Stavamo scendendo di nuovo a Roma, mamma mi aveva chiamato e mi aveva detto ciò che credevo.
Il padre di Tancredi e lei si erano lasciati consapevolmente.
Lei aveva capito lui e lui amava ancora sua moglie.Ci stava, l'amore era amore.
Ma non negavo che avrei voluto spaccargli la faccia solo perchè aveva fatto soffrire mia madre.
Ormai mi divideva solo un'ora da lei, io e Tanc eravamo sul treno già da un po'.
Sapevo che fosse dispiaciuto, me l'aveva detto più volte.
Ma non era colpa di nessuno, purtroppo, né io, né lui, potevamo farci nulla."Hey tutto bene?" mi chiese vedendomi evidentemente con gli occhi persi nel vuoto
"Si va tutto bene." gli rivolsi un sorriso e mi girai verso di lui, piegai la gamba destra sul sedile in modo da girarmi verso di lui e poggiai una mano sullo schienale della sedia appoggiandoci il viso.
Mi accarezzò la guancia con le nocche della sua mano e quel contatto chiusi gli occhi
"Mi dispiace Le' è proprio uno stronzo."
"Amore ancora? Non fa niente, succede. Non è colpa di nessuno." lo rassicurai
Lui annuì anche se non convinto
"Non voglio essere separato da te." confessai
"Nemmeno io Le, restiamo da te?" io annuì e mi sporsi per dargli un bacio sul collo e rimasi lì,
Con il volto nell incavo del suo collo."Non lo voglio lì il bacio Lele." quando si lamentò, mi girai mettendomi dritto e alzai il viso dal suo collo guardandolo.
"Non mi pare che tu ti sia lamentato stronzo." inarcò un sopracciglio e mi guardò
"Dobbiamo davvero fare sto gioco Emanuele? Va bene." mi guardò sfidandomi con gli occhi
Ed io ricambiai lo sguardo poggiando la testa, questa volta, sulla sua spalla.
Dopo un po' arrivammo a Roma, recuperammo le due borse che avevamo portato con qualche vestito all'interno e ci dirigemmo fuori.
C'era mia madre che ci aspettava.
"Ciao mamma." lasciai la borsa a terra e mi avvicinai per abbracciarla
"Ciao amore mio" mi salutò a bassa voce stringendomi a lei
Dopo un paio di minuti abbracciati, mi scollai
"Salve Antonella" Salutò il mio ragazzo imbarazzato portandosi un braccio dietro la nuca e grattandosi la base di questa
Lo guardai divertito
Mia madre buttò gli occhi al cielo sbuffando e sussurrò un
"Oh, andiamo."
Poi se lo tirò a se, abbracciandolo.
Credovo che Tancredi fosse rimasto un po' interdetto poiché tenne le mani rigide per un paio di secondi,.poi si convinse ad abbracciarla.
Vidi che gli sussurrò qualcosa all'orecchio e ne fui convinto quando il mio ragazzo tornò al mio fianco sorridendo.
"Che ti ha detto?" gli chiesi mentre mia mamma cominciava ad andare verso l'auto
"Nulla " misterioso del cazzo
"E dai, dimmelo." insistetti
"Fatti gli affari tuoi impiccione." sorrise e si incamminò verso mia mamma che era qualche metro più avanti di noi.