32.
I get why you're running away
You're letting everyone down
And it always rains when you're home
That's why you're running away
(Sittingthesummerout-It Won't Rain Forever)«Assolutamente no. Non te lo tengo più, Eli. È da tre giorni che lo stai trascurando e io e Lindsey pensiamo sia ora di smetterla.»
«Ma Richard...» mormorò Eliza. «Aspetta, in che senso tu e Lindsey?» realizzò poi. Il ragazzo sembrava in imbarazzo.
«Ehm... Beh...» balbettò. Eliza scoppiò a ridere.
«Linds, puoi uscire!» esclamò. Stava piangendo dal ridere. La statunitense apparve, sgusciando dalla cucina. Era rossa come un peperone. Christian osservava curioso quel terzetto, senza capire cosa stesse succedendo.
«Il soldo di cacio ci sta giudicando.» asserì Richard, prendendolo in braccio. Il bambino fece una smorfia. Il canadese lo lasciò andare e lo osservò sedersi per terra e cominciare a giocare con una pallina. Si voltò verso Eliza, assumendo un'espressione seria.
Lindsey gli mise una mano sulla spalla. Sembrava preoccupata.
«Eli, ha bisogno di te. Al di là di quello che c'è tra me e Richard, credo che non possa continuare a dormire qui o a casa mia. E non provare a chiedere a Marie, la pensa come noi.» disse. Eliza si sedette sul divano. Accarezzò Christian sul capo, con tenerezza.
«È la persona più importante della mia vita, ma non posso tenerlo con me. È pericoloso.»
«C'entra Franklin, vero?» domandò Lindsey a bruciapelo. Eliza sgranò gli occhi. Come diamine faceva a saperlo?
«Alycia mi ha raccontato tutto. Cioè, non proprio tutto, ma mi ha accennato qualcosa. E dimentichi che c'ero anche io quando sei arrivata dopo il pranzo con quel mostro. Perché non ce ne hai parlato?». Eliza si morse il labbro. Capì che Richard doveva sapere a cosa Lindsey si stesse riferendo.
«Non volevo coinvolgervi. È una situazione talmente complicata. Alycia ha ricevuto un proiettile per colpa di questa storia. Rivolgersi alla polizia è praticamente inutile. Forse un modo per uscirne c'è, ma ho davvero bisogno di sapere Christian al sicuro.» spiegò. Richard si passò una mano sul volto. Sospirò. Lanciò un'occhiata carica di interrogativi a Lindsey. La ragazza gli sorrise, carezzandogli una guancia.
«E va bene.» cedette, infine. «Ma ricordati che sarai tu sua madre.». Eliza annuì. Lanciò un'ultima occhiata al piccolo. Si accucciò, in modo tale da essere alla sua altezza. Gli carezzò affettuosamente il capo e lo strinse a sé.
«Devo andare per un po', piccolo. Ti voglio bene, ricordalo.» mormorò. Due grosse lacrime bagnarono i capelli di Christian. Il bambino si strinse ancora di più alla madre affidataria. Ed Eliza non avrebbe mai voluto lasciarlo.*
Quella tavola calda era stata il suo posto preferito per anni e fu sollevata nel constatare che era rimasta esattamente come l'aveva lasciata. Rachel inspirò ed espirò profondamente. Era seduto al solito tavolo. Non vedeva Max da tre anni, ma non era cambiato per nulla. Figura longilinea, capelli biondi, occhi scuri, orecchino nero al lobo. Rachel inspirò. Era agitata. Alycia la circondò con il braccio.
«Andrà tutto bene.» le sussurrò. Rachel annuì, non troppo convinta. Cominciò a camminare verso la tavola calda, cercando di svuotare la mente.
«Tu rimani qui, vero?» chiese ad Alycia, senza voltarsi.
«Non mi muovo.» promise l'attrice. Come rincuorata da quella frase, Rachel aumentò il passo. Quando si trovò in prossimità di Max, si bloccò. Come avrebbe attaccato bottone? Che cosa gli avrebbe detto? Prese un bel respiro e decise di non pensare più a niente. Si avvicinò al tavolo e si appoggiò con i gomiti. Max alzò la testa dal piatto e sobbalzò.
«Uova e pane e marmellata a pranzo, non cambi mai, eh?» esordì la ragazza.
«Chi non muore si rivede! Per la miseria, pensavo fossi ancora in Canada.» ribatté sorpreso Max.
«Sono tornata. Faceva troppo freddo a Vancouver.» rispose Rachel, inventandosi una mezza verità. Il ragazzo la invitò ad accomodarsi accanto a sé.
«Frequenti ancora quel finocchio di Duke?». Rachel si trattenne dal tirargli un pugno e spedirlo al tappeto. Pure omofobo, si chiese che cosa avesse visto in lui quattro anni prima. Max notò che quell'uscita l'aveva turbata. Prese un filtrino e del tabacco e si mise rollare una sigaretta.
«Stavo scherzando, tranquilla.» provò a stemperare la tensione. Rachel si guardò intorno. I suoi occhi incrociarono quelli di Alycia, che la stava osservando da una posizione defilata. Era consapevole di quello che stavano chiedendo di fare alla ragazza e dello sforzo che stava compiendo per non scoppiare.
«Beh, Dowell, quando vuoi sai dove trovarmi.» disse improvvisamente Max. Rachel non poteva lasciarselo scappare. Doveva inventarsi qualcosa.
«Ti va di fare una passeggiata? Non ci vediamo da anni e mi farebbe piacere passare del tempo assieme e chiacchierare un po'.». Max non poteva credere alle sue orecchie. Rachel, invece, alla sua bocca. Il ragazzo ghignò.
«Mi credi scemo? Senti, immagino benissimo perché tu sia venuta qui.»
«Per mangiare un sandwich?» fece la gnorri Rachel. Max scosse il capo.
«Sai, sono io che voglio parlare. Andiamo.» dichiarò poi. Rachel aveva i brividi. Alycia li vide allontanarsi sempre più. Provò a seguirli, ma li perse nella folla. Imprecò e si sedette per terra, aspettando che tornassero. Passò un'ora. Due ore. Tre ore. Alycia cominciò a preoccuparsi. Finalmente, intravide Rachel. Sembrava sconvolta. Alycia le corse incontro. «Che è successo? Stai bene?» chiese, spaventata. Rachel non rispose. L'attrice le posò le mani sulle spalle e cominciò a scuoterla.
«Ti ha fatto qualcosa? Ti prego, rispondimi.». Rachel fece segno di no con la testa. Alzò lo sguardo. Gli occhi verdi di Alycia erano colmi di preoccupazione. Rachel si sentì voluta bene. Non se lo meritava. Non se l'era mai meritato.
«Non è successo niente. Abbiamo parlato un po', nulla di serio. Forse ho una pista, domani vi so dire meglio.» spiegò. Alycia non era per niente convinta. La prese per un braccio, ma Rachel si divincolò. La guardò allontanarsi di corsa, in lacrime. Non riuscì ad inseguirla. E si sentì un verme.
![](https://img.wattpad.com/cover/239011395-288-k611439.jpg)
STAI LEGGENDO
Crying Over You
Fiksi Penggemar«Ehi, no!» esclamò Eliza, ma non poté fare nulla. La vide gettarsi giù. «Eli, la polizia è qui. Ma che succede? Dov'è?» chiese Alycia, entrando improvvisamente. Quando intuì cosa era successo, si portò le mani davanti alla bocca, inorridita. Eliza s...