Capitolo 30

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La cena stava andando bene, l'unica cosa che sembrava non andare, erano i genitori di Tancredi. A nessuno era passato inosservato i loro sguardi e seppur contro i miei interessi, mi chiedevo davvero come gli fosse passata in mente l'idea di lasciarsi.

Capì di essere simile a mia madre più di quanto credessi, quando la vidi ridere nonostante sapesse cosa stesse succedendo attorno a lei.

Nonostante fosse il papà di Tancredi, avevo sempre saputo che non fosse l'uomo ideale per mia madre.

"Zio ma tu e Tancredi state assieme?" okay.

Non era esattamente così che immaginavo il nostro coming out, ma Giorgia, mia nipote, sembrava d'esser di questa idea. Ed io avevo decisamente il cuore di panna per negarle qualcosa.

In un attimo, gli sguardi si catapultarono su di noi e preso dalla tensione, guardai prima mia madre che mi sorrise e poi Tancredi che annuì.

"Si, io e Tanc stiamo insieme Gio'." sganciai la bomba

"Ci dispiace averlo detto solo ora, ma avevamo bisogno di capire noi per primi, cosa fossimo." continuò il nano

Gli strinsi la mano da sotto il tavolo quando lo vidi tentennare un attimo.

"Siamo felici per voi ragazzi." parlò la mamma di Tanche ed io le sorrisi dolcemente

Decisi di dar ragione alla mia coscienza che per giorni mi aveva ripetuto di star tranquillo, la famiglia famiglia Tancredi era così genuina che solo all'ora mi resi conto di quanto fossi stato stupido nel temerla.

"Somo fiera di te amore." non mi resi che le nostre madre si fossero avvicinate a noi, se non quando sentì la voce di mia madre all'orecchio.

L'abbracciai più forte che potetti, ero un mammone, lo ero sempre stato. Sin dall'asilo, quando non volevo rimanere a scuola perché lei andava via.

Mi staccai da lei per poi abbracciare la mamma di Tancredi che stava aspettando e dopo di lei, tutti gli altri.

Il padre del mio fidanzato non aveva spiaccicato parola, ma sapevo che infondo, non sarebbe stato un problema.
Anche se le cose con mia madre non fossero andate rose e fiori, continuavo a  reputarlo un brav'uomo.

"È andata bene no?" Mi chiese Tanc all'orecchio ed io annuì.

"Vieni, andiamo a sederci." ci sedemmo ai posti di prima e continuammo a mangiare tranquillamente.

"Mi sto sentendo con un uomo. Ha 45 anni è davvero carino." disse ad alta voce la mamma di Tancredi.

Questa decisi di non perdermela e come già sospettavo, lo sguardo di Alfonso era già proiettato su di lei.

"Ah si? Sono felice per te." rispose Alfonso, tagliando troppo forzatamente la carne che aveva nel piatto.

Respinsi una risata e guardai mia madre che aveva un sorriso dolce sulle labbra. Forse aveva capito che quei due si amassero ancora.
E lo aveva accettato.
Ero così fiero di lei. Se la cavava benissimo anche senza un uomo al suo fianco.
Sembrava che tutti avessimo capito che quei due erano ancora innamorati, tranne i diretti interessati.

Lei provocava lui e lui si innervosiva.

"Lele vieni un attimo con me?" mi chiamò mia madre

La guardai confuso ma annuì e mi alzai
sussurrando un "torno subito" a Tancredi e seguendola dopo.

"Dimmi mamma."

"Senti Le', so che ti sta dando fastidio tutto quello che stai vedendo. E che desideri il mio bene. Ma so che questa è la loro vita. Si amano ed è giusto così. Sai che sono sempre stata sola, non mi rode stare da farlo ancora. So che quello non è il mio uomo, ma è l'uomo di Serena e va bene così. Sono sicura che il mio è ancora fuori che mi aspetta. Devo solo riuscire a trovarlo." gli scese una lacrima quando pronunciò quelle parole.

In un certo senso, non capì perchè si stesse giustificando con me.

"Lo so mamma, sono fiero di te lo sai. Sono sicuro che il tuo uomo è lì fuori che aspetta solo te. Ti voglio bene mami." la strinsi in un abbraccio

"Ti voglio bene anche io Emanuele." mi strinse a sè più che poteva.

"Ora andiamo di la dai, non facciamo brutta figura." ridemmo e le asciugai le lacrime.

Ci recammo nel salone dove si stava svolgendo la cena e ci sedemmo al nostro posto.

"Tutto apposto?" mi chiese Tancredi preoccupato

"Si amore, tutto bene" annuì e continuò a parlare con mia sorella

Ore dopo io e Tanche eravamo al letto, la cena era andata per il meglio.

"Perchè prima hai pianto Lè?" mi chiese d'improvviso

"Mia mamma mi ha detto che vuole lasciare tuo padre, ha capito che lui e tua madre si amano ancora. E lei non vuole essere un blocco per loro due." gli confessai

"Mi dispiace Lè, i miei genitori sono un disastro, sapevo che sarebbe successo. Io non  credo che si amino. Ma che provano solo affetto reciproco. Non è la prima scenata che fa mia madre, tantomeno mio padre. Tempo addietro ci provarono a tornare insieme, ma ne uscirono peggio di prima." alzai la testa e lo guardai negli occhi

"È la loro vita amore, devono fare ciò che sentono. Dagli tempo a tutti e tre. Magari ne parlano insieme e risolvono."

"Forse hai ragione." mi chinai di nuovo sul suo petto dove gli lasciai un bacio ed augurandogli la buona notte, mi addormentai.

Fratellastri- Tankele Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora