20.Fractions

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20.

And when everything's in fractions
Even after all this time
Would you take my words for granted?
I can read between the lines
After all the things that we've been through
Can't you see how hard I'm trying?
(LEAV/E/ARTH-Fractions)

Alycia si era appena cambiata, quando sentì bussare alla porta. Sbuffò. Non aveva la minima voglia di alzarsi dal divano, ma l'insistenza con cui quel disturbatore continuava a picchiare il pugno contro la porta non le lasciava molta scelta. Si trascinò fino all'ingresso e aprì. Sobbalzò quando scoprì chi stava bussando.
«Tu?» trasalì. Non era possibile. Rachel era lì, davanti a lei. In quel momento, Alycia non seppe decidere se abbracciarla o tirarle un sonoro schiaffo.
«Ehm... Ciao.» salutò la ragazza, entrando in casa e lasciando Alycia basita. L'attrice le corse dietro.
«Aspetta, chi ti ha detto che puoi entrare, ehi!»
«Piove.» asserì Rachel, con una semplicità disarmante. Alycia provò a replicare, ma non aveva la più pallida idea di cosa dire.
«Mi stai bagnando tutto il pavimento!» protestò, inutilmente. Rachel si era messa a gironzolare per la casa, curiosando in giro. Alycia sbuffò e richiuse la porta, consapevole che non sarebbe mai stata in grado di sbarazzarsi della ragazza in pochi minuti. Riuscì a raggiungerla e a impedirle di saltare sul suo divano di pelle nuovo di zecca. Le afferrò il polso e la spinse contro il muro.
«Mi fai male.» si lamentò Rachel. Alycia si rese conto di aver usato troppa forza e allentò la presa. Sospirò.
«Si può sapere cosa ci fai qui e come fai a sapere dove abito?» esordì.
«Franklin mi ha costretta a tornare, probabilmente crede di potermi avere di più sotto controllo qua. O forse ha bisogno di me, non lo so. Mi picchiano di meno qui, però.». Alycia aveva un nodo in gola, ma non lo diede a vedere. Era ancora troppo arrabbiata con lei per farle capire che le voleva bene e che le dispiaceva per quella situazione.
«Per quanto riguarda l'indirizzo, beh, Duke ha ancora qualche contatto nell'ambiente.» finì di spiegare Rachel. L'australiana la osservò. Era fradicia. Le fece cenno di togliersi le scarpe e di seguirla in camera sua. Aprì l'armadio e le lanciò dei vestiti asciutti.
«Dovrebbero andare bene. Dio, ma non hai un ombrello? Potresti prenderti una polmonite.» la rimproverò. Rachel non rispose e si cambiò. Doveva ammettere che ora si sentiva molto meglio.
Alycia la fece accomodare in cucina e le servì una tazza di tè caldo.
«Non chiedermi perché non ti stia buttando fuori di casa. Non lo so nemmeno io, probabilmente perché, nonostante tutto, ti vedo ancora come una sorella minore a cui voglio bene.» confessò. Rachel arricciò le labbra, per poi fiondarsi sul tè. L'attrice si sedette di fronte a lei.
«Ora dimmi, a cosa devo il piacere di questa visita? Immagino che tu non sia semplicemente venuta a trovarmi. Di cosa vuoi parlarmi?» chiese poi.
«Di Eliza.». Alycia per poco non si strozzò con il tè. Stava esagerando. Non poteva presentarsi a casa sua e mettere il dito nella piaga. Non così.
«Ci sarà una serata di gala stasera, vero?». L'australiana annuì.
«Sì, è una cena di beneficenza. Jason e la produzione di The 100 hanno fatto una grossa donazione e quindi hanno invitato anche tutto il cast principale, ma io ho rifiutato. Ho altri impegni.»
«Sì, immagino. Netflix o Prime Video?». Alycia alzò gli occhi al cielo. Da che pulpito veniva la predica.
«Direi che non sono affari tuoi. Arriva al punto.» cercò di tagliare corto. Rachel bevve un altro sorso di tè.
«Ora.» la esortò l'attrice. La ragazza schioccò la lingua e si accomodò meglio sulla sedia.
«Beh, lo sai chi è l'organizzatore, no?»
«Sì, lo so.» rispose Alycia, con una punta d'amarezza. «Ma Franklin è considerato uno stimato e stimabile uomo d'affari e non posso farci niente.»
«Puoi evitare che si avvicini ad Eliza e a Christian.» asserì Rachel. Alycia scoppiò a ridere.
«Non andrò a quella cena e non parlerò con Eliza. Non è nemmeno detto che si incontrino.»
«Ma può darsi di sì. Se Franklin si avvicina a Chris è la fine e tu lo sai. Gli sei stato accanto per tutti questi anni e, ti scongiuro, continua a farlo.». Rachel aveva gli occhi lucidi. Non aveva fatto una richiesta, ma una supplica. Per la prima volta, Alycia intuì che enorme sacrificio fosse stato per lei separarsi dal fratello. Era stato un estremo atto di amore, un tentativo disperato di salvargli la vita.
«Io non posso affrontarla. Mi odia.» mormorò l'australiana.
«Sei la mia unica speranza. Spero con tutto il cuore che Franklin non conosca la vera identità di Chris, ma temo che con il casino che abbiamo... che ho combinato a Vancouver le cose siano cambiate.». Alycia si morse il labbro, nervosa. Ciò che Rachel le stava pregando di fare aveva senso. In fin dei conti, aveva deciso di ripresentarsi a casa di Eliza dopo la disintossicazione anche per tenere d'occhio Christian. Eppure, non se la sentiva proprio di rivederla. Non dopo tutto ciò che era successo.
«Eliza è sempre stata molto discreta nei confronti di Chris. Non penso corra particolari pericoli e che né Lindsey, né Richard, Bob o Marie andrebbero a parlare ai quattro venti dell'identità di quel bambino.» concluse. Rachel si passò una mano sul volto. Era pensierosa. Si morse una guancia.
«Dimentichi che c'è un'altra persona che è a conoscenza della mia identità e di quella di mio fratello.» dichiarò. Alycia sussultò.
«Jessica.» realizzò. Si alzò di scatto dalla sedia e si immobilizzò per qualche istante.
«Aly...» la chiamò Rachel. L'attrice la guardò negli occhi. Una lacrima le rigò il viso, ma il suo sguardo era determinato, non triste.
«Ci andrò, Rachel. Veglierò su di loro, te lo prometto, che ad Eliza piaccia o no.». La ragazza corse ad abbracciarla. Alycia ricambiò quella stretta. Non avrebbe più permesso che capitasse qualcosa alle persone che amava. Mai più.

Angolo del disagio

Ben ritrovati. Sono un po' triste perché le visualizzazioni stanno diventando sempre meno e temo che questa storia non vi stia piacendo. Beh, fatemi sapere che ne pensate, spero che questi prossimi capitoli vi prendano di più.
Alla prossima!

Crying Over YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora