"Tesoro sei pronto?". Louis è molto agitato e a malapena annuisce a Maura che è appena entrata nella sua stanza.
"H ho paura mamma!. Questa è casa mia e voi siete la mia famiglia. Non voglio andare via". É arrivato il fatidico giorno della sentenza del giudice. Non sarà un processo ma un'unica sentenza in cui si riunirà il giudice insieme alle due famiglie e ai rispettivi avvocati e darà il suo giudizio. Louis è agitato e il solo pensiero che potrebbe tornare a casa dalla sua famiglia biologica gli fa venire la nausea e non è di certo per la gravidanza, che è entrata ufficialmente nel quarto mese e fra due settimane i due ragazzi partiranno per l'America con le rispettive madri per cercare la casa adatta per loro. La pancia cresce, il bimbo sta bene e Louis sta seguendo tutte le direttive che gli ha dato la collega di Anne.
"Amore andrà tutto bene, non vedo perché il giudice dovrebbe rimandarti nella tua famiglia. Ti ha ascoltato e tu hai detto le tue motivazioni in modo chiaro ed esaustivo. Io sono fiduciosa"
"Mamma e se il giudice non mi ha ascoltato? Se non prenderà per buone le mie parole?. Io voglio che il mio bambino cresca con te come nonna e che sia amato e felice".
"Lo sarà amore e io sarò sempre la sua nonna e la tua mamma, comunque andranno le cose". Louis si sistema la giacca sopra alla camicia bianca che mette in risalto la sua pancia tonda e formata. La sua mamma biologica non sa ancora niente della gravidanza, da quando il ragazzo é tornato dalla California non è andato a trovare sua madre e lei ha chiesto di lui senza troppo entusiasmo.
"Io non voglio nemmeno che lei veda la mia pancia, ho paura che possa dirmi qualcosa"
"Non può dirti niente Lou, questa è la tua pancia, il tuo bambino ed è il periodo più bello della tua vita. C'è Harry, ci sono io, Crystal e c'è Anne, siamo tutti qui per te amore e non hai bisogno della tua mamma biologica se lei non accetta te e il bambino"
"Lei non ha mai accettato me e la mia omosessualità, figurati come possa accettare il mio bambino".
"Ti interessa davvero cosa pensa lei del tuo bambino?"
"No mamma, mi interessa solo il pensiero tuo e di papà. Ho solo paura che possa fare qualcosa del male a me e al mio bambino. Lei e le mie sorelle mi hanno sempre insultato e trattato male"
"Non pensare in negativo piccolo, andrà bene e stasera andremo in pizzeria a festeggiare, noi 3". Louis annuisce e la mamma gli bacia la fronte.
"Andrà bene Lou, te lo prometto".***
"Louis, Louis amore ti prego calmati". Harry è disperato, non sa che fare e vorrebbe piangere anche lui ma sa che non può farlo. Adesso c'è Louis che ha bisogno di lui, ha bisogno di essere protetto e rassicurato anche se è difficile farlo. La situazione è davvero drammatica, c'è Louis steso a terra nella sala d'aspetto del tribunale, ha le mani strette intorno ad una panca di legno e non ne vuole sapere di andare via, le sue urla straziano il cuore. Harry cerca di portarlo via ma non ci riesce, con lui c'è Robin che cerca di aiutarlo. Anne è con Maura, la tiene stretta fra le braccia e tenta di fermare le sue lacrime. Più in là invece ci sono la mamma biologica di Louis e il suo avvocato che se la ridono soddisfatti. Sorprendentemente la sentenza ha dato torto agli Horan e gli ha negato l'affidamento, affermando che il ragazzo deve tornare dalla sua famiglia biologica, da sua mamma e dalle sue sorelle, non c'è nessun motivo per impedirlo. Inutile dire che nessuno si aspettava una decisione del genere, ne tantomeno Louis e i suoi genitori affidatari. Robin, papà di Harry e soprattutto avvocato degli Horan, ha cercato di chiedere spiegazioni sulla sentenza ma non ha ottenuto niente in cambio e ha giurato che avrebbero fatto ricorso e avrebbero dimostrato l'assurdità della decisione del giudice.
"Louis, ti prometto che non mi darò pace finché non dimostrerò l'assurdità della decisione del giudice, è sbagliata e lo sanno tutti. Mi batterò per la verità". Robin cerca di farlo ragionare in qualche modo ma senza risultati. Harry non sa più che fare, così si inginocchia accanto a Louis e lo prende fra le braccia, staccandolo dalla panca.
"Ti prometto che non cambierà nulla. Louis ormai siamo una famiglia, io, te e puntino. Fra due settimane partiremo per l'America e sarà comunque Maura a venire con noi, non importa ciò che ha detto il giudice, lei sarà sempre tua mamma. Ricordati ciò che dice sempre mio padre, la famiglia non è chi ti mette al mondo ma chi ti ama e ti cresce con affetto e altruismo. Chi ti impedisce di essere te stesso non ti ama, non ti rispetta e non ti conosce".
"H Harry.. io non voglio andare in quella casa!. La mia mamma biologica ha cercato di nascondere l'espressione di disgusto quando ha visto me e la pancia ma non ci è riuscita, io l'ho colta e non mi è piaciuto il suo sguardo. Mamma Maura mi aveva promesso che sarebbe andato tutto bene e invece no!!!. Aiutami Haz, non lasciarmi sprofondare di nuovo nel baratro".***
"Adesso ascoltatemi e fate ciò che vi dico. Louis ormai è di nuovo qui e nessuno me lo porterà via quindi cercate di comportarvi bene e tutta la sua fortuna sarà nostra"
"Mamma, fra due settimane partirà per il college e non importa la decisione del giudice, che i tuoi 'amici' influenti hanno corrotto, lo perderai lo stesso, e poi se è vero ciò che ci hai detto sulla sua fortuna, non penso che adesso toccherà a te e ne tantomeno a noi, fra 4 mesi partorirà e sarà il bambino il suo erede"
"Si e poi Louis a dicembre compirá 18 anni e diventerà lui stesso amministratore della sua fortuna".
"Dovrebbe ma Louis è pazzo, lo sappiamo tutti e vedrete che prima dei suoi 18 anni non sarà in grado di decidere da solo cosa fare del suo futuro. In America non ci andrà perché fino a prova contraria decido ancora io adesso per lui e non penso sia la scelta giusta. E per quanto riguarda il bambino vedremo.. mancano ancora 4 mesi.. tutto può succedere".
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Ricordati di guardare le stelle ❀ L.S
Hayran KurguLouis ha 16 anni, un'intelligenza fuori dal comune e proprio per il suo essere 'strano' viene preso di mira dai bulli della scuola. Ha tanti problemi e tante insicurezze che aumentano quando perde l'unica persona che credeva in lui. capitoli di cir...