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Mi accomodo al posto del passeggero è il ragazzo di fianco a me mette in moto senza rivolgermi la minima parola, limitandosi solamente a sbuffare.

"Mi spieghi perchè stai sbuffando in continuazione?" chiedo girandomi verso di lui.

"Mamma! Lui non è il mio ragazzo!" dice imitando la mia voce.

"Ma- Cosa interessa a te? Me la vedo da sola riguardo la mia vita sentimentali, se permetti." ribatto.

"Io te l'avevo detto che era il tuo ragazzo."

"Senti Jimin, patti chiari e amicizia lunga. Fatti un pacchetto di fatti tuoi e lasciami in pace, se mi sono fidanzata sono problemi mie non tuoi." sbuffo incrociando le braccia al petto.

"Quanto sei acida."

"Acido ci sei tu!" ribatto "E non mi pare di aver detto nulla di nuovo."

"Infatti sei molto ripetitiva principessa."

"Ti ho detto di non chiamarmi principessa, mi da sui nervi quel nomignolo."

"E a me da sui nervi quando inizi a comportarti da principessa, non mi pare che te lo ripeto ogni volta." ribatte.

"Ascolta, non è che mia madre ti ha dato l'incarico di mio personale autista puoi permetterti di parlarmi sfacciatamente."

"Ti parlo come mi pare, abbiamo quasi la stessa età e sono amico a tuo fratello e sono il fratello della tua migliore amica, quindi se ancora non lo hai capito te lo dico : non ti vedo come mio capo ma come una ragazza ingenua che pensa di potermi mettere i piedi in testa e si comporta malamente con me solo per farsi notare." dice con un ghigno "Ma ti svelo un segreto: i miei occhi non finiranno mai su una ragazza come te."

Lo guardo in cagnesco. Che vuol dire? Intende che non sono alla sua altezza? Che non sono bella? Ma chi si crede di essere?

"Che intendi con quella frase?" chiedo digrignando i denti.

"Volevo solo dire che non ti guarderei mai perché abbiamo lo stesso carattere e io ho un orgoglio che non verrà di certo messo da parte da te."

"Anch'io ho un'orgoglio e di sicuro non abbasso il capo per te! Sei tu che devi portare rispetto a me!" quasi urlo.

"Te l'ho già detto : non mi sento in dovere di portarti rispetto siccome tu non ne porti a me." dice tranquillamente mentre entra nel garage di casa mia.

"Se vuoi che io ti porti rispetto devi prima tu portarne a me."

"Lo stesso vale per te principessa." sbuffo a quel nomignolo e appena la macchina si ferma schizzo fuori.

"Comunque per tua informazione neanche io poserei mai il mio sguardo su di te."

"Perché? Che avresti da ridire?" chiede alzando un sopracciglio "Sono un bellissimo ragazzo."

"Non entri nei miei standard." dico con un sorrisetto.

"E quali sarebbero i tuoi standard? Ragazzi che si interessano solo di persone del loro stesso ceto e che hanno un sorriso da coniglio?"

"Anche se ha il sorriso da coniglio e si interessa solo a persone del suo stesso ceto è centomila volte più umile e gentile di te." dico arrabbiata "Ed è anche molto più bello." con un sorrisetto dico questa frase e il volto del biondo cambia totalmente, quel ghigno che ha portato per quasi tutto il discorso ora si trasforma in un'espressione glaciale "Non l'hai detto davvero."

"Ovvio che l'ho detto." rispondo con un sorriso "Inoltre non ha neanche bisogno di farsi la tinta per sembrare più bello, è perfetto così come la mamma lo ha fatto."

Cresciuti al contrarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora