Capitolo 24

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Lele era accanto a me che dormiva quando pensai alla pesante giornata che avavo passato. Alla stazione si era presentata Giulia, la ragazza più assillante che abbia conosciuto.

Come in quel momento, che mi tartassava di messaggi per vedermi. Non credo ci sia molta altra scelta dall'ignorarla.

Avevo un modo per distrarmi però, ed era posizionata proprio al mio fianco. La meraviglia che avevo accanto a me aveva la bocca leggermente aperta e le lunghe ciglia si posavano sulle guance arrossate.

"Tanc siete svegli, posso entrare?" sentì mia madre parlare da dietro la porta e ebbi il tempo di coprire meglio il mio ragazzo.

Era nudo

"Buongiorno amore, le tue sorelle sono giù, volevano salire ma gliel'ho vietato. Non volevo che vi svegliassero." mi guardò affacciandosi leggermente.

"Non ti preoccupare, ora sveglio l'orso in letargo e scendiamo. Dammi mezz'ora." annuì e scomparse dietro la porta.

Mi alzai e mi sedetti sul bacino del mio ragazzo, iniziando a baciargli leggermente il collo-

"Lele."lo chiamai, baciandogli il viso. Capì che avrei dovuto svegliarlo così quando iniziò a muoversi leggermente sotto di me

"Amore dai alzati, c'è qualcuno che vuole conoscerti." gli baciai piano le labbra

Mentre iniziai la mia discesa di baci, lui aprì leggermente gli occhi, stropicciandoseli.

"Tanc, ma che ore sono?"chiese con la voce impastata dal sonno

"Sono le 12.10 e tu devi alzarti. Ci sono le mie sorelle che vogliono conoscerti." lo misi al corrente e conoscendolo, mi spostai subito dal suo bacino.Non volevo essere scaraventato dall'altra parte della stanza, solo perché lui entrava in ansia sociale.

Come dicevo, la sua faccia era diventata biancastra e dal letto si era alzato in un secondo. Non l'avevo visto alzarsi così presto nemmeno quando Diego ci stava scoprendo mentre ci baciavamo. Eravamo alle prime armi.

Molto probabilmente non aveva trovato nulla di adeguato nella sua valigia, dato che corse dritto verso la mia. Ormai mi ero rassegnato al fatto che non ero il suo ragazzo, ma la sua cabina armadio.

"Le' calmati. Sono solo le mie sorelle." evitai di ridere quando si girò guardandomi male.

Poi, peggio di una drama queen, senza rivolgermi parola, si chiuse in bagno. Ne uscì quindici minuti dopo vestito. E bellissimo come al solito.

"Sei bellissimo Le.. assurdo"Mi avvicinai e lo presi per i fianchi, poggiando poi le mie labbra sulle sue.

"Aspettami mi vesto e scendiamo."mi avvicinai velocemente alla mia valigia ed indossai qualcosa a caso pur di far presto e fargli passare quella tensione che sentivo aveva.

"Tanc, ma sei tornato."  quando fui travolto dagli uragani delle mie sorelle, o dovetti lasciare la mano di Lele che poverino, era imbarazzato al massimo.

"Tu devi essere Lele, noi siamo le sorelle del coglione qui presente." si presentarono così al mio ragazzo che invece di difendermi, annuì scoppiando a ridere

"Si sono Lele e si, vostro fratello è proprio coglione." scoppiarono a ridere tutti, tranne io che li guardavo male.

Che famiglia di merda.

"Tanche perchè non ci hai mai detto di avere degli amici così carini?" Alzai un sopracciglio verso mia sorella e la guardai male.

Che mamma non gli avesse detto niente? Impossibile. In casa era una telenovela continua. Quelle tre erano capaci di parlare di scoop ogni sera.

"Grazie, anche voi siete molto belle." non mi risparmiai un bel teatrino privato alle mie sorelle quando, ovviamente per cortesia, Lele ricambò il complimento.

Ed era vero, io ero un coglione. E non uno di quelli piccoli, ma il più grande in assoluto.

"Mamma ci aveva detto che eri geloso, ma non pensavo lo fossi così tanto."   

"Già, quindi ora possibilmente andatevene a fare in culo da qualche altra parte." Mi allontanai da loro e presi il telefono che in quel momento, squillò.

Non avendo l'abitudine di vedere chi fosse, risposi e basta. Non l'avessi mai fatto.

"Tanc! Ti sto scrivendo da questa mattina, che fine hai fatto?"

"Cosa vuoi Giulia?" ero annoiato e seccato da lei.

"Dobbiamo vederci, ti devo parlare."

"Tra 15 minuti al parco." mi avvicinai al mio cappellino che era sul divano, dove casualmente era seduto Lele.

"Dove vai?"chiese

"Esco un attimo, torno subito." lo baciai prima di andarmene.

Quando arrivai al parco, lei era già lì seduta sulla panchina.

"Cosa vuoi Giulia?" mi sedetti accanto a lei.

"Io ti voglio Tancredi e so che anche tu mi vuoi." non mi diede il tempo di rispondere che mi baciò.

Fratellastri- Tankele Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora