Capitolo 40

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                           -white-shoko-
                       te lo dedico,
                       ti voglio bene.💛

Il giorno precedente era stata un giornata bellissima, Tanche aveva organizzato tutto in modo perfetto.

Avevo amato ogni singolo dettaglio.
Difatti, avevano deciso di rimanere lì per la notte.

In quel momento ero infatti tra le braccia di un Tancredi ancora dormiente; era un angelo quando dormiva.

Aveva la bocca leggermente aperta, i capelli arruffati e quel suo magnifico septum storto.

Probabilmente se lo avesse saputo si sarebbe arrabbiato, odiava quando ogni cosa non era al suo posto.

E non dimentichiamoci della parte più carina: russava leggermente.
Gli stavo passando le dita tra i capelli, lasciandogli qualche bacio sul viso.

La sera prima avevamo fatto tardi, quindi di conseguenza ci siamo svegliati tardi: erano le 12:45.

"Amore, hey." gli sussurrai dolcemente cercando di svegliarlo

Ma l'unica cosa che ebbi fu un giramento di spalle da parte sua.

Mi venne un idea in mente, tanto eravamo nudi, i vestiti per ritornare li avevamo.

Pensai anche che però potrei avere un Tancredi arrabbiato tutta la giornata, ma ne valeva la pena.

Gli lasciai un bacio sulla schiena e mi alzai, indossai almeno i boxer e mi recai in bagno

Inizai ad aprire l'acqua fredda; ero così stronzo quando mi ci mettevo.

Una parte di me diceva di abbandonare l'idea e sapevo che avrei fatto bene a darle ascolto.

Ma la parte 'demoniaca' aveva avuto la meglio.

L'avrei fatto congelare

Cercai un secchio dappertutto  e mi stavo pure arrendendo fin quando non lo vidi poi dietro la porta.

Scacco matto Le, sei fantastico.

Riempì il secchio di acqua fredda e andai in camera.

Era ancora lì che dormiva, con l'unica differenza però che ora aveva occupato tutto il letto.

Mi avvicinai e controllai il letto nel caso in cui ci fosse qualche oggetto personale che non potesse essere bagnato.

Quando mi assicurai che non ci fosse niente, mi avvicinai di nuovo al secchio e glielo buttai addosso.

Iniziai a ridere con le lacrime agli occhi per la scena che avevo d'avanti:

Si era alzato improvvisamente, con gli occhi spalancati e in quel momento mi stava uccidendo con lo sguardo.

"Ma che cazzo hai nel cervello Emanuele?" ops

Nome intero, significava due cose;

O era tremendamente arrabbiato o parlava seriamente.

Mi sa che era la prima.

Continuai a ridere fino a collassare per terra, era troppo divertente da arrabbiato- bagnato.

Sembrava un cagnolino.

"Quando hai finito di ridere, sistema questo disastro che hai fatto e preparati che c'è ne andiamo. Coglione." si alzò, prese i suoi vestiti ed uscì sbattendo la porta.

Mi alzai da terra e sistemai il letto, sentì l'acqua scorrere, immaginai che si stesse lavando.

Una volta finito mi preparai anche io, recuperai tutte le nostre cose personali ed uscì chiudendo la porta.

Fratellastri- Tankele Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora