Capitolo 48

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Salto temporale.

Quel giorno io e Tancredi avremmo fatto due anni.
Due anni che stiamo insieme.

Wow, chi se lo sarebbe mai aspettato?

Due anni di litigate, di odio che poi torna ad essere amore, sempre di più.

E Dio, quanto lo amavo.

L'unica pecca?

È che aveva deciso di nuovo di sparire, tutta la giornata.

Quella mattina l'avevo sentito lasciarmi un bacio tra i capelli e poi andare via.
Avrei voluto chiedergli dove andasse, ma ero sinceramente troppo stanco.

La notte aveva dato il meglio di sé, ed io ero davvero stremato.

Decisi di alzarmi dal divano dove ero e non appena vidi Diego venire verso di me gli andai contro

"Ma auguri scimmietta." mi abbracciò stringendomi a se

Ricambiai l'abbraccio posando la testa sul suo petto.

"Grazie amore mio." gli baciai la guancia e poi mi staccai

Volevo le coccole, quindi rimasi ancora tra le sue braccia, ma sinceramente, volevo sapere dove fosse quel nano.

"Sai dov'è Tancredi?"

Lo sentì irrigidirsi e spostare lo sguardo 

"Io? N-no che non lo s-so." sapevo che stava mentendo

Lo conoscevo.

"Ora devo andare, ci vediamo dopo."si spostò frettolosamente da me e sparì dietro la porta d'ingresso.

Ma cos'avevano tutti?.

Decisi di vestirmi ed uscire, infondo era anche l'anniversario di Tancredi.

Dovevo pur prendergli qualcosa.

Mi vestì con dei vestiti presi a caso e uscì.

Sapevo già cosa regalargli, aveva sempre desiderato fare un viaggio a Los Angeles.

Quindi, perchè no?

Mi recai in una agenzia viaggi e mi feci aiutare dalla ragazza per scegliere il tutto.
Saremmo partiti la sera dopo e saremmo rimasti lì per una settimana.

Ringraziai la commessa e andai via con i biglietti messi in una busta da regalo.

Mi serviva una scatolina e poi dovevo fargli ancora un regalo vero.

Si era fissato con degli orecchini, ed io volevo prenderli.

Mi recai nel negozio dove insieme li avevamo visti e mi avvicinai al ragazzo.

"Ciao, scusami posso avere quegli orecchini in vetrina?" mi avvicinai imbarazzato

"Si certo, aspetta un attimo che vado a prenderteli."  andò verso la vetrina e tornò poco dopo con il mio regalo fra le mani

Mi incartò il pacchetto e me lo diede, mentre io gli porsi i soldi

"Grazie mille, arrivederci." gli sorrisi e andai via

Erano le 17.55, non avevo nemmeno mangiato, partendo alle 13.30 da casa all'agenzia per decidere ci avevamo messo un bel po' e al negozio il tempo che ci voleva.

Tornai a casa, con i regali tra le mani.
Entrai e come al solito, non c'era nessuno.

In tutta la giornata nessuno dei tre aveva risposto ai miei messaggi.

Fratellastri- Tankele Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora