7. The Part That Hurts The Most (Is Me)

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7.

Every chance I get I'm moving closer
I know I'm not supposed to but I can't break away
I see the signs but I can't quite make the words out
All I want is to be near you but I push you away
(Thousand Foot Krutch-The Part That Hurts The Most (Is Me))

Alycia era seduta sui gradini della sua casa mobile, pensierosa. Gli ultimi tre giorni erano stati decisamente impegnativi. La presenza di Rachel la stava facendo precipitare in un baratro senza fondo pieno zeppo di pessimi, orribili ricordi. Armeggiò nella tasca del giubbotto ed estrasse una fotografia. Lei, Rachel e Duke, il trio delle meraviglie. Sembravano essere passati secoli. Chiuse gli occhi. Il ricordo delle nottate passate assieme a loro l'assalì improvvisamente. Rachel era più piccola di lei di qualche anno, ma si erano trovate subito. Era stata  Maia a presentarle. Si erano conosciute ad un concerto della band di Rachel. La ragazza e Alycia erano così diverse, eppure l'aveva presa immediatamente sotto la sua ala. L'australiana era diventata una sorta di sorella maggiore per lei, nonostante tutto. E poi aveva rovinato tutto. L'immagine confusa di un tubetto pieno di pastiglie e di una bottiglia piena di crack le assalì la mente.
«A che pensi?» le chiese Eliza, riportandola alla realtà. Alycia ripose tempestivamente la fotografia nel cappotto.
«A niente.» rispose. Eliza si sedette accanto a lei. Le prese le mani fra le sue. Alycia si scostò.
«Ce l'hai ancora con me per la storia di quella ragazza?» domandò la bionda.
«No, sono solo un po' stanca. Sono stati giorni impegnativi.». Eliza le accarezzò il capo, spostandole una ciocca di capelli dalla fronte.
«Sei strana in questi giorni.» dichiarò. Alycia buttò la testa indietro, soffermandosi sul cielo stellato.
«Sarà solo stanchezza.» insistette la più giovane. Eliza le afferrò il braccio, costringendola a girarsi verso di lei. Alycia non era pronta a scontrarsi con quegli occhi azzurri. Le si mozzò il respiro. Chinò lo sguardo, ma Eliza le alzò il mento con le dita.
«Ehi... Parlami.».  Alycia appoggiò la testa sulla spalla della bionda. Avrebbe avuto tempo per pentirsi di quel gesto.
«Solo brutti e vecchi ricordi che mi frullano in testa, nulla di grave. Una bella dormita e spariranno.» minimizzò. Eliza le carezzava la fronte, teneramente.
«Ti va di raccontarmi?». Alycia fece segno di no con la testa. Avrebbe voluto, ma non poteva. L'avrebbe persa per sempre.
«Non è nulla di importante.» minimizzò infine, alzandosi in piedi.
«Come sta Chris?» chiese poi, sviando il discorso. Eliza lasciò correre. Sapeva che Alycia si sarebbe aperta prima o poi, era solo questione di tempo.
«Bene. Roxy è stata proprio brava.» rispose. Alycia fece una smorfia, ripensando al mattino. Non era riuscita ad allontanare Jessica in tempo e, se non fosse stato per il suo intervento, chissà che cosa sarebbe successo.
«È una brava ragazza, ti ricrederai su di lei.» aggiunse Eliza.
«Lo spero.» asserì Alycia. Le due rimasero in silenzio, una di fronte all'altra, per un tempo che parve loro interminabile.
«Beh, io vado a dormire, allora.» annunciò infine Alycia, dopo essersi schiarita la voce. Si sentiva profondamente a disagio.
«A domani. Per qualsiasi cosa, sono qua di fronte.» la rassicurò Eliza. La mora annuì. Poi, senza capire nemmeno lei bene il perché, strinse la bionda in un abbraccio. Sapeva solo che aveva un disperato bisogno di quel contatto. Aveva bisogno di sentirsi al sicuro. Tuttavia, realizzato cosa aveva fatto, si staccò immediatamente ed entrò in fretta e furia nel suo alloggio, lasciando Eliza più confusa di prima.
«Buonanotte anche a te.» mormorò la bionda, per poi recarsi anche lei a dormire.

Crying Over YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora