuno con cui parlare si quanto sia stato stancante l'allenamento o meno."

"Sono contenta che ne sei felice." rispondo mentre mi sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Arriva un cameriere che ci da i menu e così scegliamo cosa mangiare e il cibo non arriva molto tempo dopo "Tu e tuo fratello da quanto cavalcate?" mi chiede.

"Da quando siamo bambini. E' la cosa che amiamo di più." rispondo.

"H-Ho saputo che tua madre esiga che tu trovi un ragazzo che abbia fatto l'università o che almeno la frequenti."

"Dipende..." dico e poi alzo lo sguardo verso di lui "Tu andrai all'università?" chiedo.

"Si, non vorrei lasciare gli allenamenti ma potrò tornare a casa il venerdì pomeriggio quindi posso continuare a coltivare la mia passione." risponde.

Ecco perché è fissata con Jungkook, lei sa che intraprenderà degli studi universitari.

"Tu? Ci andrai?" mi chiede.

"Non vorrei ma sono costretta a farlo."

"Perché costretta?"

"I miei esigono che vada all'università per diventare architetto come mio padre così da prendere poi un giorno le redini dell'azienda."

"Ma a tuo fratello non l'hanno costretto, anzi lo incoraggiano nel fare le gare." osserva.

"Lo so, non so perché io devo a forza e lui no ma quello che so è che loro sostengono solamente mio fratello nell'ippica mentre a me non danno retta, non gli interessa se cavalcare è quello che mi piace davvero fare, pensano solo a loro stessi e non potrò neanche prendere parte al torneo che si svolgerà a settembre perché sarò già all'università." dico mettendo in bocca un pezzo di dolce.

"Mi dispiace...però almeno ci sarò io all'università con te." dice poggiando la mano sulla mia e subito alzo lo sguardo incrociando i suoi occhi dolci "Davvero?" chiedo e lui annuisce.

Continuiamo a parlare per un po' e dopo aver pagato Jungkook decide di riportarmi a casa per questo entro nella sua auto : una Range Rover nera. Inizia a guidare verso casa mia e nell'abitacolo c'è completo silenzio fino a quando non arriviamo e allora lo spezziamo per salutarci "Grazie per il pranzo." dico aprendo la portiera.

"Di nulla, ci vediamo domani." mi saluta.

"A domani." scendo dall'auto e chiudo la porta ma aspetto che lui se ne vada prima di aprire il cancello ed entrare, ma appena oltrepasso quest'ultimo noto chiaramente il mio cavallo che viene cavalcato da qualcun altro...

Cresciuti al contrarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora