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La mattina dopo mi sveglio ancora una volta alle cinque e mi vesto praticamente come ieri ovvero con un leggings, un top e una felpa. Afferro due brioche e mi dirigo alle stalle dove Jimin mi stava aspettando e gli porgo la brioche "Mi porterai una brioche ogni mattina?" chiede aprendola.

"Esatto." rispondo con un sorriso addentando la mia colazione.

"Grazie." mi sorride "Allora oggi invece di saltare girerai in tondo ore e ore finché non perfezionerai la tua postura."

"Io ho una post-" mi guarda male "Va bene."

"Brava." mi sorride accarezzandomi i capelli.

"Sono un cane per caso?" chiedo levandogli la mano dalla mia testa e lui fa un sorrisetto "Jimin non intendevo quello! Ma sei pervertito a livelli estremi!" dico dandogli un pugno sulla spalla.

"Esatto." mi sorride.

"Muoviti." dico prendendo Dakota e trascinandolo verso il capannone. Salgo in groppa e Jimin inizia a rimproverarmi per la mia postura anche se sono straconvinta che è giustissima è lui che deve trovare l'ago nel pagliaio.

"Aspetta." dico avvicinandomi a lui con il cavallo.

"Cosa? chiede incrociando le braccia.

Mi tolgo la felpa e gliela lancio "Tieni."

"Ma tu lo conosci l'uso delle magliette?" chiede.

"Perchè? Ho caldo".

"Si ma non puoi rimanere in top."

"Oh ma stai zitto." sbuffo e continuo a girare in tondo "Ora sto bene?" chiedo.

"No."

"Ma-"

"Scendi." dice e sbuffando scendo dal cavallo "Vieni qui." mi afferra per il polso e mi fa sbattere al suo petto.

"J-Jimin che stai-"

"Sh." sussurra e passa delicatamente le dita sulla mia schiena facendomi inarcare quest'ultima "Ecco, così dovresti stare a cavallo." mi sussurra all'orecchio.

"Ok ok ho capito." mi allontano e rimonto a cavallo ancora frastornata.

"Va bene?" chiedo sbuffando.

"Si grazie a Dio." dice e io mi fermo "Se la prossima volta hai bisogno di me a contatto con te dimmelo subito invece di farmi perdere sempre ore e ore." dice con un sorrisetto.

"Oh ma dai!" sbuffo "Ti ricordo che sono fidanzata!"

"Già...a proposito oggi alle tre al fiume se non vieni puntuale io non ti aiuto più, chiaro?" chiede serio.

"Si. Ci vediamo dopo." lo saluto e mi dirigo nelle stelle. Appena metto Dakota nel box incontro Lyla "Hey!" la saluto.

"Jo!" mi abbraccia "Jimin mi ha detto di sabato."

"Oh"

"Che c'è? Volevi stare sola con lui eh?" chiede con un sorrisetto.

"No! Deficiente!" dico incrociando le braccia "Anzi meglio che ci siate anche voi."

"Ti credo." dice con ironia e iniziando a camminare all'indietro.

"Lyla è la verità!"

"Non ti credo!" mi urla prima di andare via.

"Aish! Io la uccido." sbuffo.

"Chi uccidi?" sento chiedermi da qualcuno che mi sta abbracciando da dietro "Nessuno tranquillo." gli sorrido girandomi verso di lui.

"Come va con tua madre?" chiede.

"Non parliamo da ieri."rispondo scrollando le spalle.

"Mi sento quasi in colpa." dice "Per colpa mia tua ma-"

"Non è assolutamente colpa tua." dico allacciando le braccia dietro il suo collo e sorridergli dolcemente per poi attaccare le labbra alle sue.

Forse posso abituarmi a queste dimostrazioni d'affetto.

Cresciuti al contrarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora