Capitolo 23

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"Tu che ci fai qui?"

Erano state le ultime parole del mio ragazzo prima che una ragazza si avvicinasse a lui e lo abbracciasse.
Se prima consideravo Peia un pericolo, in quel momento, per me ogni  essere femminile era un pericolo.

"Tua mamma mi ha detto che scendevi a Roma per un po', volevo vederti."

"Ehm si, Giulia lui è Lele, Lele, lei è Giulia." solo quando gli pestai il piede si degnò di presentarmi la gatta morta che a dirla tutta, già mi stava sul cazzo.

Mi tese la mano sorridendo ed io l'afferrai facendo un sorridendogli falsamente.

"Venite, vi accompagno a casa, ho la macchina al parcheggio." aprì la bocca per ribattere, ma la sua figura, insieme a quella del mio fidanzato che evidentemente aveva dimenticato di avere il proprio ragazzo con se, era  già avanti di parecchio.

Usai il tempo che ci mettemmo per arrivare a casa, per avvisare Diego del nostro arrivo. D'altronde, non che avessi altro da fare; i due erano impegnati in discorsi seri.

"Siamo arrivati. Io devo andare ragazzi, Tanc ci sentiamo dopo, Lele è stato un vero piacere." mi sorrise dallo specchietto retrovisore.

Lo è stato solo per te.

Gli rivolsi un sorriso finto e scesi dall'auto. Forse fu quello il momento in cui capì che la famiglia di Tancredi fosse davvero benestante: d'avanti ai miei occhi c'era una villa bellissima.

"Vieni con me, andiamo." evidentemente, il nano dovette ricordarsi di me quando arrivammo. Dato che mi trascinò fino al porticato, dove bussando.

"Amore, mi sei mancato." la donna che ci aprì, la madre di Tanche, abbracciò suo figlio.

"Anche tu mamma." sentì sussurrare prima di staccarsi dall'abbraccio e girarsi verso di me.

"Mamma, lui è Lele." mi presentò ed io imbarazzato gli porsi la mano che lei guardò solo, per poi tirarmi in un abbraccio.
Mi ritrovai ad abbracciarla e dio, quanto calore emanava quella donna.

"Io sono Serena." mi disse una volta staccati " venite,entrate."  a disagio, mi accomodai sul divano e guardai Tanc negli occhi.

"Mamma, devo dirti una cosa." iniziò lui

"Dimmi tesoro, che succede?"

"Vedi mamma, Lele è il mio ragazzo." cercai di calmare il mio panico e fortunatamente, ci riuscì quando sua madre si alzò e l'abbracciò forte, sussurrandogli qualcosa all'orecchio che non riuscì a capire.

"Non farmelo soffrire Lele. Tanc è debole, fa il forte, ma è una bomba ad orologeria pronta ad esploderti tra le mani." si avvicinò a me.

"Non lo farei mai soffrire, gli voglio voglio bene per farlo, signora." si staccò e mi sorrise con gli occhi lucidi

"Chiamami Serena, ormai sei di famiglia!" Ridemmo ed io annuì.

"Mamma ma Bere e Clari?" sperai di non sbagliarmi quando pensai alle sue sorelle.

"Tornano domani tesoro, voi sembrate stanchi, andate a riposare." sorridendo, prendemmo le valigie e le trascinammo su nella camera di Tancredi.

Mentre lui si spogliava nel bagno che aveva in camera, mi sedetti sul letto e mandai un messaggio a mamma.

"Mamma siamo arrivati, siamo a casa della mamma di Tanc. Non so quanto ci fermeremo qui. Ci vediamo in settimana. Ti voglio bene."

Distrutto, mi lasciai andare sul letto, poggiando l'avambraccio sugli occhi per proteggermi dalla luce che entrava dalla porta-finestra.

"Hey, sei ancora arrabbiato?" sentì il letto abbassarsi e un respiro vicino alla mia faccia.
Tolsi il braccio dai miei occhi e lo guardai, bello come il sole, quella faccia di cazzo.

"Un po'." confessai

"Credo di doverti raccontare chi è Giulia, tu mi hai raccontato la tua storia, ora, io ti racconto la mia." io annuì e lui prese un respiro profondo.

" È la mia ex fidanzata, siamo stati insieme fino all'anno scorso; poi ho capito di non amarla, non più. Forse non l'ho mai fatto veramente. Lei era in buoni rapporti con la mia famiglia, quindi abbiamo cercato di rimanere amici. Ma tutti sapevamo che la sua cotta nei miei confronti non era mai passata."

"Questa cosa non mi tranquillizza, Tanc." rivelai e lo guardai

"Io amo solo te Lele, ne Peia ne Giulia possono competere con te. Sei tu che mi hai fottuto il cervello, non loro." mi accarezzò una guancia sorridendomi

"Lo so, ma sono geloso." mi imbronciai

"Lo so piccolo coglioncello, infatti in treno non è stato altro che testare la tua gelosia." mi rivelò

"Brutto stronzo, sei un emerito idiota!" Mi offesi e portai le braccia al petto

"Credo che sarà il mio spasso per un po' renderti geloso amore." si divertiva, mentre io a differenza sua crepavo dentro.

"Ti taglio le palle Tancredi." lo minacciai e lui scoppiò a ridere

Appoggiò la fronte sulla mia ed io cacciai la lingua per inumidirmi le labbra

Passava lo sguardo dai miei occhi alle labbra

"Dai fallo, baciami." gli sussurrai piano e lui finalmente, mi baciò.

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No, non ho nulla contro Giulia

💖

Stavo pensando di creare un gruppo WhatsApp,  sia per parlare un po' se avessimo qualche problema , sia per alcuni spoiler dei capitoli. Che ne dite?

Se siete d'accordo scrivetemi i vostri numeri con nome e cognome in direct, provvederò in giornata💖

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