14.
Scars are souvenirs you never lose
The past is never far
Did you lose yourself somewhere out there?
Did you get to be a star?
And don't it make you sad to know that life
Is more than who we are?
(The Goo Goo Dolls-Name)Era passata poco meno di una settimana dagli ultimi avvenimenti. Le riprese erano ripartite a rilento a causa dell'effrazione nell'alloggio di Jason. Eliza e Alycia non si parlavano da allora e Rachel era tornata al lavoro. Aveva ancora un po' di lividi in faccia, ma erano facilmente giustificabili. Non agli occhi di Eliza però, la quale non voleva comunque fare domande. Aveva paura di perdere anche lei. Rachel, dal canto suo, non sapeva esattamente cosa fosse successo tra le due. Presa com'era dai suoi grattacapi, se n'era abbastanza disinteressata. Era stata Alycia ad andare da lei un pomeriggio e a raccontarle in modo abbastanza confuso quanto accaduto. Rachel l'aveva ascoltata e poi le aveva suggerito di parlare con Eliza, cosa che, ovviamente, non era avvenuta. Aveva deciso di ignorarla e di lasciarle spazio, sapeva di averne bisogno. Aveva cose più importanti a cui pensare. Christian, ad esempio. Aveva iniziato a stringere un inaspettato legame con quel bambino. Non aveva accettato quel lavoro per stare con lui o, almeno, non solo per quello, ma ormai si stava affezionando a suo fratello. Non avrebbe saputo dire se fosse una cosa positiva o negativa. Aveva paura dei sentimenti contrastanti che albergavano in lei e cominciava a sentirsi in colpa per tutte quelle bugie raccontate quotidianamente ad Eliza. La nostalgia di una vita normale che aveva conosciuto molti anni prima cominciava a farsi strada, prepotente. Forse era per questo che in quel momento se ne stava seduta sui gradini della casa mobile con le gambe a penzoloni e con la chitarra dell'attrice in grembo. L'aveva notata accanto ad un divano e l'aveva presa senza farsi troppi scrupoli. Si era messa a strimpellare qualche accordo e a canticchiare, sovrappensiero. Rachel si chiese se, per caso, la sua voce non risuonasse familiare al bambino. Ripensò al giorno al laghetto ghiacciato e a come era riuscita ad avvicinarlo.
«Non sapevo suonassi e cantassi.». Rachel sobbalzò. Si sentiva come una bambina colta con le mani nella marmellata. Eliza era davanti in piedi, un sorriso misto a un senso di sorpresa le campeggiava sul viso.
«I-io l'avevo vista lì e...» provò a giustificarsi la ragazza
«Canti bene.» asserì l'attrice.
«Grazie, ma non è vero.» minimizzò Rachel. Eliza le sorrise e si sedette accanto a lei. Christian sembrava infastidito da quello stop improvviso e aveva assunto un simpatico broncio.
«Ti andrebbe di suonare qualcosa insieme?» propose improvvisamente l'australiana. Rachel non sapeva cosa dire. Aprì la bocca per rispondere che no, era meglio per tutti se fosse restata buona al suo posto, ma Eliza le batté la mano sulla gamba, entusiasta.
«Affare fatto, allora. Dai, cosa ti va di suonare? Io strimpello, tu canti?». Rachel scosse il capo
«No, io non posso.» protestò. Eliza non capiva.
«Non sottovalutarti, ti prego. Dai, prendi.». Rachel provò a replicare, ma non riuscì. Eliza se ne stava davanti a lei, la chitarra tra le mani. Si passò una mano in volto e distolse lo sguardo. Notò Alycia con Duke dall'altra parte della piazzola. "Che ci fa lui qui?" si chiese. Decise che non le importava in quel momento. I suoi occhi implorarono Alycia di raggiungerla e porre fine a quella follia. L'attrice non si fece attendere e raggiunse le due ragazze.
«Alycia Debnam-Carey, quindi sei ancora qui. Sei scappata così velocemente che pensavo te ne fossi tornata a Sidney.». Eliza si pentì immediatamente di aver detto una cosa simile. Fortunatamente, la mora non era lì per quello. «Lui è Duke, si è presentato come un tuo amico, Ra... Roxy.» esordì, fingendo di non conoscere il ragazzo alle sue spalle. Rachel alzò la mano in cenno di saluto. Duke rispose al gesto, restando in disparte.
«Sapete, forse è meglio che io e lui ce ne torniamo a casa. In fin dei conti, le riprese sono finite per oggi.» disse la ragazza, scendendo dai gradini.
«Eh no. Prima una canzone.» insistette Eliza. Rachel cercò conforto negli occhi di Alycia. La tentazione era troppa. Da quanto non cantava per paura di essere scoperta? Era stufa di nascondersi, stufa di scappare. Eppure, sapeva che sarebbe stato rischioso.
«Eli, non vuole.» cercò di aiutarla Alycia.
«Non sei tu a decidere cosa una persona voglia o no.»
«Non sono io a... Questo è troppo. Come se non fossi stata tu la prima a comportarti così tra noi due.» ribatté Alycia. Rachel intuì che la discussione non verteva più su di lei. Fece per raggiungere Duke, quando notò che Christian era scoppiato a piangere. Alycia ed Eliza stavano ancora discutendo. Provò a tranquillizzarlo massaggiandogli delicatamente la schiena, ma non funzionò. Fu un attimo. Agì automaticamente, d'istinto, senza pensare. Le mani scorrevano fluide sulla chitarra, come se quei tre anni non fossero mai passati. Eliza e Alycia si voltarono. La bionda si gettò sul bambino che, però, era rimasto nuovamente rapito dalla musica. Alycia era paralizzata. Sperò con tutto il cuore che Rachel non avesse intenzione di andare fino in fondo. Attorno a loro, nel frattempo, si era formato un piccolo capannello. La voce di Rachel era incerta. Non voleva scoprirsi e, per un attimo, la razionalità prese il sopravvento. Si guardò intorno. Christian la fissava con gli occhioni ancora umidi di lacrime. Non resistette oltre. Un accordo più deciso degli altri e cominciò a cantare sul serio, per la prima volta dopo tre anni. Alycia scuoteva la testa, incredula.And now we're grown up orphans
That never knew their names
We don't belong to no one
That's a shame[...]
We grew up way too fast
And now there's nothing to believe
And reruns all become our history
A tired song keeps playing on a tired radio
And I won't tell no one your nameRachel depose la chitarra per terra. Tremava. Si diede mentalmente dell'idiota. Che cosa aveva fatto? Sicuramente, qualcuno avrebbe potuto riconoscerla. Ma poi, con tutte le canzoni del mondo, perché aveva scelto proprio quella? Perché aveva voluto cantare a suo fratello? Cercò con lo sguardo Alycia. L'attrice deglutì. Avrebbe voluto trascinarla via da lì e urlarle che era una pazza, ma non lo fece. Si voltò e, preso Duke per un braccio, lo costrinse a seguirlo nel suo alloggio. Rachel si grattò una guancia, imbarazzata.
«Fortuna che non volevi cantare.» ruppe il ghiaccio Eliza.». La ragazza non rispose.
«Lasciala stare. Non capisco cosa le sia preso.»
«Già.» mormorò Rachel. Restituì la chitarra alla legittima padrona e poi fuggì via, in lacrime.*
Alycia era livida di rabbia. Non poteva credere di avere un'amica così stupida.
«Aly, io...»
«Non dire niente. Grazie al cielo non ti hanno riconosciuta, anche se ho visto un paio di persone fare facce strane. Se qualcuno come Jessica dovesse riuscire ad associare la tua voce al tuo nome, per te sarebbe la fine.»
«Aly ha ragione. Che ti è saltato in testa? Dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto, mandi tutto in malora per cosa?» rincarò la dose Duke. Alycia stappò una bottiglia di whiskey e se la portò alle labbra. Aveva bisogno di rilassarsi, quegli ultimi giorni erano stati infernali.
«Non penso che tu possa essere nella posizione di dirmi qualcosa.» asserì l'australiana, sentendo uno sguardo carico di giudizio alle sue spalle.
«Aly, ti prego, lo sai che è una strada senza ritorno.»
«Tu non sai un bel niente!» urlò, pentendosene subito dopo. Appoggiò la bottiglia sul tavolo e l'allontanò con la mano. Duke intuì di essere di troppo e lasciò la casa mobile.
«Io la porta l'ho tenuta aperta. E so che, in realtà, non la chiuderò mai.» confessò Alycia, rompendo il silenzio che era venuto a crearsi.
«Lo so, ma non dipende da te adesso. Eliza lo capirà, prima o poi. Penso che la vita con Christian l'abbia fatta chiudere in sé stessa e per questo non so davvero come scusarmi.» ragionò Rachel.
«L'ho lasciata sola per un anno ad occuparsi del fratello di una delle mie migliori amiche, diciamo che siamo pari io e te.» rifletté Alycia, portandosi la bottiglia nuovamente alla bocca. Rachel gliela strappò di mano.
«Hai lottato troppo a lungo con questo schifo per ricaderci. Non te lo permetterò.» disse dura, rovesciando tutto il whiskey nel lavandino. Alycia protestò timidamente, ma in cuor suo fu grata di quel gesto. Di nuovo il silenzio, un silenzio assordante. E così rimasero lì, rapite dai loro pensieri e con la consapevolezza di aver entrambe compiuto un passo falso e che, forse, ormai era troppo tardi per rimediare.Angolo del disagio
Capitolo che mi ha provocato una turbinio di emozioni mentre scrivevo. Iniziano a cadere le prime maschere, quelle di Rachel e di Alycia in particolare.
La canzone che Rachel canta è sempre Name dei Goo Goo Dolls, che Rzeznik scrisse per la sorella e ho pensato potesse c'entrare con la vicenda.
Spero vi sia piaciuto, se vi va fatemi sapere
Alla prossima!

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Crying Over You
Fiksi Penggemar«Ehi, no!» esclamò Eliza, ma non poté fare nulla. La vide gettarsi giù. «Eli, la polizia è qui. Ma che succede? Dov'è?» chiese Alycia, entrando improvvisamente. Quando intuì cosa era successo, si portò le mani davanti alla bocca, inorridita. Eliza s...