9.
I suffer well
I suffer well
I suffer well
I suffer
(Papa Roach-I Suffer Well)
Era passata una settimana da quando Rachel aveva cominciato a prendersi cura di Christian. La ragazza piaceva a tutti. Tutti tranne Alycia. Eliza aveva più volte cercato di tirare fuori l'argomento, ma ogni volta la mora cambiava discorso. Sembrava avesse paura di qualcosa, ma era impossibile riuscire a capire il reale motivo di tanto astio. Eliza iniziava a non poterne più di quella situazione. Sentiva di aver fatto la cosa giusta, da quando quella ragazza era entrata nella sua vita non aveva più tutta quell'ansia che la attanagliava di solito. Christian rimaneva una sua responsabilità, ma ora sapeva di poter contare anche su qualcuno che non fossero i suoi amici. Qualcuno che era lì appositamente per aiutarla. Camminava per il set pensando a tutte queste cose, mentre imboccava la strada per andare a mangiare. La produzione aveva allestito una mensa e di solito andavano tutti a mangiare lì dopo le riprese. Notò Alycia seduta ad un tavolo, tutta sola. La raggiunse.
«Ciao. Posso sedermi?». La mora le fece segno di accomodarsi.
«Non prendi un vassoio?» le chiese poi.
«Sto aspettando che Roxy mi porti Christian. C'è qualcosa di commestibile oggi?»
«L'insalata non è male, mentre ti consiglio di evitare lo stufato.» rispose Alycia, mostrando un piatto con quella che immaginava fosse carne. Eliza fece una smorfia di disgusto.
«Senti, noi due dobbiamo parlare.» dichiarò poi. Alycia non rispose. Avrebbe voluto alzarsi e correre via. Non reggeva più tutte quelle domande e sapeva che, prima o poi, avrebbe ceduto.
«Lo so che non dovrebbe interessarmi, ma vorrei davvero capire perché sei così infastidita da Roxy. Si sta rivelando una brava ragazza e con Christian ci sa fare. Io mi sento meglio, so di affidarlo a qualcuno con cui lui sta bene e ciò mi tranquillizza molto.»
«Lui si trova bene anche con me e gli altri.» replicò Alycia. Eliza iniziava ad innervosirsi.
«Quindi è tutto qui? Sei semplicemente gelosa? Lo volevi tutto per te? Nel caso in cui non te lo ricordassi, lui vive con me, non con te. Sei sparita per un anno, senza dare alcuna spiegazione e non ho potuto fare altro se non decidere di occuparmene io.». Eliza era fuori di sé. Alycia scosse il capo.
«Sai, hai ragione. Me ne sono andata per un anno, senza dirti niente. Ma poi sono tornata, Eli. Ho dovuto prendere delle decisioni non facili, ma non me ne pento. E comunque non c'entra niente con tutto questo. Di quella ragazza non mi fido. Per quel che mi riguarda, può anche giocare a fare la brava persona fino alla fine delle riprese, non cambio idea.». Alzò per qualche secondo lo sguardo e impallidì. Rachel era lì, davanti a loro. Aveva sentito tutto.
«Io... Qui c'è Christian. Ci vediamo dopo, vado a mangiare un boccone.» comunicò, imbarazzata. Eliza fulminò Alycia con lo sguardo.
«Siediti con noi.» propose.
«Non credo sia una buona idea.» asserì Rachel.
«Insisto. Vado a prenderti qualcosa, tu resta pure qui con Christian.». Eliza si allontanò, lasciando Alycia e Rachel sole con il bambino. L'australiana sbatté la forchetta nel piatto.
«Possiamo fare una tregua? C'è Chris davanti a noi e non mi sembra il caso.»
«Quindi ora ti interessa tuo fratello? Potresti andare a mangiare in città e lasciarlo a qualche persona qua in mensa. Tanto sei abituata, no?» disse Alycia, velenosa. Rachel alzò gli occhi al cielo. Fece per ribattere, quando Eliza arrivò con il pranzo. Iniziarono a mangiare, senza spiccicare parola.
«Sai, mi piacerebbe sapere un po' più di te.» esordì la bionda, rompendo quell'irreale silenzio che si era creato fra loro.
«Sì, Roxy, parlaci della tua famiglia. Hai fratelli?» aggiunse Alycia. Voleva farle male e ci era appena riuscita. Rachel per poco non si strozzò con il cibo. Alzò la faccia dal piatto e si voltò verso Christian. Sentì le gambe tremare.
«Io...» mormorò. Non resistette oltre. Si alzò e scappò via, in lacrime. Eliza lanciò un'occhiata carica di delusione verso Alycia.
«Ma che è successo?» chiese Marie, avvicinandosi.
«Chiedilo ad Alycia.» rispose la bionda, lanciandosi all'inseguimento della ragazza.
«Le ho solo fatto una domanda!» urlò Alycia, anche se in cuor suo sapeva che non era per niente vero.*
Rachel si era rifugiata sotto un tendone. Non era lontana dalla mensa, le gambe le erano cedute troppo presto. Piangeva. Il senso di colpa la soffocava. Suo fratello, i suoi genitori, i suoi amici, la sua band. Era tutta colpa sua. Sentì l'impellente bisogno di vomitare. Rigettò quel poco che aveva mangiato e si addossò ad una cassa. Ricordi che non se n'erano mai andati le affollavano la mente. Luci al neon, pasticche, crack, una striscia bianca, i Megadeth a palla. O forse erano i Metallica. Sobbalzò. Il tocco di una mano sulla spalla la costrinse a voltarsi. Eliza si sedette accanto a lei. I suoi occhi la guardavano preoccupati, ma non pietosi e Rachel fu grata per questo.
«Mi scuso per il mio comportamento, non accadrà più.». Eliza la abbracciò, cullandola. Rachel si allontanò, soffocando un gemito di dolore.
«Tutto bene?» domandò l'australiana. Rachel deglutì. Fece di sì con la testa, ma poi scoppiò nuovamente a piangere. Eliza provò ad accarezzarla, ma la ragazza gemette di nuovo. L'attrice cominciò a preoccuparsi. Le sbottonò il cappotto, piano. Rachel non si ribellò. Si sentiva così stanca. Eliza le alzò la maglia e soffocò un urlo. Lungo il costato campeggiava un enorme livido violaceo. Solo a quel punto la minore realizzò che cosa era successo. Si abbassò la maglia e si rimise il cappotto addosso.
«Sono caduta in motorino.» mentì.
«Serve un medico?» chiese Eliza, preoccupata. Rachel fece segno di no. L'australiana avrebbe voluto trascinarla in infermeria da Sam, ma non lo fece. Rimasero sedute, immobili, con Eliza che aveva il terrore di fare qualunque cosa. Non voleva scappasse via, aveva bisogno di lei.
«Non volevo turbarti. Ero solo curiosa di conoscerti meglio.» asserì poi l'attrice.
«Non ho una famiglia.» confesso Rachel all'improvviso, lapidaria. Eliza la strinse nuovamente a sé, piano.
«Maledizione ad Alycia e alla sua boccaccia. Mi dispiace per come ti tratta, dico sul serio.»
«Cerca solo di proteggervi. Al suo posto, farei lo stesso.». Eliza sospirò.
«Lei ti vuole molto bene e penso che valga lo stesso per te. Ho visto il disegno sulla dispensa e non mente, credo che ti faccia piacere averla vicino. E, forse, tutto ciò che desidera è essere anche lei più partecipe nella tua vita.»
«Lei non può decidere per me e non ha il diritto di trattare te così.» replicò l'attrice.
«La cosa più brutta al mondo è perdere qualcuno. Una volta andata, quella persona non tornerà mai più indietro e l'unica cosa che rimane è solo un enorme rimpianto.». Eliza si chiese quanto quella ragazza dovesse aver sofferto per poter anche solo pensare certe cose.
«Non perdere Alycia.» si raccomandò Rachel, per poi accasciarsi sulla spalla dell'attrice, distrutta da tutte quelle emozioni. Da lontano, Alycia le osservava, in preda ai sensi di colpa. Forse era il caso di darci un taglio e ricominciare tutto da capo. Non era l'unica ad aver sofferto per tre anni ed era ora di accettarlo.Angolo del disagio
Ehilà! Spunto timidamente per ringraziare chi ha letto fin qua, vedo che le visualizzazioni sono un po' aumentate e ne sono felice. Se vi va, votate la storia e ditemi cosa ne pensate.
Alla prossima!
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Crying Over You
Fanfiction«Ehi, no!» esclamò Eliza, ma non poté fare nulla. La vide gettarsi giù. «Eli, la polizia è qui. Ma che succede? Dov'è?» chiese Alycia, entrando improvvisamente. Quando intuì cosa era successo, si portò le mani davanti alla bocca, inorridita. Eliza s...