Capitolo 34

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Il motivo per cui Emanuele stesse sbraitando?

Dovevamo andare ad una festa e lui, diceva di non aver niente da mettere. Nonostante avesse un armadio e mezzo solo per i suoi vestiti ed effetti personali.

"Madonna Tancredi  non fai mai niente, vieni qui e dammi una mano a decidere cosa mettere."come dicevo, si stava comportando da bambinetta isterica.

"Hai rotto le palle Emanuele, prenditi qualcosa e mettilo addosso. È la festa di Monte non uno shooting per Dolce & Gabbana, Dio santo." sbottai

Era tutta la giornata che andava avanti così, Diego e Gianmarco pure di non subirselo erano andati a dare una mano per la festa.

Quei due traditori.

Già ero nervoso di mio, quel coglione si era messo in testa di farmi stare a secco. Ma non poteva andare avanti così, non per molto almeno..

"Vaffanculo, vacci da solo." sentì sbattere una porta e scoprì essere quella del bagno

Alzai gli occhi al cielo.

Perché a me Dio? Perchè?

Andai fuori la porta del bagno e l'aprì; sapevo che non l'aveva chiusa a chiave.

Voleva che gli andassi dietro.

Lo vidi seduto a terra che giocava con i fili del tappetino che avevamo ai piedi della doccia

Mi sedetti accanto a lui e gli parlai

"Mi dici che hai reginetta del drama?" lo stuzzicai

"Vaffanculo Tancredi non ho niente."

Dio che fastidio quando faceva così

"Guardami un attimo." lo feci voltare verso di me e lui puntò i suoi diamanti marroni nei miei verdi

"Davvero vuoi mandarmi lì tutto da solo? E se ci provano con me?"

La gelosia era l'unica arma per farlo alzare, vestire e soprattutto per farlo decidere a dare un taglio a quella sua idea inutile e stupida.

"Ci vestiamo uguali?" mi guardò da cucciolo e gli sorrisi annuendo

Provò a darmi un bacio ma mi scansai e mi guardò confuso

"Che c'è? Tu hai deciso un astinenza per il sesso, io ho deciso un astinenza per i baci" okay,  quella cosa non era prevista, ma la sua faccia fu epica.

"Stai scherzando?" si amore, ma tu questo non devi saperlo

"Ovvio che no, ti pare?" ero un attore nato, l'avevo sempre saputo.

"Sei uno stronzo, vaffanculo di nuovo." si alzò e si andò a vestire

Sentì la doccia dell'altro bagno aprirsi, cosicché mi alzai da terra ed ebbi l'idea di seguirlo

Mi svestì e aprì la cabina doccia

"Tu che ci fai qui? Ricordi che sei in astinenza?" mi fece con voce ironica

"Mi devo solo lavare amore " gli iniziai a baciare le spalle e la schiena

Sentendolo gemere salì piano piano sul suo collo dove mi fermai su di un punto ed iniziai a leccare e mordere, finì dopo un po', il risultato fu meraviglioso;

Era una piccola T sul suo collo, esattamente sulla giugulare.

"Non vale così." gemette ancora più forte

"Io non sto facendo nulla." lo girai e gli baciai lo stomaco, le cosce e le spalle.

"Sei uno stronzo Tancredi." lo so amore.

In un modo o nell'altro Tancredi ottiene sempre ciò che vuole.

Lo baciai chiedendo l'accesso alla sua bocca che mi diede subito, le nostre lingue iniziarono a rincorrersi
Preso dal momento lo afferrai dalle coscie e lo spinsi verso le mattonelle della doccia

Gli morsi il labbro e poi lo guardai, gli chiesi il permesso

Non ero così stronzo da violentarlo, insomma se non volesse mi fermerei.

Non so come, ma mi fermerei.

Fortunatamente però il mio ragazzo mi sorrise e acconsentì

Mi gettai sulle sue labbra e con una spinta entrai in lui portando entrambi a gemere dal piacere

Più velocizzavo le spinte più sentivo il piacere che c'era tra di noi.

Venni in lui, mentre lui venne sui nostri stomaci.
Diedi un altro paio di spinte questa volta in maniera pacata ed uscì.

Mi appoggiai sulla sua fronte e lo guardai negli occhi

"Credo che le nostre astinenze sono finite qui non trovi?" ironizzai

"Sei uno stronzo." rise e si lavò velocemente per poi uscire dalla doccia e lasciare spazio a me

Appena uscì dalla doccia gli regalai uno schiaffo sul suo magnifico culo.

"Tanche!" si girò verso di me con gli occhi spalancati

"Che c'è amore? Hai una T sul collo formata da succhiotti, non lamentarti per un semplice schiaffo." gli confessai e lo guardai ridendo

"Che cazzo dici?" corse allo specchio e si guardò il collo

Lo sentì sussurrare qualche imprecazione verso i miei confronti ed io indisturbato chiusi il gettone della doccia per poi avvolgermi un un'asciugamano attorno alla vita.

Lo raggiunsi e lo abbracciai da dietro

"Guarda come siamo belli.''gli sussurrai all'orecchio

"Tu sei più bello." mi disse

"Non capisci quanto sei bello, Emanuele." gli baciai il collo e mi andai a vestire.

Mi raggiunse e mi baciò la guancia

"Allora ci vestiamo uguali?" gli ricordai

Si girò e mi sorrise.

Cazzo, amavo quel sorriso.

Fratellastri- Tankele Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora