Capitolo 28

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Finalmente dopo due giorni, Emanuele era di fronte a me.

Lo avevo trascinato nella camera dopo che lui, la mattina, mi aveva promesso che avremmo parlato.

In quel momento era lì, sul mio letto. Mentre io ero tra le sue gambe e con gli occhi fissi nei suoi. Ci stavamo facendo l'amore, con le nostre iridi.
Verde mischiato col marrone.

Spettacolare.

"Mi sei mancato Emanuele." iniziai a parlare

"Mi sei mancato anche tu Tancredi."

"Io, devi credermi Lele, non l'ho mai baciata. Non ne avrei avuto il motivo. Insomma ho te, amo te. Di lei non mi interessa." iniziai a parlare freneticamente iniziando a gesticolare sotto il suo sguardo attento.

"Ho chiuso con lei, ho chiesto alla mia famiglia di non rivolgerle più la parola. Ci sei tu, ora e sempre. Ti prego credimi Emanuele." Lo supplicai

Mi guardò velocemente per poi iniziare a parlare.

"Io ti credo Tancredi, ho sempre saputo che non fosse stata colpa tua. È solo che in quel momento avevo la mente annebbiata. E lei è solo una fottuta stronza. Ma ti credo Tanche, ti credo."

Io e lui avevamo questa sorta di cosa tra di noi. Quando discutevamo, usavamo sempre i nomi interi, in una sorta di promessa veritiera all'altro. Forse era una cosa che solo noi avremmo avremmo capito. Ed era una cosa che adoravo.

"Ma devi promettermi che non le scriverai né uscirai più con lei, Tanc. Me lo devi promettere." continuò con gli occhi lucidi

"Te lo prometto amore, sarai sempre al primo posto Le'. Te lo promett." gli promisi e poggiai la sua mano sul mio petto, esattamente all'altezza del cuore.

Iniziai a passare lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra continuamente.
Le volevo. E dovevo averle.
"Dio... posso baciarti?" chiesi impacciato  e lui fece una risatina di scherno

"Da quando in qua mi chiedi il permesso per baciarmi Tanc?" feci un ghigno e mi catapultai su di lui baciandolo

"Cazzo come mi sono mancate le tue labbra." ansimò e sotto di me si accese qualcosa

"Non far rumore, che ora ti faccio capire quanto tu mi sia mancato davvero."

Facemmo l'amore e sembrava essere la prima volta.
Con lui era sempre così, non ti stancavi mai.

Non ti stancavi mai di sentire le sue mani tra i tuoi capelli, la sua bocca che cercava la tua, i suoi gemiti che sussurravano il tuo nome e le sue gambe che ti avvolgevano.

I graffi lungo la schiena. I miei succhiotti su di lui, le mie mani che afferrano i suoi fianchi e la mia bocca che in corrispondenza con la sua si cercavano.

Era praticamente il paradiso Emanuele.
Ed ero davvero felice di poterlo vedere solo io.

"Dio Tanc, non te lo togli mai il vizio di macchiarmi nei punti più a vista,ve?"chiese stremato ed affannato sul letto

"Nah e poi a te non dispiace. Sii sincero." lo guardai e lui tolse lo sguardo imbarazzato

Mi girai a pancia sotto e gli afferrai il viso.

'Ma quanto sei bello quando arrossisci?" arrossì ancora di più e cercò di nascondersi sotto le mie braccia.

"Eddai Tanc, smettila." lo baciai a stampo e poi lo abbracciai  da dietro

"Cosa hai fatto in questi giorni?" mi chiese girandosi leggermente verso di me

"Ho disegnato Le', ho provato a fare qualche schizzo per il merch, te ne parlai. Ricordi?" Lele aveva la memoria a breve termine

Dimenticava spesso le cose, per distrazione più che altro.

"Certo che me lo ricordo amore, poi me li fai vedere vero?"

"Certo, tu che hai fatto?" annuì e poi chiesi

"Io? Ehm.. nulla. Vediamo, ho pianto, dormito, mangiato e poi ho pianto di nuovo." povero amore mio

"Scusami ancora Lele." gli baciai il retro del collo e sorrisi nel vedere i brividi che gli circondavano la pelle

"Non è stata colpa tua Tanc, te lo ripeto per un ennesima volta. È stata colpa di Giulia, solo sua."sussurrò sbadigliando

"Hai sonno amo'?" lui annuì

"Vieni qui ti faccio le coccole dai." risi per il modo rapido in cui si girò.
Mi abbracciò e posò la sua testa sul mio petto, mentre io posai la mia testa sulla sua.

Eravamo un intreccio perfetto.

Iniziai ad accarezzargli con una mano i  fianchi scoperti e con l'altra la base dei suoi capelli,mentre le sue labbra posavano ogni tanto un bacino sul mio collo.

Dopo un po' si addormentò tra le mie  braccia, preso da un momento di dolcezza afferrai il telefono e ci scattano una foto.
Vidi come era venuta ed era davvero bella.
La impostai come sfondo di blocco e posai il telefono.

Dopo un po' raggiunsi anche io il mio ragazzo nel mondo de sogni.

Fratellastri- Tankele Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora