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"Dovete farmi vedere Louis!!!!. Ne ho il diritto!!!. È il mio ragazzo!!! E devo sapere come sta mio figlio!!". Harry urla con un pazzo e sta sbattendo i pugni contro la porta chiusa che divide l'entrata della clinica dove hanno portato Louis, dai reparti. Dopo che il ragazzino ha tentato il suicidio tagliandosi i polsi già abbastanza torturati, la sua famiglia ha deciso di portarlo di nuovo in quella clinica orribile in cui è stato chiuso mesi fa. Le autorità, dopo un'ispezione fatta in seguito all'uscita di Louis dalla struttura, a dicembre scorso, avevano disposto la sua chiusura ma alla fine non hanno ottenuto nulla. La clinica è stata chiusa appena poche settimane, poi ha riaperto dimostrando di avere tutto a norma e tutto in ordine. Ed ecco che adesso, a distanza di pochi mesi Louis è ritornato qui e stavolta sembra completamente assente. Sono appena poche ore che è chiuso qua dentro e già sembra lontano anni luce dal ragazzino sorridente ed entusiasta per la gravidanza e la partenza che era appena una settimana fa. Lo hanno subito imbottito di pillole di dubbia provenienza e qualità che lo intontiscono e lo fanno dormire sempre. Gli hanno anche tolto il cellulare quindi non può rispondere alle mille chiamate che Harry e gli altri gli stanno facendo. Harry non lo vede da una settimana, da quando Louis è ritornato a casa della sua famiglia biologica ma almeno, fino a qualche ora fa, potevano almeno sentirsi al cellulare, adesso invece no, il ragazzino è completamente isolato e abbandonato a se stesso.
"Io vi scateno contro chiunque!!. Polizia, avvocati, assistenti sociali e medici seri!!!. Vi farò chiudere per sempre!!!. Brutti bastardi!!!". Harry lancia ancora un altro pugno alla porta che ha la parte superiore fatta di vetro, talmente forte che il vetro si spacca in mille pesi producendo un rumore assurdo e le urla di Harry. Robin che è accanto a lui lo tira subito via.
"Oh dio Haz!. Guarda che hai fatto!. Devi stare più calmo!!. Cosi non lo aiuti di certo, Louis". Harry continua ad urlare, adesso anche per il dolore che si è procurato alla mano e il padre lo stringe a sé cercando di calmarlo.
"Papà, Louis non è pazzo!. Lui stava bene, se ha tentato il suicidio è perché era esasperato. Per telefono non faceva altro che dirmi che gli mancavo e che si sentiva solo. Era convinto che gli facessero del male, che gli dessero le cose avvelenate. Ti assicuro che Louis non si inventa le cose e se è convinto di questo sarà vero. Magari non lo avvelenavano nel vero senso della parola ma anche io sono convinto che gli davano qualcosa, qualche medicina per inibire i suoi sensi, ti cordo che sua madre, anche se non esercita più, è pur sempre un'infermiera, conosce la composizione dei farmaci e la loro efficacia. Se fosse stato lucido Louis non avrebbe mai tentato di uccidersi, non adesso che aspetta nostro figlio, è così attento e non avrebbe mai fatto qualcosa per metterlo in pericolo"
"Haz, non penso che Louis sia pazzo e sono convinto di tutto ciò che hai detto. Non faremo rimanere Louis un minuto di più in questo posto. Andiamo alla polizia e denunciamo la sua famiglia e la clinica per sequestro di persona. Avremmo dovuto farlo subito, da quando Louis ha messo piene in quella casa, non dovevamo permettergli di passare un'intera settimana con quelle persone".
"Cosa potevo fare? Dove ho sbagliato?. Sono andato tutti i giorni sotto casa sua, ho litigato con la mamma, urlato e minacciato per cercare di entrare e vedere Louis. Ero però relativamente tranquillo perché lo sentivo a telefono e cercavo di aiutarlo, anche se a distanza. Adesso invece lo hanno completamente isolato e gli hanno tolto anche il cellulare. Sono davvero disperato, papà".
"Ci riprenderemo Louis, te lo prometto Haz".

***

"Signora non ha capito, deve farci entrare per forza!. C'è una denuncia a suo carico e a carico della struttura e abbiamo il mandato. Deve farci vedere il ragazzo e dobbiamo parlare con lui!". Due agenti di polizia entrano con la forza nell'edificio e Harry, suo padre e Maura sono con loro. Il riccio inizia a correre per tutto il reparto e quando finalmente trova la stanza di Louis scoppia a piangere e gli corre incontro. Lo prende fra le braccia e gli bacia tutto il viso e la pancia bella tonda come al solito. Harry sospira di sollievo e trema tutto, cosi come Louis che però non sembra percepire pienamente tutto quello che sta succedendo.
"Louis, amore adesso ti riportiamo a casa e andiamo dalla ginecologa per vedere come sta il nostro bambino". Harry lo scuote ma Louis ha lo sguardo puntato nel vuoto.
"Lou, ti prego reagisci". Nemmeno le lacrime di Harry sembrano dargli una scossa. Il riccio lo aiuta ad alzarsi e a vestirsi e lo prende per mano uscendo dalla stanza. Robin ha denunciato tutti e fatto subito correre gli agenti e gli assistenti sociali che, ancora una volta, hanno dato ragione a loro e torto alla famiglia di Louis. Proprio per questo Robin, spinto da una nuova consapevolezza, si è fatto forza e sta andando avanti per il ricorso contro il giudice che ha dato una sentenza assurda e per niente giusta.
"Il mio bambino sta bene?". È la prima parola che dice e Harry quasi corre trascinandolo fuori da quel posto orribile.
"Si amore sta bene, adesso andiamo dalla dottoressa e ci dirà come vanno le cose". Appena fuori dall'edificio Louis viene invaso dall'abbraccio di Maura e Bobby.
"Oh mio Dio, Louis!. Amore mio. Come stai piccolo?. Adesso torniamo a casa e non ti lasciamo più, a costo di essere messa in prigione!".
"Sono stanco, non urlate per favore". Louis ha sempre lo sguardo nel vuoto e si divincola dall'abbraccio di Maura. Appena Robin torna insieme agli agenti si mettono in macchina e Harry quasi piange di nuovo.
"Hai visto come sta?. Gli hanno fatto qualcosa papà!!. Ne sono sicuro!!. Guarda come lo hanno ridotto". Robin non riesce a dire nulla, guarda verso Louis che è già entrato in macchina e ha lo sguardo vuoto e attonito. Harry ha ragione, Louis non è più lo stesso, gli hanno sicuramente somministrato qualcosa, qualcosa di molto pesante e forte.
"Se hanno provocato danni a Louis e al bambino gliela farò pagare. È una promessa".

Ricordati di guardare le stelle ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora